Autore Topic: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica  (Letto 2380 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« il: Luglio 27, 2011, 19:47:18 pm »
Primo posto:
 
Maccagly con 90 punti per la prima foto, simpatica, ironica al punto giusto ed anche pen esposta.
Buon controllo delle luci e buona definizione generale.
 
Seoncod posto:
 
Ambros2 con 80 punti per la prima fotografia, soggetto molto interessante e buona fantasia nella composizione.
Pecca leggermente la definizione generale ma nell'insieme, la fotografia risulta equilibrata e di facile lettura. Buon controllo delle luci e dell'esposizione.
 
Terzo Posto:
 
Giuseppe Tubi con 70 punti fotografia topolino. La fotografia in generale è davvero gadevole, originale e simpatica. Buna la definzione generale e la profondità di campo ben controllata fa risultare tutta la penna a fuoco e nitida.
Una pecca il bilanciamento del bianco, se fosse stato perfetto questa fotografia era da primo posto.
 
Un riconoscimento particolare a Mrbones67 per la fotografia davvero notevole sia per la costruzione dell'inquadratura che per la composizione in generale.
Una pecca il poco controllo delle alte luci che di fatto sono sovra esposte e bruciano il pennino della laminata in secondo piano.
Con un controllo più mirato della luce questa fotografia meriterebbe il secondo posto.
 
Complimenti a tutti per l'impegno che state mettendo partecipando a questa "competizione"
Premetto che, credo correttamente, interpreto il"concorso" della foto del mese come un gioco e questa pertanto non vuole esser una contestazione, ma chi ha mai detto che lo sfondo dela topolino dovesse essere bianco, come in effetti non era?
E non lo era per una scelta, in quanto, per mio soggettivissimo gusto, non amo in generale gli sfondi bianchi e mi sono procurato alcuni fogli di nuances colorate più o meno marcate.
Peraltro sarebbe stato anche banale "forzare" al  bianco lo sfondo, come ho fatto in pochi secondi sulla foto che qui allego con l'originale, a mio parere decisamente più gradevole.
Chiaramente ben diverso sarebbe stato se nella foto non fosse comparso candido un qualche materia che lo è per definizione: la neve, per esempio.



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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #1 il: Luglio 28, 2011, 10:48:15 am »
Citazione

Premetto che, credo correttamente, interpreto il"concorso" della foto del mese come un gioco e questa pertanto non vuole esser una contestazione, ma chi ha mai detto che lo sfondo dela topolino dovesse essere bianco, come in effetti non era?
E non lo era per una scelta, in quanto, per mio soggettivissimo gusto, non amo in generale gli sfondi bianchi e mi sono procurato alcuni fogli di nuances colorate più o meno marcate.
Peraltro sarebbe stato anche banale "forzare" al  bianco lo sfondo, come ho fatto in pochi secondi sulla foto che qui allego con l'originale, a mio parere decisamente più gradevole.
Chiaramente ben diverso sarebbe stato se nella foto non fosse comparso candido un qualche materia che lo è per definizione: la neve, per esempio.


Trovo giusto prendere la foto del mese come un gioco, però questo non significa non essere critici o non cercare di fare sempre meglio.
Per bilanciamento del bianco non si intende ottenere uno sfondo perfettamente bianco o molto prossimo al bianco ma ottenere una temperatura cromatica tale da non avere dominanti di colore sul soggetto della foto.
Dunque si può ottenere una foto col lo sfondo azzurrino o di qualsiasi altro colore, se necessario anche sfumato senza che esso porti ad una alterazione della temperatura cromatica e per tanto ad una dominante che fa perdere omogeneità e definizione alla fotografia.
Cosa che effettivamente è avvenuta in questa foto, molto bella nella composizione etc... ma le due Topolino sono cromaticamente "fredde" cioè azzurrine come lo sfondo, tanto che anche il colore delle parti dorate, sono azzurrine.

Invece, forzare lo sfondo al bianco assoluto senza sovraesporre il soggetto, richiede un approccio tecnico diverso perché bisogna applicare al colore alcuni concetti del sistema zonale di Ansel Adams, in modo da avere lo sfondo in zona X e il soggetto compreso tra le zone II e la zona VIII dove in zona II cadranno le parti in ebanite nera o celluloide nera in ombra e in zona VIII le parti metalliche cromate oppure dorate. Non è facile, ma permette di ottenere fotografie "didattico-tecniche" molto nitide e con una risoluzione molto spinta indipendentemente dalla risoluzione nativa del sensore.

