La Zerollo, è noto, è una penna unica. Ed anche i suoi problemi sono spesso unici.
Come si è avuto modo di dire molte altre volte è molto complessa: ha una lavorazione molto complessa, che ammette tolleranze minime. E quando da dei problemi è bene essere consapevoli che questa penna gioca pesante ed è quasi certo che metterà a dura prova le vostre capacità e la vostra pazienza.
Mostro qui un esempio. La penna che ho per le mani evidentemente è stata abbandonata molto imbrattata d'inchiostro al suo interno: chissà, forse si era rotto un serbatoio o qualcosa di simile.
Così, oltre alla sporcizia, mi sono trovato alla presenza di problemi di corrosione: in una delle semi-penne interne le due piccole viti che tengono il puntale sono distrutte e resta solo parte del gambo inserito nella sua sede. Dovranno essere eliminate col cloruro ferrico e sostituite. L'altro guaio causato dalla corrosione è mostrato nella foto: le appendici che fermano tramite le viti di cui sopra della lamella di chiusura di una delle penne sono distrutte, ed occorre inventarsi un rimedio perché così potrebbero non seguire la penna nel movimento ascendente e poi bloccarla nella discesa.
Come ho scritto le tolleranze, e conseguentemente gli spazi, sono minimi, così decido di utilizzare la cosiddetta Carta Spagna, ovvero una lamina d'ottone talmente sottile da potersi tagliare con delle comuni forbici. D'altra parte il lamierino che costituisce la chiusura (anch'esso d'ottone) è di poco più spesso. Il materiale consente di utilizzare lo stagno per saldare la "toppa". Nelle foto ho cercato di documentare l'intervento: ho fatto del mio meglio, ma avrei avuto bisogno di una mano in più...