Autore Topic: Recensione: Diamine - Midnight  (Letto 680 volte)

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Offline Phormula

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Recensione: Diamine - Midnight
« il: Novembre 06, 2016, 19:48:12 pm »
Diamine Midnight
Anzitutto desidero ringraziare Laura di “Goldpen”, che, conoscendo la mia passione per i blu scuri, mi ha mandato un pacchetto di cartucce di Midnight nell’ultimo ordine.

Premessa
Per gli appassionati di inchiostri Diamine è un marchio che non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di una azienda inglese di lunga tradizione nel settore. Nessun altro produttore offre una gamma altrettanto vasta di tonalità. Quelle disponibili in calamaio sono più di 100, tra le quali c’è anche il “Registar Ink”, cioè l’inchiostro ferro gallico per archiviazione. L’azienda ha anche prodotto inchiostri in serie speciale. Ad esempio il WES Imperial Blue era una stato inizialmente creato per celebrare il venticinquesimo anniversario della “Writing Equipment Society” ed è diventato una tonalità di regolare produzione grazie alla richiesta del mercato. E a chi pensa agli inchiostri Diamine come ad inchiostri economici, Diamine risponde con il Royal Blue, che nel 2010 venne usato dal presidente americano Obama e da quello russo Medvedev per apporre la firma sul trattato di riduzione armi nucleari presso il castello di Praga, nella Repubblica Ceca. Anche in cartucce, Diamine non scherza, le tonalità disponibili in cartuccia internazionale corta sono più di venti. A differenza di altri marchi, che producono penne e nella gamma offrono anche inchiostri più o meno dedicati, la produzione di inchiostri è il core business di questa azienda inglese, che, accanto a quelli per stilografiche, produce una ampia gamma di inchiostri per le applicazioni più disparate. Personalmente, uso con regolarità gli inchiostri Diamine, sia in cartuccia che in calamaio. Tuttavia, mentre nel mondo dei calamai c’è l’imbarazzo della scelta e nel corso degli anni ho potuto provare più inchiostri, fino ad individuare i miei preferiti, da appassionato di blu scuri e blu neri, ho sempre trovato la scelta in cartuccia abbastanza limitata. Messo da parte il Blue-Black, che nella formulazione precedente tendeva ad intasare le penne e il Majestic Blue, di cui non mi piaceva la sfumatura violacea e la resistenza all’acqua praticamente nulla, sembrava che non asciugasse mai, era sufficiente il sudore sulle dita per generare sbavature, alla fine gli unici Diamine in cartucce che uso sono il Prussian Blue (il mio preferito tra i blu-neri in cartuccia) e il Royal Blue, che a dispetto del nome è un bellissimo blu medio, senza la componente violacea. Un peccato, perché tra l’offerta in calamaio ho trovato tanti blu o blu-neri che mi piacevano e che uso più o meno regolarmente: Kensington Blue, Denim, Midnight , Twilinght, Eclipse e il mio preferito in assoluto, il Presidential Blue. Ricordo di avere anche scritto a Diamine chiedendo come mai nella gamma non ci fosse un blu scuro in cartucce, senza ricevere risposta, chiedendo come mai non offrissero un blu scuro in cartuccia. Pare che finalmente mi abbiano ascoltato e con il recente allargamento della gamma di inchiostri in cartuccia, è arrivato l’inchiostro che aspettavo e che conosco molto bene per averlo usato a lungo in calamaio, il Midnight.

Presentazione
Tradizionalmente, gli inchiostri Diamine in cartucce vengono venduti in scatole da 18 cartucce internazionali corte, note anche come cartucce Pelikan, compatibili con la maggior parte delle penne di produzione europea. Coerentemente con la filosofia “no frills” della casa, la scatola è identica per tutti gli inchiostri, l’unico riferimento alla tonalità del contenuto è costituito da un piccolo adesivo applicato su un lato. La scatola da 18 cartucce ha l’unico inconveniente di essere un po’ scomoda da portare in giro, personalmente avevo risolto questo problema “riciclando” un barattolino della Herbin. Il recente allargamento della gamma è stato l’occasione per introdurre anche la tradizionale scatola da 6 cartucce. Chiaramente, per chi scrive molto, quella da 18 resta più conveniente. In ogni caso anche in cartucce i Diamine mantengono la fama di inchiostri per tutte le tasche, il costo di 6 cartucce è poco più di 2 Euro, un prezzo poco superiore a quello dei Pelikan 4001 e in linea o leggermente inferiore a quello di altre marche. Certo, non siamo ai livelli delle confezioni di cartucce Blue Royal da supermercato tedesco, 100 cartucce per 3-5 Euro, ma comunque si tratta di un prezzo più che onesto per un inchiostro in cartucce. Chi al fascino del calamaio preferisce la praticità della cartuccia, può fare dei Diamine i propri cavalli di battaglia.