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #2 il: Luglio 28, 2011, 12:17:07 pm »
Citazione

Premetto che, credo correttamente, interpreto il"concorso" della foto del mese come un gioco e questa pertanto non vuole esser una contestazione, ma chi ha mai detto che lo sfondo dela topolino dovesse essere bianco, come in effetti non era?
E non lo era per una scelta, in quanto, per mio soggettivissimo gusto, non amo in generale gli sfondi bianchi e mi sono procurato alcuni fogli di nuances colorate più o meno marcate.
Peraltro sarebbe stato anche banale "forzare" al  bianco lo sfondo, come ho fatto in pochi secondi sulla foto che qui allego con l'originale, a mio parere decisamente più gradevole.
Chiaramente ben diverso sarebbe stato se nella foto non fosse comparso candido un qualche materia che lo è per definizione: la neve, per esempio.


Trovo giusto prendere la foto del mese come un gioco, però questo non significa non essere critici o non cercare di fare sempre meglio.
Per bilanciamento del bianco non si intende ottenere uno sfondo perfettamente bianco o molto prossimo al bianco ma ottenere una temperatura cromatica tale da non avere dominanti di colore sul soggetto della foto.
Dunque si può ottenere una foto col lo sfondo azzurrino o di qualsiasi altro colore, se necessario anche sfumato senza che esso porti ad una alterazione della temperatura cromatica e per tanto ad una dominante che fa perdere omogeneità e definizione alla fotografia.
Cosa che effettivamente è avvenuta in questa foto, molto bella nella composizione etc... ma le due Topolino sono cromaticamente "fredde" cioè azzurrine come lo sfondo, tanto che anche il colore delle parti dorate, sono azzurrine.

Invece, forzare lo sfondo al bianco assoluto senza sovraesporre il soggetto, richiede un approccio tecnico diverso perché bisogna applicare al colore alcuni concetti del sistema zonale di Ansel Adams, in modo da avere lo sfondo in zona X e il soggetto compreso tra le zone II e la zona VIII dove in zona II cadranno le parti in ebanite nera o celluloide nera in ombra e in zona VIII le parti metalliche cromate oppure dorate. Non è facile, ma permette di ottenere fotografie "didattico-tecniche" molto nitide e con una risoluzione molto spinta indipendentemente dalla risoluzione nativa del sensore.
Con lo zonale di Ansel Adams (sempre per quanto le sue teorie abbiano ancora senso coi materiali di oggi) mi ci sono talmente rotto la testa con la fotografia tradizionale, che per il digitale lascio volentieri agli altri il gioco....

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #3 il: Luglio 28, 2011, 12:21:57 pm »
Citazione

Con lo zonale di Ansel Adams (sempre per quanto le sue teorie abbiano ancora senso coi materiali di oggi) mi ci sono talmente rotto la testa con la fotografia tradizionale, che per il digitale lascio volentieri agli altri il gioco....


Ha ancora molto senso, sia a pellicola con le emulsioni moderne che in digitale. Anzi oggi grazie ai progressi tecnologici, si possono estendere le potenzialità del sistema zonale fino a punti dove ieri era molto difficile arrivarci.
In digitale oggi è possibile applicarlo al colore con relativa facilità, cose invece veramente impegnativa con la pellicola a colori.

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #4 il: Luglio 28, 2011, 14:04:10 pm »
Citazione

Con lo zonale di Ansel Adams (sempre per quanto le sue teorie abbiano ancora senso coi materiali di oggi) mi ci sono talmente rotto la testa con la fotografia tradizionale, che per il digitale lascio volentieri agli altri il gioco....


