Alcuni hanno scritto che i decenni …….. sono stati i migliori portatori di musica che è rimasta negli anni, poi più nulla o quasi.
Non penso sia andata così, vi è stata si una diminuzione della vena compositiva al cui posto si è inserita la creazione di un prodotto commerciale destinato ad essere ascoltato solo come musica liquida (mp3 e simili), di solito ben lontano dalla Alta Fedeltà, che ha una breve durata venendo velocemente sostituito da qualcos’altro.
Per fortuna vi sono anche autori nuovi che nell’ultimo decennio hanno prodotto cose più che valide come The Decemberists, i 16HP o i Woven Hand per citarne alcuni o tra i vecchi l’ultimo di Leonard Cohen.
Rispondo a Resvis71.
Da sempre classifico la musica in quella che mi piace e quella no.
Al massimo la divido in popolare, classica, jazz e operistica; le ultime due, pur non escludendole, sono quelle che ascolto meno.
Non mi piacciono le cantate con voce impostata come la operistica, pur adorando i canti gregoriani e simili ( Hilliard Ensemble).
Ho scritto che, in generale, non ascolto il jazz, ma posso precisare che escludo quel jazz che ti porta a “battere il piede” oppure il free jazz, ascolto Cole Porter, Jan Garbarek, e tanto blues, ma non Gershwin.