Prestazioni
Messe da parte le considerazioni di carattere estetico e pratico, passiamo al motivo ultimo per il quale si compra un inchiostro. Scriverci. Ovvero, quando il pennino incontra la carta. I pareri degli internauti sui Diamine sono contrastanti. Qualcuno li considera inchiostri “cheap”, sorta di prodotti da hard discount. Altri invece ne parlano bene. Per quel che mi riguarda, le luci superano di gran lunga le ombre. Accanto ad un paio di inchiostri “problematici”, cioè i già citati Blue-Black (vecchia formulazione) e Majestic Blue, ne ho trovati tantissimi altri, appunto a cominciare dal Presidential Blue, che considero validissimi e che non fanno rimpiangere i “primi della classe” (anche nel prezzo). Questo Midnight è una vecchia conoscenza, lo uso già da un paio d’anni in calamaio e la versione in cartucce non presenta differenze significative. E’ un bel blu scuro, senza dominanti particolari, che ricorda appunto il colore del cielo a notte fonda, quando le ultime sfumature del tramonto se ne sono andate da tempo. Come quasi tutti i Diamine, non è un inchiostro dal flusso eucaliptico, che stura anche una penna dall’alimentatore magro, non ti lascia a bocca aperta di fronte alle sfumature, ma non ha nemmeno grossi difetti, ad esempio non lascia sulla carta un tratto uniforme, come fosse un pennarello. Gli inglesi direbbero che è un “solid blue”, dove l’aggettivo “solid” indica qualcosa che fa bene il suo dovere.

Flusso e lubrificazione
Molto buono. Non è un inchiostro dal flusso esagerato, toccasana per penne dall’alimentatore magro. Tuttavia, definirlo “medio” sarebbe riduttivo. Nella gamma degli inchiostri Diamine si posiziona in fascia alta, pur senza raggiungere livelli di eccellenza. In pratica si sposa a meraviglia con le penne dal comportamento medio, che sono la maggior parte e conferisce loro quel qualcosa in più. Ho provato questo inchiostro su una Faber Castell Ondoro e una e-motion con pennino F, su una Delta Dolce Vita con pennino M e su una Rotring Initial con pennino M. In tutte queste penne, che so non essere problematiche, l’inchiostro si è comportato benissimo. Nessun problema di salti di tratto o mancate ripartenze, anche dopo qualche minuto di pausa senza cappuccio. Solamente la Ondoro ha avuto qualche problema di ripartenza dopo una settimana di mancato utilizzo, ma lo considero normale, perché questa penna, o per lo meno il mio esemplare, che è uno dei primi commercializzati, da questo punto di vista è problematico con qualsiasi inchiostro. Gli unici inchiostri con cui la posso lasciare caricata senza problemi di ripartenza dopo qualche giorno sono gli Herbin. Quel che è strano è che la e-motion, che monta lo stesso gruppo pennino-alimentatore, non manifesta lo stesso problema. In ogni caso la Ondoro si è rimessa in moto senza problemi con il solito trattamento di immersione per un secondo in un bicchier d’acqua, seguita da asciugatura del pennino.  Le considerazioni fatte sul flusso si traslano pari pari alla lubrificazione. Inutile tentare di rimediare con l’inchiostro ad un pennino che gratta, ma se la penna non ha problemi da questo punto di vista, l’inchiostro non ne crea. Anzi, una lubrificazione non esagerata è benvenuta quando si usa una penna con il pennino molto scorrevole su carta particolarmente liscia, perché evita i salti di tratto.

