Autore Topic: Atelier Simoni (OMAS) e l'obsolescenza programmata  (Letto 3975 volte)

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Online turin-pens

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Atelier Simoni (OMAS) e l'obsolescenza programmata
« il: Novembre 16, 2012, 23:42:52 pm »
Come spesso si è detto ognuno dei propri soldi fa ciò che vuole e dunque si è liberi di spendere la cifra che si vuole per l'oggetto delle proprie brame, specialmente se l'oggetto delle nostre attenzioni è un raro se non addirittura pezzo unico che mancava nella nostra collezione.

Cosa succede però quando l'oggetto che ci fa sussultare il cuore è modernissimo? In teoria dato l'altro prezzo richiesto e pagato, dovremmo essere più che garantiti dell'assoluta qualità dell'oggetto acquistato... Siamo proprio sicuri che sia così?

Io personalmente ad esempio, sono dell'idea che negli ultimi anni le aziende (specialmente quelle che producono penne stilografiche) abbiano decisamente esagerato arrivando a produrre delle penne stilografiche che di utilizzabile hanno davvero poco. Se da un lato abbiamo dei costi al pubblico veramente alti dall'altra parte abbiamo una qualità che spesso non è per nulla in linea con il prezzo richiesto.

Un chiaro esempio di questa situazione è la penna prodotta dall'Atelier Simoni la quale dovrebbe unire estetica (sempre discutibile) a delle raffinatezze tecniche atte a giustificarne l'altissimo prezzo.





queste due fotografie provengono dal sito nibs.com

La penna in origine venne progettata con un sistema di caricamento che è un incrocio tra lo Sheaffer Touchdown e il sistema a torsione del sacchetto, lascio a tutti voi immaginare l'efficienza di questo sistema.
 
Oltre a questo, la penna monta l'intero gruppo scrittura della Bock (pennino e condotta in materiale stampato).
Sempre in materiale stampato sono tutta una serie di boccole, raccordi etc... che dovrebbero assicurare qua e la la tenuta onde evitare perdite d'inchiostro e problemi di alimentazione.

In realtà, come ben sappiamo le materie termoplastiche hanno la brutta tendenza ad invecchiare molto rapidamente tanto da cedere e rompersi dopo poco tempo.

Ecco un estratto del brevetto originale



Arrivati a questo punto, è facile intuire il fatto che questa sia una penna piena di difetti e che il suo proprietario sia stato preso dallo sconforto più totale quando si è reso conto della reale situazione. Oltre al danno anche la beffa perché l'azienda madre si è rifiutata di riparare questa penna poiché priva dei pezzi di ricambio (così racconta il proprietario della penna).

A questo punto cosa si fa? Data la situazione, l'unica strada percorribile era quella di una profonda e sostanziale ricostruzione ex novo di alcune parti, mentre altre sono stare progettate da zero.

Le uniche parti che non sono state modificate sono il cappuccio, il corpo esterno, il fondello:



Il sistema di caricamento è stato sostituito completamente e poiché la penna porta il nome Simoni, in onore del Cav. Armando si è deciso di dotarla di un modernissimo sistema a stantuffo tuffante ispirato a quello della Omas Lucens ma partendo da un progetto nuovo e utilizzando materiali più moderni insieme ai più classici come l'ebanite "cumberland".



Anche il corpo interno in metallo e la giunzione sono stati ripresi e rilavorati con maggiore precisione mentre la parte interna in materiale termoplastico stampato è stata sostituita con una identica ma ricostruita interamente in titanio, così come boccola interna è stata ricostruita sempre in titanio invece che in metallo.



Anche la condotta originale Bock in materiale termoplastico stampato è stata sostituita con una in ebanite lavorata dal pieno. In questo caso, conoscendo i limiti della condotta stampata e la sua scarsa propensione a portare l'inchiostro, è stata sostituita da una condotta in ebanite dell'Aurora che però è stata rilavorata per adattarla perfettamente alla forma del pennino Bock. Oltre a tutto questo (essendo la penna ora con caricamento a stantuffo tuffante), è stato fatto anche un sifone in acciaio inox delle dimensioni corrette.



In aggiunta a tutto questo, sono state rifatte o riprese molte delle microparti che come un puzzle compongono la penna.

