Autore Topic: Un caro saluto e buon anno!  (Letto 531 volte)

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Offline vynce

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Un caro saluto e buon anno!
« il: Gennaio 02, 2024, 09:27:48 am »
Buongiorno a  tutti,
grazie per avermi accolto in questo simpatico forum che, silente, da qualche anno seguo con interesse.
Mi sono appassionato al mondo delle stilografiche vintage cercando, quando riesco, di far tornare a scrivere  questi simpatici strumenti di scrittura.
E’ un universo complesso, dove occorrono diverse conoscenze e competenze: una sfida, a volte, non facile.
Si tratta sempre di un viaggio indietro nel tempo, alla scoperta di culture, forme, tecniche e materiali oggi dimenticati.
Grazie alla lettura ed al supporto dei vostri thread e di altri appassionati sul web riesco spesso a raggiungere l’obiettivo ed ottenere dei risultati è fondamentale per continuare a coltivare una passione.
E' sopratutto per questo che vi sono riconoscente.
Vorrei iniziare questo 2024 provando a sistemare alcune delle penne più ostiche, rimaste nel cassetto per i miei evidenti limiti.
Quelle per le quali la semplice lettura delle vostre discussioni non è bastata.
Vi ringrazio e mi scuso in anticipo per le eventuali "rotture di scatole", confido nella vostra comprensione.
Auguro a Tutti un sereno e felice 2024.



Online Giuseppe Tubi

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Re:Un caro saluto e buon anno!
« Risposta #1 il: Gennaio 02, 2024, 13:28:32 pm »
Ciao e buon Anno anche a te.
Purtroppo è vero: c'è stata una notevole caduta d'interesse sul tema delle stilografiche e sul collezionismo delle stesse; purtroppo l'ingiustificata impennata dei prezzi delle penne collezionabili ha causato il disamoramento di molti e, ciò che è peggio, ha impedito il ricambio generazionale che è indispensabile per tenere vivo l'interesse per ogni tipo di collezionismo. Ormai sono pochi a scrivere sulle penne e pochi a leggere; resta però intatto su Pennamania quell'immenso patrimonio di notizie e conoscenze che è un tesoro d'inestimabile valore per appassionati e curiosi.

Offline vynce

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Re:Un caro saluto e buon anno!
« Risposta #2 il: Gennaio 02, 2024, 21:34:12 pm »
Grazie per l’accoglienza Giuseppe, penso sia doveroso un chiarimento da parte mia.
Nel tentativo di voler essere sintetico penso di aver mancato di chiarezza.
Il termine “silente” era riferito alla mia persona che, pur seguendovi da qualche anno, non aveva partecipato attivamente.
Questo non implica, ovviamente, che quanto tu abbia detto non sia vero.
L’attacco al mondo della scrittura avviene da più parti.
L’impiego improprio degli strumenti informatici, le indicazioni ministeriali sulla didattica scolastica e, più in generale, la rincorsa collettiva del “qui e ora” o dell’ “usa e getta” non aiutano.
Allo stesso tempo certe politiche di marketing delle case produttrici con le “serie (il)limitate” a prezzi improponibili e quelle “limitate” a poco meno.
La realtà è sempre caotica, occorre imparare a districarsi e cercare, secondo le proprie possibilità, di costruire un dialogo con questo mondo affascinante.  Magari coinvolgendo, quando è il caso, le persone che desiderano relazionarsi con noi.
In tal senso punti di incontro come questo sono fondamentali per proiettare in avanti il patrimonio storico e tecnico di questa parte della cultura umana in una logica di crescita e condivisione.



Online Giuseppe Tubi

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Re:Un caro saluto e buon anno!
« Risposta #3 il: Gennaio 03, 2024, 11:31:13 am »
Parole giuste e sagge.
Quella delle serie limitate è stata una trovata che dall'originalità è passata allo scandalo in poche battute. La Montblanc in particolare ha travalicato ogni limite sfornando penne su penne a prezzi improponibili, lasciando intendere che acquistarle sarebbe stato un'investimento. Morale che ai giovani che guardavano con simpatia il mondo delle penne e che hanno per definizione scarse possibilità economiche, il messaggio suonava: "questa tu non potrai mai averla". Però alla fine la giustizia almeno qualche volta trionfa ed il 95% (e forse più) di quelle penne dal costo esorbitante si è rivelata per gli acquirenti un colossale bidone, visto che trascorsi 20 - 30 anni chi ha deciso di liberarsene deve accontentarsi di somme tragicamente inferiori a quelle pagate. Ironia della sorte, tra le pochissime penne che hanno effettivamente incrementato notevolmente il loro valore ci sono la Hemingway e la Agatha Christie che erano tra quelle che all'epoca costavano di meno.

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