Ha ancora molto senso, sia a pellicola con le emulsioni moderne che in digitale. Anzi oggi grazie ai progressi tecnologici, si possono estendere le potenzialità del sistema zonale fino a punti dove ieri era molto difficile arrivarci.
In digitale oggi è possibile applicarlo al colore con relativa facilità, cose invece veramente impegnativa con la pellicola a colori.
Discussione interessante, che magari sarà opportuno trasferire sullo spazio appropriato prima che qualcuno inveisca.
La mia esperienza è questa (parlando di fotografia tradizionale): lo zonale conserva tutta la sua validità in fase di ripresa; esporre per le ombre è senza dubbio garanzia di risultato, ed anche se ci si accoge che spesso e volentieri l'esposizione che si arriva a determinare è identica a quella indicata da una lettura media, poco importa. Nei rimanenti casi la foto sarebbe esposta male.
In fase di sviluppo della pellicola, purtroppo i produttori si sono orientati verso emulsioni "a prova d'errore" le quali hanno un range di resa presoché costante anche con sensibili sovra o sottoesposizioni. Oltre questi limiti tracollano rapidamente. Generalizzando un pò le pellicole che utilizzano la tecnica del tabular grain sono espressione particolarmente qualificata di questa generazione. Se ti ricordi una delle ultime pellicole a colori della Kodak veniva pubblicizzata prprio per quest'aspetto, tant'è vero che non riportava più nemmeno l'indicazione della sensibilità.  Ciò, se da una parte facilita tantissimo il portare a casa un risultato comunque buono, dall'altra rende questo materiale del tutto inadatto ai sovra e sottosviluppi delle teorie di Adams: ben poco cambia da N+1 ad N-1 e se ci si avventura oltre non si riesce più a gestire il risultato; tentativi di N-2 sono stati talvolta disastrosi.
Per sfizio una volta ho fatto due scatti successivi su una lastra 4x5 di HP5: stessa scena con esposizioni differenti di uno stop. Sviluppate insieme, per identico tempo, hanno dato un risultato pressoché indistinguibile ad occhio nudo e solo il densitometro rilevava qualche differenza nell'annerimento.
Va un pò meglio con le pellicole prodotte nell'Europa dell'est, da fabbriche spesso ex Kodak, dove la tecnologia è restata più o meno quella degli anni '70.

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #5 il: Luglio 28, 2011, 16:27:42 pm »
Certo Ignazio, quello che dici è fondamentalmente corretto e condivido pienamente l'idea che con le pellicole moderne, l'applicazione del sistema zonale sia più semplice se non addirittura superfluo, almeno in condizioni normali, dove la media è facilmente ottenibile.
Però, proprio grazie alle pellicole moderne, almeno sul grande formato applicando il sistema zonale è possibile ottenere dei forti effetti di drammatizzazione, oppure lavorare con immagini con un contrasto mediamente più elevato.
Poi è anche vero che lavorando col grande formato ed il sistema zonale, è molto importante un sapiente utilizzo delle mascherature. Ad esempio recentemente, ho visto un documentario su Ansel Adams dove il fotografo, mostrava la sua camera oscura e i suo attrezzi, tra cui spiccava una specie di leccalecca che utilizzava per mascherare temporaneamente determinate zone della stampa.
Venne anche mostrato un disegno su cartoncino della famosa Moonrise Hernandez dove Ansel appuntò per ogni punto del fotogramma non soltanto il tempo di esposizione ma anche la mascheratura, il modo di utilizzo del leccalecca etc...
Un lavoro davvero notevole, sono rimasto a bocca aperta.

Una nota curiosa, credo che il sistema zonale, per essere applicato correttamente, necessiti di negativi grandi almeno 20x25 che in fondo era il formato utilizzato da Ansel Adams e da tutti i fotografi del grupp f/64 tra cui Edward Weston etc... Altro esempio era Margaret Burk-Write, anche lei utilizzava lastre formato 20x25.

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #6 il: Luglio 28, 2011, 18:50:53 pm »
Certo Ignazio, quello che dici è fondamentalmente corretto e condivido pienamente l'idea che con le pellicole moderne, l'applicazione del sistema zonale sia più semplice se non addirittura superfluo, almeno in condizioni normali, dove la media è facilmente ottenibile.
Però, proprio grazie alle pellicole moderne, almeno sul grande formato applicando il sistema zonale è possibile ottenere dei forti effetti di drammatizzazione, oppure lavorare con immagini con un contrasto mediamente più elevato.
Poi è anche vero che lavorando col grande formato ed il sistema zonale, è molto importante un sapiente utilizzo delle mascherature. Ad esempio recentemente, ho visto un documentario su Ansel Adams dove il fotografo, mostrava la sua camera oscura e i suo attrezzi, tra cui spiccava una specie di leccalecca che utilizzava per mascherare temporaneamente determinate zone della stampa.
Venne anche mostrato un disegno su cartoncino della famosa Moonrise Hernandez dove Ansel appuntò per ogni punto del fotogramma non soltanto il tempo di esposizione ma anche la mascheratura, il modo di utilizzo del leccalecca etc...
Un lavoro davvero notevole, sono rimasto a bocca aperta.

