Autore Topic: Inversione di rotta  (Letto 1153 volte)

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Offline Fenice

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Inversione di rotta
« il: Giugno 25, 2015, 09:29:09 am »
Ciao a tutti, amici di PenneVintage.

Volevo condividere con voi alcune mie considerazioni.

Non sono una collezionista, ho iniziato a scrivere quotidianamente con penne moderne soltanto da qualche anno, ma la passione è esplosa da subito.
Ho arricchito il mio astuccio in modo esponenziale con penne di pregio e penne scolastiche, recensendo la maggior parte di esse e trovando in ognuna delle peculiarità e dei "difetti".

Ho sempre avuto la curiosità di trovare una penna che mi permettesse di stenografare e quando Rembrandt mi ha gentilmente donato (veramente è stato una sottrazione indebita) la sua Waterman 52 i miei criteri di valutazione sul moderno sono cambiati radicalmente.

Il fascino che suscitava in me la Pilot Falcon è svanito di fronte alla Waterman 52.

Le sensazioni di scrittura che mi restituisce la penna vintage in mio possesso non sono recensibili, non sono classificabili.
E' un altro mondo, un altro pianeta!
Non è la mera scrittura, è il ritrovato piacere nello scrivere.

Il Vintage ha qualcosa di magico, di speciale ed io me ne sono innamorata perdutamente.

Credo di aver terminato gli acquisti moderni.
Ritengo che non ci sia più nulla da recensire nella produzione attuale.

Si delinea di fronte a me un mondo "nuovo", sconosciuto, dove non si può recensire la leggenda, si può solo viverla ... scrivendo.



Online Giuseppe Tubi

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #1 il: Giugno 29, 2015, 14:09:00 pm »
Ciao a tutti, amici di PenneVintage.

Volevo condividere con voi alcune mie considerazioni.

Non sono una collezionista, ho iniziato a scrivere quotidianamente con penne moderne soltanto da qualche anno, ma la passione è esplosa da subito.
Ho arricchito il mio astuccio in modo esponenziale con penne di pregio e penne scolastiche, recensendo la maggior parte di esse e trovando in ognuna delle peculiarità e dei "difetti".

Ho sempre avuto la curiosità di trovare una penna che mi permettesse di stenografare e quando Rembrandt mi ha gentilmente donato (veramente è stato una sottrazione indebita) la sua Waterman 52 i miei criteri di valutazione sul moderno sono cambiati radicalmente.

Il fascino che suscitava in me la Pilot Falcon è svanito di fronte alla Waterman 52.

Le sensazioni di scrittura che mi restituisce la penna vintage in mio possesso non sono recensibili, non sono classificabili.
E' un altro mondo, un altro pianeta!
Non è la mera scrittura, è il ritrovato piacere nello scrivere.

Il Vintage ha qualcosa di magico, di speciale ed io me ne sono innamorata perdutamente.

Credo di aver terminato gli acquisti moderni.
Ritengo che non ci sia più nulla da recensire nella produzione attuale.

Si delinea di fronte a me un mondo "nuovo", sconosciuto, dove non si può recensire la leggenda, si può solo viverla ... scrivendo.
Mi compiaccio di questa tua scoperta, e condivido gli apprezzamenti sulle "vecchie signore"della scrittura; peró forse il discorso ha diverse sfumature e non c'è tutto il buono da una parte o dall'altra:le Vintage hanno molta più personalità, non c'è dubbio. D'altra parte all'epoca c'era competizione vera tra i costruttori ed era continua la ricerca di argomenti per superare la concorrenza. Tuttavia l'evoluzione non ha prodotto solo risultati negativi: alle vintage qualche difetto va amorevolmente perdonato, come la modesta capacità dei conduttori di trattenere gli eccessi d'inchiostro e la coseguente attitudine a sporcare l'interno del cappuccio e di rimando puntale e dita. Tutto superabile con l'attenzione ed il rispetto che alle vecchie signore è dovuto.

Offline Fenice

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #2 il: Giugno 29, 2015, 14:20:11 pm »
Mi è capitata una cosa "stranissima".

Amo la mia Waterman 52 molto più di quanto possa amare il mio smartphone che devo ancora finire di pagare, ma ho deciso di entrare in trattativa per l'acquisto di una Waterman 94.
Esteticamente molto bella.