Ora vorrei soffermari un attimo sul pennino poiché grazie alla fotografia qui sotto mostrata, è possibile osservare le due differenti nature dei punzoni presenti sul pennino stesso e di come essi siano stati apposti con due tecniche diverse.
Netti e ben evidenti i punzoni EF, 14k - 750 tanto evanescente e di scarsa qualità il logo AS (Atelier Simoni) presente al centro del pennino.



Una piccola nota: La penna originale costerebbe al pubblico $2,500.00 scontata $1,995.00 su nibs.com



Offline f.hawks

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Re:Atelier Simoni
« Risposta #1 il: Novembre 17, 2012, 10:27:02 am »
Hai per caso fotografato il caricamento originale? dal brevetto non riesco a farmene un'idea precisa.
Certo che se vera la storia del non abbiamo i pezzi di ricambio ha del clamoroso  :set2010027: :set2010027:

Online turin-pens

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Re:Atelier Simoni
« Risposta #2 il: Novembre 17, 2012, 11:15:24 am »
Hai per caso fotografato il caricamento originale? dal brevetto non riesco a farmene un'idea precisa.
Certo che se vera la storia del non abbiamo i pezzi di ricambio ha del clamoroso  :set2010027: :set2010027:

Purtroppo no, il sistema di caricamento originale era fatto con materiali davvero scadentissimi tant'è che era completamente marcio, irrecuperabile. A quel punto la soluzione migliore è stato rifarlo completamente nuovo e diverso.

Il proprietario della penna è un carissimo amico, persona fidatissima, non avrebbe motivo di raccontare una bugia del genere ed è nell'ambiente delle penne stilografiche da sempre.

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Re:Atelier Simoni
« Risposta #3 il: Novembre 17, 2012, 15:37:11 pm »
C'e anche demo:



e arlecchino:



In queste due immagini si dovrebbe intuire com'è fatto il sistema di caricamento originale

Offline Marlowe

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Re:Atelier Simoni
« Risposta #4 il: Novembre 17, 2012, 23:14:07 pm »
Al di là di tutto, e mi spiace per il tuo amico, per me è una delle penne più brutte mai viste!  :set2010035:

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Re:Atelier Simoni
« Risposta #5 il: Novembre 18, 2012, 00:41:28 am »
Al di là di tutto, e mi spiace per il tuo amico, per me è una delle penne più brutte mai viste!  :set2010035:

E' brutta in tutti i sensi, è brutta da ogni angolazione la osservi, non scrive, è fatta con materiali scadenti etc...

 :set2010027: :set2010027: :set2010027:

Offline Marlowe

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Re:Atelier Simoni
« Risposta #6 il: Novembre 18, 2012, 11:52:53 am »
Sul home page del sito della Omas campeggia ora la Cohiba, confezionata come il celebre sigaro cubano, con tanto di box munito di serratura e igrometro a imitazione di un umidificatore. O forse è proprio riciclabile come umidificatore. E infatti, precisa il sito, in inglese per dafault, "has been designed in partnership with Corporación Habanos, S. A.". Come è noto la Omas è stata prima venduta al gruppo francese del lusso LVHM (e fin qui nulla quaestio: accanto al Dom Perignon le nostre Omas possono ben figurare), poi ad una holding cinese. Ora io non ho assolutamente nulla contro questa globalizzazione finanziaria dei brand di lusso, mirata con sempre maggiore evidenza ai nuovi mercati e ai nuovi portafogli: però non parliamo più di "Arte Italiana".

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Re:Atelier Simoni
« Risposta #7 il: Novembre 19, 2012, 00:41:36 am »
Sul home page del sito della Omas campeggia ora la Cohiba, confezionata come il celebre sigaro cubano, con tanto di box munito di serratura e igrometro a imitazione di un umidificatore. O forse è proprio riciclabile come umidificatore. E infatti, precisa il sito, in inglese per dafault, "has been designed in partnership with Corporación Habanos, S. A.". Come è noto la Omas è stata prima venduta al gruppo francese del lusso LVHM (e fin qui nulla quaestio: accanto al Dom Perignon le nostre Omas possono ben figurare), poi ad una holding cinese. Ora io non ho assolutamente nulla contro questa globalizzazione finanziaria dei brand di lusso, mirata con sempre maggiore evidenza ai nuovi mercati e ai nuovi portafogli: però non parliamo più di "Arte Italiana".

C'è soltanto una cosa da dire: Quoto al 100%

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