OT.... Da neofita quale sono ho bisogno di alcuni ragguagli in "Storia dei materiali usati per la fabbricazione delle penne stilografiche".
Io credevo che l'ebanite fosse monocromatica, per lo più nera. Per questa ragione, per rendere più fantasiose e preziose le penne si è sviluppata l'arte della laminatura.
L'introduzione della celluloide ha permesso la realizzazione di penne coloratissime, nelle più svariare fantasie.
Ora leggo che questa W E rosewood in ebanite mi spiazza.
Non ti fare spiazzare.
In realtà anche l'ebanite può essere colorata, ma l'aspetto è nettamente diverso da quello della celluloide.
Esistono penne, perlopiù rare, di ebanite arancio: le prime Duofold "Big Red" erano in ebanite, e di più o meno identico colore, chiamato "Cardinal" alcuni modelli della Waterman, tra le quali la 42, ovvero la più diffusa tra le rientranti. Le rare su base "Cardinal" sono uno spettacolo.
Si dice che il problema più grosso fosse che l'ebanite colorata diventasse più fragile (sembra tanto più fragile quanto la si schiariva) e questo limitava molto gli spazi della fantasia.
Gli esempi più comuni di ebanite colorata sono nel mixaggio delle tinte rosso mattone e nero, come appunto la Wahl Eversharp del post.
Le colorazioni sono grossomodo riconducibili a quelle dei due tipi utilizzati dalla Waterman: "Mottled" in cui le parti dei due colori hanno un andamento irregolare, e "Ripple" dove rosso e nero formano ondulazioni dall'aspetto fiammato.
Waterman, che si convertì in ritardo rispetto ai concorrenti alla celluloide, fece una serie di penne in ebanite Ripple anche in altri colori: verde/blu; senape/nero (olive); senape/rosso (rose).