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Citazione da: turin-pens - Novembre 14, 2019, 00:00:29 amCaro Lord, ho letto, varie volte entrambi i tuoi interventi da cima a fondo e condivido sostanzialmente tutto quello che hai scritto. Nel primo intervento mi piace molto quando hai parlato del fatto che nei pen show americani si è fatto anche cultura. Converrai con me che nei pen show italiani di cultura non è che se ne sia fatta molta...Così come mi è piaciuta molto l'affermazione del tutto e subito e dei due pen show, portandomi a riflettere molto anche sulla natura del TPS in sé; Credo che gli sforzi fatti dal 2016 a oggi siano per ora dei piccoli passi incoraggianti, la strada però e ancora molto molto molto lunga.In merito al secondo intervento, riporto una mia diretta osservazione fatta al TPS:tavoli vintage ben riforniti con bellissime penne, (questo senza ombra di dubbio), ma nella maggioranza dei casi (fortunatamente non tutti) i collezionisti, hanno esposto soltanto e aggiungo ingenuamente oggetti da 300 euro in su con tanto di indicazioni di fascia di prezzo su nastro carta, tagliando scientemente tutta la parte dell'economicamente interessante ai più. Ho tenuto questi banchi sotto controllo per farmi una idea dell'evoluzione della giornata, ebbene, hai idea di quanti giovani e meno giovani, si siano avvicinati a questi banchi e concluso qualche compravendita...?Altri banchi che invece hanno intelligentemente offerto un più vasto ventaglio economico sono stati giustamente premiati. Questa situazione, mi fa pensare un po' ad Aurora che anni fa, decise di eliminare la parte scolastica/economica, regalando di fatto quella fetta di mercato alla concorrenza. Alcuni espositori hanno sostanzialmente fatto la stessa cosa. Per me, è un autogoal clamoroso. Per la promozione e la quantità/qualità di eventi, sposo completamente la tua linea. A questo giro è mancata soltanto la radio.Inviato dal mio FIG-LX1 utilizzando TapatalkChiaro Riccardo.Aggiungo alle nostre riflessioni un concetto "markettaro".Se un Pen Show è il luogo dove si incontrano domanda/offerta sta al venditore (se interessa) favorire questo approccio; se in questo momento, o in un dato luogo (non tutti i PS sono uguali) la domanda non è più esclusivamente per penne di un certo tipo (vintage o moderne), o ti adegui oppure "il mercato" ti elimina.Quindi delle serie:1- me ne frego...questo sono le mie penne....se le vuoi le paghi e buonanotte ai sonatori2 - modifico il mio assortimento inserendo penne con un più vasto range di prezzo e magari, (se il marketing mi ha insegnato qualche cosa), riesco a vendere anche quelle con più valore perché al mio "cliente" riesco a spiegare e far percepire la differenza fra una penna da 10€ o da 1000€ (produco conoscenza). E' possibile che cosi facendo, con la giusta motivazione che Cliente faccia un sacrificio e ne prenda una da 500€, uno ne prende una da 10€ e forse uno mira a quella da 1000€....Rispetto ogni logica di chi si "prende un tavolo" e a me piacerebbe che ci fosse ancora di più contaminazione fra le varie sfaccettature del collezionismo: mi piacerebbe ad un prox Pen show trovare un venditore che vende una Etiopia Verde insieme a delle Conway Stewart oppure uno che insieme ad una Hemingway propone anche le Jinjao (o come cavolo si chiamano).salutiFB
Caro Lord, ho letto, varie volte entrambi i tuoi interventi da cima a fondo e condivido sostanzialmente tutto quello che hai scritto. Nel primo intervento mi piace molto quando hai parlato del fatto che nei pen show americani si è fatto anche cultura. Converrai con me che nei pen show italiani di cultura non è che se ne sia fatta molta...Così come mi è piaciuta molto l'affermazione del tutto e subito e dei due pen show, portandomi a riflettere molto anche sulla natura del TPS in sé; Credo che gli sforzi fatti dal 2016 a oggi siano per ora dei piccoli passi incoraggianti, la strada però e ancora molto molto molto lunga.In merito al secondo intervento, riporto una mia diretta osservazione fatta al TPS:tavoli vintage ben riforniti con bellissime penne, (questo senza ombra di dubbio), ma nella maggioranza dei casi (fortunatamente non tutti) i collezionisti, hanno esposto soltanto e aggiungo ingenuamente oggetti da 300 euro in su con tanto di indicazioni di fascia di prezzo su nastro carta, tagliando scientemente tutta