Grazie Giuseppe...Quotata all'estero cosa significa??? Che qui da noi e' considerata una "fetecchia"??
...Il problema e' che non ho mai considerato piu' di tanto le penne d'oltreconfine...
Vedi? Praticamente ti sei risposto da solo; da noi ormai da diversi anni si considerano solo le italiane + Montblanc e Pelikan tra le tedesche. Le inglesi tutti le smusano, delle francesi neppure vogliano sentirne parlare.
Le americane sono mediamente poco considerate, salvo alcune eccezioni.
...Vedi Giuseppe,
io credo che poi alla fine ci si debba un pochino specializzare o forse, per usare un termine piu' corretto "orientare", nel senso che se le collezioni tutte poi le hai tutte ma ti manca sempre qualcosa...Ovvio che p.es. una Patrician e' un capolavoro come certe Sheaffer...Pero' e' pur vero che tutto e' relativo...A volte, anzi spesso acquisto per appagare l'occhio ma come vedi sono anche distratto e non avevo mai notato il numerino sul fondello...
Di rado compro penne straniere e cerco la curiosita' tipo quella LUS in alluminio celeste che ho pubblicato l'altro giorno anche se ammetto che mi piace poco...
Ci mancherebbe altro che in una cosa che è maledettamente superflua come il collezionare non si fosse liberi di scegliere i canoni della propria raccolta!
Orientarsi è una cosa saggia, ma è una medaglia che ha il suo rovescio: se uno decide di privilegiare un marchio, difficilmente ne sceglierebbe uno legato a prodotti dozzinali, di difficile catalogazione (magari era giusto soltanto un marchio che si faceva fare le penne ora da Tizio, ora da Caio).
Scegliere un marchio di prestigio, oggi come oggi vuol dire trovare poco o nulla a prezzi convenienti, qualcosa a prezzo pieno, un po' di più a prezzi esosi.
Io colleziono da qualche decennio e spazio abbastanza: l'unico criterio è che le penne che colleziono debbono piacermi.