La prima impressione che ebbi quando per la prima volta vidi la Sertum fu molto positiva. Mi venne illustrata nei minimi particolari tecnici, la provai anche. Indubbiamente é una bella penna, che scrive molto bene, però il prezzo piuttosto elevato lascia qualche perplessità circa il rapporto qualità/prezzo.
L'ho vista nuovamente un po' di tempo dopo ed ho capito cosa non mi convinceva di quella penna: è fredda. È bella, ma non dona un'emozione. Permettetemi un paragone maschilista: è come una donna con le tette finte.
Forse questa freddezza è dovuta proprio all'uso del carbonio, che la rende troppo hi-tec.
Ritengo che ultimamente si faccia un uso persino eccessivo del carbonio. Se è vero che ormai non si può più concepire una stecca da hockey non in carbonio, in altri casi la sua predominanza non è giustificata. Ad esempio, di recente ho acquistato per mio figlio, come bici da tutti i giorni, una bicicletta da corsa con telaio in alluminio Oria, ciclistica Campagnolo, mozzi torniti dal pieno, manubrio Cinielli, per € 100. Perché un prezzo così basso? Perché se oggi una bici da corsa non ha il telaio in carbonio, più nessuno la vuole.
Tornando alle pene. Personalmente ritengo che non tutti i materiali si prestino ad essere impiegati per realizzare penne stilografiche. Ad esempio, a me piace tantissimo l'uso del legno, dalla scultura alle stoviglie, ma trovo orribili la penne di legno. Forse sul carbonio non sono così categorico, ma non mi entusiasma.