Una nota curiosa, credo che il sistema zonale, per essere applicato correttamente, necessiti di negativi grandi almeno 20x25 che in fondo era il formato utilizzato da Ansel Adams e da tutti i fotografi del grupp f/64 tra cui Edward Weston etc... Altro esempio era Margaret Burk-Write, anche lei utilizzava lastre formato 20x25.
Sicuramente più il formato è grande meglio si applica lo zonale; credo che comunque la grossa differenza sia tra la pellicola in rullo e la lastra singola, in quanto quest'ultima ti consente di cambiare i parametri dello sviluppo per ogni fotogramma.
E' anche verosimile pensare che ci siano differenze nell'emulsione, forse neanche limitate allo spessore della suddetta. Sicuramente la stesa cambia tra pellicole a rullo e pellicole piane, ma magari anche nell'ambito di queste.
Per le mascherature, oltre all'abbastanza noto sistema dei lecca-lecca, ti consiglio di provarne un'altro, se non lo conosci già, che ho trovato assai interessante, specie in alcuni casi ed anche relativamente semplice. Anche questo proviene dalla "scuola" di Ansel Adams. Occorre solo della carta da lucidi, quella che un tempo si usava con l'inchiostro di china, nel testo in americano definiscono la superficie "frozen". Se ne taglia una porzione identica al negativo e si fissa sul rovescio (lato emulsione) di questo sui bordi, in modo che resti solidale. Poi sul tavolo luminoso, con una matita grassa, si anneriscono più o meno intensamente le parti da mascherare. Importante tenere i margini, molto meno l'uniformità della coloritura perché la carta stessa fa da diffusore. Lavorando sul rovescio del negativo non si perde definizione in stampa e se è necessario schiarire zone ben definite consente una precisione inarrivabile con mascherature interposte tra obiettivo e carta. 

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #7 il: Luglio 28, 2011, 21:02:52 pm »
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Sicuramente più il formato è grande meglio si applica lo zonale; credo che comunque la grossa differenza sia tra la pellicola in rullo e la lastra singola, in quanto quest'ultima ti consente di cambiare i parametri dello sviluppo per ogni fotogramma.
E' anche verosimile pensare che ci siano differenze nell'emulsione, forse neanche limitate allo spessore della suddetta. Sicuramente la stesa cambia tra pellicole a rullo e pellicole piane, ma magari anche nell'ambito di queste.


Indubbiamente, le pellicole in lastra hanno una versatilità maggiore, dato appunto dalla possibilità di sviluppare un negativo alla volta.
Stando alla letteratura tecnica del settore, a parità di emulsione (vedi ad esempio Velvia 50 oppure HP5), le varianti in lastra sono più spesse che in rullo e che ciò, donerebbe alla medesima emulsione una gamma tonale ed una profondità maggiore. In realtà però non saprei dire quanto questo sia realmente quantificabile e quanto realmente merito del maggior spessore.
Secondo me a parità di emulsione, il merito maggiore va dato all'ottica che pur essendo meno risolvente, spalma l'immagine su una superficie maggiore e quindi le gradazioni tonali, sempre a parità di emulsione, sono meglio registrate.

Citazione

Per le mascherature, oltre all'abbastanza noto sistema dei lecca-lecca, ti consiglio di provarne un'altro, se non lo conosci già, che ho trovato assai interessante, specie in alcuni casi ed anche relativamente semplice. Anche questo proviene dalla "scuola" di Ansel Adams. Occorre solo della carta da lucidi, quella che un tempo si usava con l'inchiostro di china, nel testo in americano definiscono la superficie "frozen". Se ne taglia una porzione identica al negativo e si fissa sul rovescio (lato emulsione) di questo sui bordi, in modo che resti solidale. Poi sul tavolo luminoso, con una matita grassa, si anneriscono più o meno intensamente le parti da mascherare. Importante tenere i margini, molto meno l'uniformità della coloritura perché la carta stessa fa da diffusore. Lavorando sul rovescio del negativo non si perde definizione in stampa e se è necessario schiarire zone ben definite consente una precisione inarrivabile con mascherature interposte tra obiettivo e carta. 


Non ero a conoscenza di questo sistema. Ora che lo conosco, prima o poi lo proverò.

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #8 il: Luglio 28, 2011, 21:32:23 pm »
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Sicuramente più il formato è grande meglio si applica lo zonale; credo che comunque la grossa differenza sia tra la pellicola in rullo e la lastra singola, in quanto quest'ultima ti consente di cambiare i parametri dello sviluppo per ogni fotogramma.
E' anche verosimile pensare che ci siano differenze nell'emulsione, forse neanche limitate allo spessore della suddetta. Sicuramente la stesa cambia tra pellicole a rullo e pellicole piane, ma magari anche nell'ambito di queste.


