Autore Topic: Recensione: Portapenne Goldpen  (Letto 1943 volte)

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Offline Phormula

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Recensione: Portapenne Goldpen
« il: Novembre 11, 2016, 18:48:45 pm »
Prova – Portapenne Goldpen

Una volta che ci si fa prendere dalla passione, le penne stilografiche sono come le ciliegie, una tira l’altra. Il vero appassionato di penne stilografiche vive un’esistenza di quieta disperazione, la sua collezione è sempre incompleta, perché manca sempre “un’ultima penna” che lo separa dalla perfezione. Questa particolare condizione presenta la caratteristica di essere altamente perniciosa per la carta di credito, che viene costantemente sottoposta a stress… se in aggiunta il “nostro” è sposato o fidanzato con una dolce metà la cui visione del mondo pennistico non va oltre la Bic Cristal, automaticamente si genera una serie di sotterfugi e depistaggi degni del migliore James Bond (o meglio di Patrick Dalzel-Job, che di Ian Fleming fu ispiratore), tesi a far si che la collezione possa aumentare in modo discreto e silenzioso.
Parallelamente all’incremento della collezione si pone il problema di dove conservare le proprie penne in maniera sicura, soprattutto quando sono realizzate in materiali “capricciosi”, come la celluloide. I puristi, quelli che le acquistano per collezionarle e per i quali una penna che ha visto l’inchiostro è come una donna che nel medioevo aveva perso la verginità prima del matrimonio, non hanno dubbi e conservano le penne nelle loro scatole originali. Scelta più che comprensibile, ma non esente da rischi, a volte capita che i materiali con i quali sono realizzati gli astucci non siano dei migliori e, nel lungo periodo, possano arrivare a danneggiare la penna. Le penne in celluloide non vanno mai lasciate per tempi lunghi a contatto con materiali che contengono plastificanti, perché nel lungo periodo i plastificanti possono migrare dalla plastica nella penna e danneggiarla irreparabilmente. I plastificanti sono sostanze che vengono usate per rendere morbide e piacevoli al tatto le materie plastiche e le pelli sintetiche. Anche la pelle non è esente da rischi, se di bassa qualità. Per evitare problemi, poiché si tratta di fenomeni che richiedono un contatto prolungato, la cosa migliore è spostare regolarmente le penne ed arieggiare l’interno delle scatole. Inoltre le scatole originali sono un problema se la collezione raggiunge un certo numero di penne e soprattutto se una parte di queste penne è in uso.
Chi inchiostra un numero limitato di penne per volta risolve facilmente il problema con un portapenne tascabile. Ce ne sono di tutti i gusti e fatture, con prezzi che vanno da meno di 10 Euro per i modelli più semplici ad oltre 100 per quelli griffati. Anche in questo caso l’attenzione nella scelta del portapenne è direttamente proporzionale alla delicatezza dei materiali con i quali è realizzata la penna. Se per una penna economica ci si può permettere di non andare tanto per il sottile, con penne di pregio realizzate con materiali delicati è necessaria qualche cautela, per evitare che il contatto prolungato con il portapenne possa arrivare a danneggiare la penna, spesso in maniera irreparabile. I miei preferiti sono quelli di Markiaro (Delta), Samsonite e Giorgio Fedon, che abbinano materiali di qualità a prezzi ragionevoli. I portapenne di questo tipo trovano facilmente collocazione in una borsa o nel cassetto della scrivania.  Sono perfetti per tenere a portata di mano qualche penna, ma se il numero di penne supera la decina, ci si trova ad avere il cassetto invaso da portapenne.
La soluzione per tenere a portata di mano una decina o più di penne diventa il portapenne dedicato. Quelli più economici sono simili agli astucci per le matite ed i pennarelli che si usano alle elementari, ovvero un astuccio con una serie di anelli elastici in cui infilare le penne. Il tutto chiuso da una zip o da bottoni magnetici o a pressione. Inutile aggiungere che, come per i portapenne tascabili, è necessario scegliere prodotti di una certa qualità, per evitare che le penne si danneggino sfregando tra loro o per il contatto prolungato con il portapenne. Una variante di questi portapenne è rappresentata da quelli che si chiudono arrotolandoli. Il vantaggio di questi portapenne è che occupano poco spazio rispetto al numero di penne che riescono a contenere. Tuttavia è innegabile che il vero appassionato sia alla ricerca di una soluzione maggiormente appagante, che gli permetta di avere la propria collezione a portata di mano in maniera appagante per lo sguardo, perché molto spesso il sottile piacere di osservare le proprie penne è altrettanto, se non più appagante dell’utilizzo stesso. A questo punto la soluzione diventa la scatola portapenne o la vetrinetta. Si tratta di prodotti particolari, dedicati ad una ristretta schiera di appassionati. I costi sono di conseguenza. Se la propria passione (o perversione) arriva a questo punto, è opportuno acquistare oggetti specifici, che garantiscano la migliore conservazione nel tempo del proprio patrimonio pennistico.



