O Tubi, non esageriamo, non sono e non mi sento esperto di stilografiche al punto da essere affiancato alla Jacopini dalla quale disto anni luce.
Alcune considerazioni.
A questo forum sono iscritti tanti collezionisti di strumenti di scrittura, alcuni hanno anche scritto libri di fondamentale importanza per il collezionismo delle penne italiane, molti partecipano alle discussioni, altri rimangono alla finestra, ma sicuramente tra di loro parlano. Sono presenti tanti seri ed autorevoli collezionisti che, tutti insieme, custodiscono una buona parte di quanto prodotto dal settore negli anni in Italia e non solo.
Non impossibile, ma difficile trovare una penna che nessun altro ha o non ha mai incontrato. Più frugo tra i marchi delle stilografiche e più mi rendo conto che tanti erano quelli che avevano brevettato un marchio al quale appiccicavano tante cose diverse tra le quali anche le stilografiche.
Max ha citato la marca Elios (non dovrebbe aver nulla in comune con la Helios), che per quel poco che ne conosco - solamente un pennino in oro 585, ma nessuna penna - potrebbe anche essere così, ma quel marchio e stato registrato nel 1910 e contraddistingueva:” ARTICOLI DI CANCELLERIA, COME: QUADERNI, CARTA, MATITE, GOMME, PENNE, PORTA-PENNE, PENNE STILOGRAFICHE ECC.:IMPRONTA RAFFIGURANTE LO STEMMA DELLA DITTA CON IN CAMPO LA PAROLA MI E BO ACCOMPAGNATO INFERIORMENTE DALLE ISCRIZIONI ELIOS MILL ELIOS ARTICOLI DI CANCELLERIA MENASCY & BRUNO GENOVA”.
Leggendo questa descrizione mi viene da pensare ad una cartoleria, non certo ad una fabbrica di stilografiche, inoltre questo marchio alla scadenza decennale non è stato rinnovato.
Fatte queste doverose precisazioni, potrò sbagliare, ma quando incontro una nuova (sconosciuta) penna penso sovente ad una limitata produzione da far circolare dagli addetti ai lavori alla stregua di un moderno materiale pubblicitario e questo spiega il fatto che siano tanto rare: nessuno attribuiva loro alcun valore e non venivano certo conservate.
Arriviamo a noi.
Cercando tra i marchi registrati, la ricorrenze con la parola DUCE, ha prodotto i risultati che espongo nel pdf allegato.
Forse questa penna pubblicizzava un cioccolato, un termometro o delle scarpe o forse mi sbaglio, ma se sbaglio allora dovrebbero essercene tante in casa dei nostalgici del periodo fascista o dei loro eredi.
Infine dalle pregevoli fotografie del Tubi, si colgono alcuni particolari per i quali, se costretto sotto tortura, potrei affermare che questa penna è probabilmente uscita della fabbrica F.R.V. dei Fratelli Rossi di Vicenza.