Le Penco (o PEN.CO) è conosciuta come la penna che ha plagiato la Sheaffer, affermazione un pò brutale ma difficile da contestare. Per anni si è raccontato di dispute legali intentate dalla casa americana: verosimilmente sono favole, ma qualche sorta di ritorsione la fabbrica veneta deve averla avuta, tant'è vero che nonostante il sistema di riempimento (scopiazzato dal Touch-down) funzionasse egregiamente bene e si sia dimostrato anche assai longevo, visto che ancor oggi si trovano penne perfettamente funzionanti, lo stesso è stato sostituito o affiancato da altri sistemi. Il più noto è una sorta di riproposizione del pulsante di fondo inserito in un corpo metallico interno che viene coperto da quello esterno completamente chiuso, generalmente in plastica nera, ma in qualche caso in celluloide arco. Del modello di taglia minore esiste anche una poco comune versione a stantuffo, realizzata in celluloide semi trasparente sullo schema del caricamento della PeliKan, con la parte meccanica avvitata nel fusto tramite una ghiera ed il fondello che si scosta dal corpo quando lo stantuffo scende. Pensavo che finisse qui, sino a quando un amico me ne ha mandato un paio da controllare, acquistate come fondo di magazzino in una cartoleria a fine attività. Innanzi tutto si rivela l'esistenza di un ulteriore formato, analogo al modello più piccolo, ma più affusolato, ma la sorpresa maggiore è che entrambe le penne, quasi identiche al modello Touch-down se non fosse per il fondello leggermente più lungo, sono in realtà a stantuffo ma con un sistema totalmente differente, nel quale il fondello resta aderente al corpo, tipo l'Aurora 88.
Nelle pessime foto sono le due penne sulla destra.