Ci ha pensato Laura di Goldpen con questo portapenne a 24 posti  in legno rivestito, che ho avuto occasione di provare. Viene venduto online per circa un centinaio di Euro.
L’oggetto viene spedito in una robusta scatola di cartoncino rivestito e controscatola di cartone. La scatola ne ricalca i materiali e lo presenta bene anche come regalo. Aperta la scatola, ci si trova davanti il portapenne vero e proprio, realizzato in legno. Si tratta di un oggetto di ottima fattura, lo si nota dalla cura per i dettagli e dalla sensazione di sostanza che si prova una volta preso in mano.
L’esterno è rivestito in similpelle, materiale più resistente ai graffi e più facile da pulire rispetto alla pelle tradizionale. La chiusura è magnetica, con una patella laterale. Il coperchio si ribalta all’indietro, consentendo un agevole accesso ai cassetti. Le dimensioni esterne da chiuso sono 35,5 cm di larghezza, circa 21 di profondità e 6,5 di altezza. Trova quindi agevolmente spazio nel cassetto di una scrivania.
Una volta aperto, al suo interno ci sono due cassettini estraibili, ciascuno in grado di contenere 12 penne. Il rivestimento dei vani portapenna è in materiale vellutato, che garantisce ottima protezione ai graffi e non dovrebbe rilasciare sostanze che possano danneggiare le penne. I cassetti possono essere facilmente estratti dal portapenne utilizzando due occhielli laterali in tessuto.
I vani sono di dimensioni generose, misurano oltre 15 cm di lunghezza per 2,5 di larghezza. Possono quindi contenere senza problemi penne di dimensioni generose sia in lunghezza che in larghezza. Non ho avuto problemi con la Faber Castell e-motion, nonostante le dimensioni oversize del tappo, o con la Stipula Etruria Rainbow o con la Pelikan M1005. Ciascun cassettino è impreziosito da un listello in legno lucido, che non svolge una funzione solo estetica. Inclinando il cassettino verso il basso, il fondello delle penne scivola verso il basso e si infila sotto il listello. Questo permette di inclinare il cassettino evitando la caduta accidentale delle preziose penne.
La capacità del portapenne (24 posti) è più che adeguata per tenere sottomano una collezione di dimensioni medie o le penne in uso, se, come nel mio caso, alle stilografiche si aggiungono biro e portamine. Le dimensioni non eccessive, in particolare in altezza, permettono di collocarlo agevolmente in un cassetto, mentre la finitura della parte esterna lo rende piacevole da osservare anche se lasciato in vista su una scrivania. Rispetto ad una vetrinetta, l’aspetto anonimo può essere un vantaggio, l’oggetto non lascia trapelare informazioni sul contenuto.
Il portapenne si è rivelato molto comodo e pratico nell’uso quotidiano. Chiaramente è  consigliabile mettere le penne di utilizzo più frequente nel cassettino superiore, onde evitare di doverlo estrarre per accedere a quello sottostante. Anche se l’operazione in sé è molto agevole, è comunque una complicazione. I puristi passeranno il tempo nello scegliere l’ordine delle penne: alfabetico, per marca, per colore o per tipo di inchiostro. Volendo sotto i cassettini si può inserire un foglio con l’elenco delle penne ed il relativo inchiostro. La sensazione è che l’oggetto sia costruito per durare nel tempo e le proprie penne siano adeguatamente protette oltre che facilmente accessibili. Da non sottovalutare il sottile piacere del “colpo d’occhio” sulla propria collezione che si ha quando lo si apre e si estraggono i cassetti, sensazione che porta ad aprirlo anche quando non si ha bisogno di mettere o togliere una penna…
Per concludere, due parole sul prezzo. Lo si può acquistare presso Goldpen e costa come una penna stilografica a cartuccia di fascia media. A mio parere il prezzo è adeguato alle caratteristiche, ai materiali impiegati, alla cura nella realizzazione e, non ultimo, al fatto che si tratta di un oggetto dedicato ad un mercato di appassionati, e quindi non certo prodotto su larga scala. Dopo averlo provato, è un acquisto che mi sento di consigliare a chi si trova nella necessità o nel desiderio di avere le proprie penne a portata di mano e nel contempo adeguatamente protette. Integrato con un portapenne tascabile nel quale infilare la penna (o le penne) in uso “itinerante”, può rappresentare la soluzione migliore per un appassionato.




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