la parte dell'economicamente interessante ai più. Ho tenuto questi banchi sotto controllo per farmi una idea dell'evoluzione della giornata, ebbene, hai idea di quanti giovani e meno giovani, si siano avvicinati a questi banchi e concluso qualche compravendita...?Altri banchi che invece hanno intelligentemente offerto un più vasto ventaglio economico sono stati giustamente premiati. Questa situazione, mi fa pensare un po' ad Aurora che anni fa, decise di eliminare la parte scolastica/economica, regalando di fatto quella fetta di mercato alla concorrenza. Alcuni espositori hanno sostanzialmente fatto la stessa cosa. Per me, è un autogoal clamoroso. Per la promozione e la quantità/qualità di eventi, sposo completamente la tua linea. A questo giro è mancata soltanto la radio.Inviato dal mio FIG-LX1 utilizzando Tapatalk
Citazione da: fabbale - Novembre 14, 2019, 09:52:43 amCitazione da: turin-pens - Novembre 14, 2019, 00:00:29 amCaro Lord, ho letto, varie volte entrambi i tuoi interventi da cima a fondo e condivido sostanzialmente tutto quello che hai scritto. Nel primo intervento mi piace molto quando hai parlato del fatto che nei pen show americani si è fatto anche cultura. Converrai con me che nei pen show italiani di cultura non è che se ne sia fatta molta...Così come mi è piaciuta molto l'affermazione del tutto e subito e dei due pen show, portandomi a riflettere molto anche sulla natura del TPS in sé; Credo che gli sforzi fatti dal 2016 a oggi siano per ora dei piccoli passi incoraggianti, la strada però e ancora molto molto molto lunga.In merito al secondo intervento, riporto una mia diretta osservazione fatta al TPS:tavoli vintage ben riforniti con bellissime penne, (questo senza ombra di dubbio), ma nella maggioranza dei casi (fortunatamente non tutti) i collezionisti, hanno esposto soltanto e aggiungo ingenuamente oggetti da 300 euro in su con tanto di indicazioni di fascia di prezzo su nastro carta, tagliando scientemente tutta la parte dell'economicamente interessante ai più. Ho tenuto questi banchi sotto controllo per farmi una idea dell'evoluzione della giornata, ebbene, hai idea di quanti giovani e meno giovani, si siano avvicinati a questi banchi e concluso qualche compravendita...?Altri banchi che invece hanno intelligentemente offerto un più vasto ventaglio economico sono stati giustamente premiati. Questa situazione, mi fa pensare un po' ad Aurora che anni fa, decise di eliminare la parte scolastica/economica, regalando di fatto quella fetta di mercato alla concorrenza. Alcuni espositori hanno sostanzialmente fatto la stessa cosa. Per me, è un autogoal clamoroso. Per la promozione e la quantità/qualità di eventi, sposo completamente la tua linea. A questo giro è mancata soltanto la radio.Inviato dal mio FIG-LX1 utilizzando TapatalkChiaro Riccardo.Aggiungo alle nostre riflessioni un concetto "markettaro".Se un Pen Show è il luogo dove si incontrano domanda/offerta sta al venditore (se interessa) favorire questo approccio; se in questo momento, o in un dato luogo (non tutti i PS sono uguali) la domanda non è più esclusivamente per penne di un certo tipo (vintage o moderne), o ti adegui oppure "il mercato" ti elimina.Quindi delle serie:1- me ne frego...questo sono le mie penne....se le vuoi le paghi e buonanotte ai sonatori2 - modifico il mio assortimento inserendo penne con un più vasto range di prezzo e magari, (se il marketing mi ha insegnato qualche cosa), riesco a vendere anche quelle con più valore perché al mio "cliente" riesco a spiegare e far percepire la differenza fra una penna da 10€ o da 1000€ (produco conoscenza). E' possibile che cosi facendo, con la giusta motivazione che Cliente faccia un sacrificio e ne prenda una da 500€, uno ne prende una da 10€ e forse uno mira a quella da 1000€....Rispetto ogni logica di chi si "prende un tavolo" e a me piacerebbe che ci fosse ancora di più contaminazione fra le varie sfaccettature del collezionismo: mi piacerebbe ad un prox Pen show trovare un venditore che vende una Etiopia Verde insieme a delle Conway Stewart oppure uno che insieme ad una Hemingway propone anche le Jinjao (o come cavolo si chiamano).salutiFBCaro Lord, condivido al 100% Ho soltanto qualche dubbio sull'Etiopia verde più per la scarsità di esemplari disponibili che per il reale valore della penna. Posso però sopperire con delle Asterope moderne