Indubbiamente, le pellicole in lastra hanno una versatilità maggiore, dato appunto dalla possibilità di sviluppare un negativo alla volta.
Stando alla letteratura tecnica del settore, a parità di emulsione (vedi ad esempio Velvia 50 oppure HP5), le varianti in lastra sono più spesse che in rullo e che ciò, donerebbe alla medesima emulsione una gamma tonale ed una profondità maggiore. In realtà però non saprei dire quanto questo sia realmente quantificabile e quanto realmente merito del maggior spessore.
Secondo me a parità di emulsione, il merito maggiore va dato all'ottica che pur essendo meno risolvente, spalma l'immagine su una superficie maggiore e quindi le gradazioni tonali, sempre a parità di emulsione, sono meglio registrate.

Citazione

Per le mascherature, oltre all'abbastanza noto sistema dei lecca-lecca, ti consiglio di provarne un'altro, se non lo conosci già, che ho trovato assai interessante, specie in alcuni casi ed anche relativamente semplice. Anche questo proviene dalla "scuola" di Ansel Adams. Occorre solo della carta da lucidi, quella che un tempo si usava con l'inchiostro di china, nel testo in americano definiscono la superficie "frozen". Se ne taglia una porzione identica al negativo e si fissa sul rovescio (lato emulsione) di questo sui bordi, in modo che resti solidale. Poi sul tavolo luminoso, con una matita grassa, si anneriscono più o meno intensamente le parti da mascherare. Importante tenere i margini, molto meno l'uniformità della coloritura perché la carta stessa fa da diffusore. Lavorando sul rovescio del negativo non si perde definizione in stampa e se è necessario schiarire zone ben definite consente una precisione inarrivabile con mascherature interposte tra obiettivo e carta. 


Non ero a conoscenza di questo sistema. Ora che lo conosco, prima o poi lo proverò.
Sembra sia stato messo a punto dallo stampatore di fiducia di Adams, proprio per avere la sicurezza di ottenere stampe identiche tra loro, cosa che in effetti è ben complessa da realizzare con una mascheratura tradizionale. Verità o leggenda metropolitana?

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #9 il: Luglio 28, 2011, 22:07:36 pm »
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Sembra sia stato messo a punto dallo stampatore di fiducia di Adams, proprio per avere la sicurezza di ottenere stampe identiche tra loro, cosa che in effetti è ben complessa da realizzare con una mascheratura tradizionale. Verità o leggenda metropolitana?

Penso sia verità.

Online turin-pens

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #10 il: Agosto 02, 2011, 20:58:21 pm »
Per rimanere in tema, ho trovato molto interessante il libro "La fotografia in grande formato" di Michele Vacchiano.

Online Giuseppe Tubi

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #11 il: Agosto 03, 2011, 11:45:11 am »
Per rimanere in tema, ho trovato molto interessante il libro "La fotografia in grande formato" di Michele Vacchiano.
Non mi pare di conoscerlo; sai dove è reperibile?

Online turin-pens

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #12 il: Agosto 03, 2011, 12:08:54 pm »
Per rimanere in tema, ho trovato molto interessante il libro "La fotografia in grande formato" di Michele Vacchiano.
Non mi pare di conoscerlo; sai dove è reperibile?

Si, io ho fatto così

Il libro di M. Vacchiano "La fotografia in grande formato" viene inviato a domicilio a fronte del pagamento di euro 30,00 comprensivo delle spese di spedizione (tracciabile).
 
Il pagamento lo puoi fare tramite Paypal a: amministrazione@studiolexis.it

indicando nella causale "Vacchiano, Grande formato".

Online Giuseppe Tubi

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #13 il: Agosto 03, 2011, 12:44:54 pm »
Per rimanere in tema, ho trovato molto interessante il libro "La fotografia in grande formato" di Michele Vacchiano.
Non mi pare di conoscerlo; sai dove è reperibile?

Si, io ho fatto così

Il libro di M. Vacchiano "La fotografia in grande formato" viene inviato a domicilio a fronte del pagamento di euro 30,00 comprensivo delle spese di spedizione (tracciabile).
 
Il pagamento lo puoi fare tramite Paypal a: amministrazione@studiolexis.it

indicando nella causale "Vacchiano, Grande formato".
Grazie mille.

Online turin-pens

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Re: Foto del mese luglio 2011 - Discussione Tecnica
« Risposta #14 il: Agosto 03, 2011, 13:13:49 pm »
Citazione

Grazie mille.


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