Da ultras della 88, ammetto in tutta franchezza che ho anche un amore viscerale per la 51.
Intanto anche lei è figlia di un designer illustre: László Moholy-Nagy, insegnante del Bauhaus.
decisamente più "frivola" dell'Aurora, è a mio avviso anch'essa una penna perfetta, pur se per alcuni aspetti antitetica alla 88. Alla cui raffinatezza meccanica dell'italiana la 51 contrappone una semplicità quasi sconcertante (prima versione vacumatic a parte): nessun meccanismo per il caricamento; solo la pressione del pollice sulla barra che comprime un gommino del tutto analogo a quello dei tempi passati, ma realizzato stavolta in un nuovo tipo di gomma, che oltre ad essere trasparente, ne garantisce una durata pressoché eterna. Alro elemento che la distingue dalla 88 è il colore: la Parker ne prevede molti, ed altri engono aggiunti nel tempo. Blu, verde, bordeaux, grigio, mostarda, oltre naturamente al nero; ci sono poi la versione interamente laminata oro e quella in acciaio satinato, detta flighter.
E' molto probabile, anzi lo darei per certo, che la Parker 51 sia stata in assoluto la stilografica più venduta nel mondo.