Ci sono delle penne che per loro natura risultano così ben realizzate da avere ben pochi punti deboli. L'Aurora 88 è certamente una di queste, certo ha anche lei dei punti deboli (come è giusto che sia) ma almeno per me, i punti di forza di questa penna, superano i difetti. Difetti che se ben guardiamo, con molta probabilità, possiamo ridurre principalmente a uno solo, ovvero la debolezza della parte terminale del pistone (secondo tipo) che in molti casi, a distanza di oltre 50 anni, spesso risulta rotto.
In giro per la rete, forum, facebook e affini, ho letto nel corso degli anni una quantità pressoché infinita di sistemi più o meno seri per recuperare il pistone (seconda serie) e rendere la stilografica nuovamente utilizzabile.
Ora relegando alcuni sistemi alla goliardia (vedi ad esempio l'utilizzo delle guarnizioni delle siringhe) e avendo visto pubblicato su Facebook l'ultimo "espediente all'americana" abbiamo deciso di mostrare quello che da almeno 40 anni è il sistema utilizzato anche in Aurora per restaurare e recuperare nel modo corretto non soltanto il pistone in se ma anche le sue componenti principali in modo tale che si possa decidere se utilizzare l'originale sistema a sandwich composto da rondelle di gomma e feltro, oppure una guarnizione in sughero, oppure dei moderni o-ring anche in base allo stato di conservazione del corpo.
Prima di tutto, ecco a voi la sfolgorante via americana
Lascia basiti e solleva molti dubbi vero?
Ora invece ecco il sistema che utilizza anche Aurora
Come vedete, si parte prima di tutto dalla rimozione completa della parte filettata originale (che poi è la parte che solitamente si rovina e si rompe)
Il passo successivo, è quello di ricostruire la parte rotta ed eliminata con un materiale completamente differente, più resistente e sostanzialmente inerte. La scelta quasi ricade nell'ebanite (quale altro materiale altrimenti) grazie al quale, non soltanto si ricostruisce la parte rotta ma data l'esatta ricostruzione, si ristabilisce la lunghezza originale e la piena funzionalità, infatti, come potete osservare, la nuova parte, non soltanto è filettata come l'originale ma permette anche l'utilizzo della rondella di chiusura originale.
Oltre a questo, onde evitare il ricorso a colle di vario genere, il tutto, è mantenuto in posizione da un piccolo perno in acciaio inox (oppure volendo strafare in titanio), scongiurando così le tensioni che potrebbero verificarsi tra le parti se queste per l'appunto, fossero incollate.
Il perno essendo in acciaio inox non arrugginisce ed essendo dietro alla guarnizione, è anche isolato dall'inchiostro evitando così ogni possibile contatto tra i due e come scritto sopra, mantenendo la perfetta funzionalità del sistema originale in tutte le sue parti.
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