La Pelikan P1 non è sicuramente molto bella, ma tutto sommato neppure brutta. Ha aspetti che la qualificherebbero come penna economica, quasi scolastica, accanto ad altri sicuramente di pregio. E' stata costruita per soli cinque anni: dal 1958 al 1963 e non è quindi diffusissima. A vedere le proposte in rete sembrerebbe che il suo valore sia intorno al centinaio di euro, con verosimili variazioni sulla base dei diversi colori e finiture nelle quali era proposta. Il suo pennino "corazzato" non si differenzia da molti altri, mentre il diffusore, cavo verso l'esterno, è decisamente originale. Tecnicamente ha delle particolarità uniche: nel puntale si cela uno strano meccanismo denominato “Pelikan Thermic regulator”. Allego lo schema del brevetto, confessando che non ci capisco molto; magari cercherò di soddisfare la curiosità con una ricerca in rete.
Per il resto si fanno notare i quattro oblò verde trasparente per il controllo dell'inchiostro, decisamente spostati verso il fondo della penna. E' da notarsi che l'intero meccanismo della carica a stantuffo è contenuto nella porzione del corpo che va dal bordo superiore degli oblò al termine del predetto, coincidente con la base del fondello girevole: circa 22mm. Ora, supponendo per semplicità che il pistone totalmente estratto raddoppi la predetta lunghezza, appare evidente che una rilevante porzione della parte inferiore del corpo non viene utilizzata come serbatoio in quanto verosimilmente occupata dal predetto meccanismo.
Per chi volesse approfondire segnalo il seguente link.
https://thepelikansperch.com/2017/03/05/pelikan-p1-review/