Aspetto cromatico
E’ il blu (in cartuccia) Diamine che mi mancava, un bel blu scuro a metà tra il Royal Blue (che è un blu medio) e il Prussian Blue (che è un blu-nero tendente al grigio). Come tonalità è molto simile al Bleu Nuit di Herbin. Rispetto all’Herbin, il Midnight presenta un flusso leggermente inferiore, una saturazione superiore e una maggiore tendenza a sfumare. Avendo un calamaio dello stesso inchiostro, non ho resistito e ho fatto una prova comparativa, usando la stessa penna. Il colore è praticamente sovrapponibile, cambia leggermente il flusso, che nell’inchiostro in calamaio è leggermente superiore, ma questa è una caratteristica di quasi tutti gli inchiostri, probabilmente dovuta al fatto che, aspirando l’inchiostro dal calamaio, si “bagna” meglio l’alimentatore. Si può tranquillamente passare dall’uno all’altro senza che si noti sulla carta. Come ho già detto, non è un inchiostro che si acquista per le sfumature. Complice la saturazione elevata, le differenze di tonalità tra le zone in cui il pennino “mette giù” più o meno inchiostro ci sono e sono avvertibili, ma non sono tali da produrre esaltazione nell’appassionato. Nella gamma Diamine il Denim va meglio da questo punto di vista, anche se i cambio delle sfumature rispetto al Midnight si perde un po’ di vivacità . Il termine “midnight” (mezzanotte) utilizzato per descriverne il colore, mi sembra più che azzeccato, è un blu molto scuro, senza dominanti, come il cielo a notte fonda, appunto.

Feathering/Bleed Through
Complice il flusso non esagerato, erano praticamente assenti nella versione in calamaio e lo sono ancor di più in quella in cartucce. E’ un inchiostro che si presta all’utilizzo con una ampia gamma di penne e di tipi di carta, con l’unica eccezione degli estremi.  L’ho provato sia sulla classica carta Rhodia o Clairefontaine che uso per i miei appunti, sia sulla carta “quasi igienica” di tipo economico che uso per le annotazioni in ufficio e se l’è cavata egregiamente. L’unica avvertenza è stata utilizzare una penna dal tratto fine. Su questa carta gli Herbin sono off limits, i puntini sulle “i” si trasformano inesorabilmente nel traforo del Monte Bianco. Un comportamento coerente con le altre caratteristiche “utilitarie” dell’inchiostro. Va solo prestata attenzione al fatto che è un inchiostro molto saturo, per cui se lo si usa su carta molto sottile o con penne dal flusso abbondante, allora potrebbero saltare fuori problemi di bleed e see through. Chi scrive molto, probabilmente non ha molto controllo sul tipo e sulle caratteristiche della carta che usa e, se impiega il Midnight su una penna dal flusso medio o medio-basso, sa che con questo inchiostro difficilmente avrà problemi.

Asciugatura/Resistenza all’acqua
E’ un inchiostro a base di pigmenti organici (non ferro gallico) e non viene dato come permanente. La resistenza all’acqua non è mai stata un punto di forza dei Diamine e il Midnight non fa eccezione. La prova limite, sulla carta Clairefontaine da 90 g/m^2, dalla superficie particolarmente vellutata e che quindi non facilita l’assorbimento dell’inchiostro ha dato un tempo di “fuori pericolo”, dopo il quale è possibile toccare il testo o girare pagina senza problemi è di circa 11 secondi, che, per quella che è la mia esperienza, si riducono a 5-6 utilizzando una penna dal flusso meno abbondante o una carta meno vellutata. Anche se possono sembrare valori alti, sono quelli che riscontro con altri inchiostri, quindi anche per quanto riguarda questo aspetto, siamo nella media. Una volta che l’inchiostro si è asciugato, a meno di non avere una sudorazione alle mani particolarmente copiosa, l’inchiostro è abbastanza resistente al contatto accidentale con i polpastrelli. Si possono girare le pagine toccando il testo scritto con le dita senza paura di creare sbavature.
Come è tradizione per gli inchiostri Diamine, la resistenza all’acqua è molto bassa. A meno di non scrivere su una carta particolarmente assorbente, il contatto con l’acqua è deleterio. Tuttavia, essendo un inchiostro con saturazione superiore alla media, la situazione va un po’ meglio che con altri Diamine, anche dopo un vero e proprio “lavaggio” con acqua, non si perde del tutto la leggibilità. Chi è alla ricerca di un inchiostro permanente in casa Diamine trova il Registar’s Ink, che è un inchiostro permanente a base ferrogallica. Dal mio punto di vista non è un problema, ho abbastanza cura dei miei scritti e apprezzo il vantaggio che ne consegue, ovvero la possibilità di disinchiostrare la penna (e le dita) senza particolari problemi. Infatti dopo avere consumato la cartuccia, ho disinchiostrato tutte le penne testate tranne la Dolce Vita (in cui penso di continuare ad usarlo) senza particolari problemi, ma con un po’ di attenzione in più. Rispetto ad altri Diamine, il Midnight presenta una maggiore saturazione, che si traduce nella tendenza a lasciare qualche residuo nell’alimentatore, soprattutto se si lascia andare a secco la penna. Siamo ben lungi dall’avere a che fare con un inchiostro problematico, i residui se ne vengono via senza lasciare tracce con il normale lavaggio sotto il getto di acqua fredda, ma per rimuoverli ci vuole un po’ più di tempo rispetto ad altri inchiostri della casa.

