Ho eseguito una riparazione su un fondello in celluloide riempiendo la parte mancante. Una cosa che ho notato e che mi era capitata anche altre volte, è la formazione di piccole bollicine sulla celluloide dove è stata fatta la riparazione (chiaramente antiestetiche). Quando mi capita devo ricarteggiare per togliere la parte rifatta e riempire di nuovo con altra celluloide sciolta nell'acetone. Inizialmente ho pensato che fosse attribuibile alla mistura celluloide-acetone conservata dentro una bottiglietta di vetro ormai vecchia. Ma ripreparando la soluzione mi è ricapitato di inbattermi nelle famigerate bollicine. Volevo confrontarmi con voi o almeno con coloro i quali si dilettano in piccole riparazioni, per sapere se vi era già successo e come si può fare per eliminarle. Sembra come, ma azzardo solo un'ipotesi, che l'acetone evaporando formi queste bollicine. Oppure, forse, il successivo sfregamento con carta abrasiva e pasta iosso per la lucidatura successiva, se la celluloide è troppo "fresca", anche se all'apparenza sembra stabilizzata, potrebbe creare questo fenomeno?? Potrebbe essere utile formulare una soluzione più densa?
Sì, il fenomeno è ampiamente noto. Posso darti alcuni suggerimenti: il primo, drastico, è quello di sostituire l'acetone con l'acetato di etile. Non so quanto facile sia reperirlo; io ho una industrietta chimica abbastanza a portata di mano e lì l'ho trovato su incarico del papà di Riccardo (onore al merito): dato che la quantità minima era 5 litri ce lo siamo diviso. E' quindi lui che mi ha dato questa dritta. Se voleva tenere l'informazione riservata, ho appena fatto una gaffe!
Se lo trovi sappi che ha un odore terribile ma non è classificato tra le sostanze cancerogene. Che non è poca cosa, volendolo usare.
A parte questa soluzione radicale, puoi tranquillamente continuare ad utilizzare l'acetone: però per mia esperienza è assolutamente consigliabile fare un composto piuttosto liquido applicando quindi spessori molto modesti di volta in volta. Sembra di allungare i tempi, ma in realtà non è così: io stesso ero portato a tenere il miscuglio piuttosto denso perché ciò consentiva di ricostruire rapidamente porzioni più rilevanti. All'atto pratico però una miscela più liquida asciuga molto più velocemente e dopo pochi minuti è possibile applicare una seconda passata, mentre quantità maggiori e più dense asciugano con maggiore difficoltà ed hanno molta più tendenza a fare quelle micro bolle, quasi invisibili ad occhio nudo ma che conferiscono un aspetto opaco alla parte ricostruita. Una iattura.
A senso direi che dipende dalla difficoltà che la componente volatile ha nel raggiungere la superficie ed evaporare: il composto solidifica e questa resta imprigionata al suo interno. Non so se ciò corrisponda al vero, ma sembrerebbe avere una logica.