Utilizzo consigliato
Ambienti di lavoro.
Se si esclude la scarsa resistenza all’acqua, per tutte le altre sue caratteristiche è un inchiostro “universale”. Si presta benissimo a qualunque utilizzo nell’ambiente di lavoro, con la sola esclusione delle situazioni che impongono l’uso di un inchiostro permanente. Il colore blu scuro senza dominanti rappresenta il giusto equilibrio, comunica serietà ed understatement senza apparire troppo formale. Si adatta quindi a qualsiasi situazione, è perfettamente fotocopiabile e il colore non troppo vivace spinge il lettore a concentrarsi sul messaggio, mettendo da parte la forma. Se il nero vi sembra un colore troppo serio,  il blu-nero troppo spento e il blu medio troppo pallido e poco serio, questo è il blu ideale.

Studenti.
Quel che ho scritto relativamente all’ambiente di lavoro, vale in gran parte per quello scolastico. E’ un inchiostro che va bene sia per le proprie annotazioni che per i compiti in classe. La tonalità scura facilita la leggibilità e trasmette una piacevole immagine di serietà e sobrietà e le caratteristiche nella media lo rendono utilizzabile su una ampia gamma di penne scolastiche e di quaderni. Il prezzo è in linea con quello di altri inchiostri in cartucce e alla portata di uno studente. L’unico suo limite è la resistenza all’acqua, che impone una certa cautela, per evitare incidenti che potrebbero compromettere la leggibilità del testo.

Correzioni/Annotazioni.
Da escludere. E’ un inchiostro che passa troppo inosservato per consentirne l’utilizzo per evidenziare, annotare o correggere del testo. Finirebbe per confondersi con quest’ultimo. Quello che è un pregio (sobrietà ed under statement) diventa in questo caso un difetto.

Personale.

Fatta sempre salva la resistenza all’acqua, è un inchiostro che si presta benissimo anche all’uso personale, in tutte quelle situazioni in cui si vuole che il messaggio prevalga sul contenuto. Ad esempio per un biglietto di ringraziamento che si vuole sobrio, perché destinato ad una persona che non apprezzerebbe gli svarioni cromatici. Da questo punto di vista il blu è spesso preferibile al nero, perché il blu permette quel giusto pizzico di personalizzazione che il nero, troppo formale, non consente. Un blu come questo, di tonalità media, non troppo saturo ma nemmeno slavato e senza nessuna deviazione cromatica, è quanto di meglio si possa trovare. Sempre (e qui torno sulla resistenza all’acqua) che non si finisca per piangerci sopra…

Conclusioni

Tirando le fila del discorso, non posso che essere felice del fatto che finalmente in Diamine abbiano deciso di colmare un vuoto nella gamma di inchiostri in cartucce, inserendo il blu scuro che mancava. Magari qualcuno avrebbe preferito che la scelta fosse caduta su un’altra tonalità, il Denim o l’Eclipse, per esempio. Per quel che mi riguarda, pur restando il Presidential Blue il mio blu Diamine preferito, penso che la scelta del Midnight sia azzeccata. E’ un blu scuro senza dominanti, adatto ad una ampia gamma di impieghi e situazioni, che già in calamaio avevo apprezzato per la tonalità e le caratteristiche. Come tutti i Diamine non è particolarmente resistente all’acqua, ma per me non si tratta di un problema. Penso che diventerà uno dei miei inchiostri di uso quotidiano, nell’attesa che Diamine si decida a trasferire in cartuccia anche il Presidential, e infatti ho già in mente di ordinarne qualche scatola. Nel frattempo rinnovo i ringraziamenti a Laura di “Goldpen”, per avermi informato dell’esistenza di questo inchiostro e messo a disposizione la scatola di cartucce utilizzata per fare questa recensione.




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