Trattativa conclusa, transazione eseguita, ecc. quando il rivenditore mi comunica un "incidente" ossia, inavvertitamente la Waterman 94 si è irrimediabilmente rotta.
Lì per lì non mi sono "scomposta" più di tanto, ma ho iniziato a riflettere.

Si vede che non era destino che avessi una Waterman 94.
Se non era destino significa che ... la mia Waterman 52 non aveva nessuna intenzione di farsi mettere in ombra dalla 94.

Inizio a credere nella stregoneria.

Ho avuto conferma che le "Vintage" hanno un'anima e ... a quanto pare ... la mia 52 è pure vendicativa!
Mi somiglia sempre di più ...

Offline f.hawks

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #3 il: Giugno 29, 2015, 17:07:44 pm »
Mah...... non è che la tua 52 si è creata un account e ha fatto un'offerta più alta al venditore ad asta conclusa ????
Sarebbe veramente diabolica !!!!!!!!!!!!!!!!!
 :set2010028: :set2010028:

ps: se si tratta di ebay ovviamente

 :set2010021:

Offline Fenice

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #4 il: Giugno 29, 2015, 17:13:49 pm »
Ciao Falco!

Non credo che la mia 52 sia arrivata a tanto.
Comunque l'ho comperata su PMAuction.


Offline fabbale

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #5 il: Giugno 29, 2015, 21:43:29 pm »
Ciao Falco!

Non credo che la mia 52 sia arrivata a tanto.
Comunque l'ho comperata su PMAuction.

Falco...ora non esageriamo...
Semmai Falquetto che è diverso

 :set2010041:

Offline Fenice

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #6 il: Giugno 29, 2015, 21:55:25 pm »
Ops. non pensavo di aver fatto una gaffe!  :set2010027:

Online turin-pens

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #7 il: Giugno 29, 2015, 23:58:56 pm »
Le entusiastiche parole di Barbara non possono che rendermi felice, come darti torto, provate un paio di penne d'epoca è difficile tornare indietro! Certamente qualche penna moderna di pregio c'è ma le penne d'epoca sono tutt'altra storia.

Offline Fenice

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #8 il: Luglio 02, 2015, 10:24:50 am »
Stamattina "sveglia presto".
L'esame è alle porte ed io, come di consueto, sono in alto mare (un mare marrone e che puzza).
Le mie mani sono gonfie dal caldo (oltre ad essere ciccione di suo!) e impugnare qualsiasi penna diventa un'impresa.
Ne ho 8 sulla scrivania, di varie misure, con vari inchiostri, di vario peso, di ergonomie diverse.
"Non ce la faccio" - mi dico.
E senza riflettere, sento la necessità di prendere lei ... la Waterman 52.

Non c'è davvero paragone. La scorrevolezza, la MORBIDEZZA del tratto sono da sogno!
Non so cosa significhi "affaticarsi la mano".
E inizio la redazione degli appunti.
L'inchiostro utilizzato (Pilot Iroshizuku Tsuyu-Kusa) non mi piace su quella penna!
Prima di cambiare inchiostro però ... 1000 dubbi ... che giro a voi esperti:

1) che tipo di inchiostro posso utilizzare senza rischiare di danneggiare la penna? (Turchese no - Rosso no - Verde no - già lo so, anche se il Ku-Jaku di Pilot che dà sul verde è davvero bello, senza contare il Roman Bronze Oxydation di Diamine che è uno spettacolo)
Sapevo che i Diamine, come inchiostri, erano "innocui" , così come credo lo siano gli Iroshizuku (anche perché ... ci manca pure che mi rovinino la penna con quello che costano!)
Voi che dite?
Voi cosa utilizzate nelle vostre penne più preziose?


2) un uso intensivo e quotidiano è incompatibile con la celluloide? (La 52 non è in celluloide ma ... in vista di eventuali futuri acquisti, vorrei essere "preparata").
La penna in questione avrà questa destinazione: SCRIVANIA (mai rinchiusa in una scatola) ovvero panno di velluto se devo "portarmela dietro".



Grazie a chi mi darà suggerimenti utili.

Offline Massi92

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Re:Inversione di rotta
« Risposta #9 il: Luglio 02, 2015, 16:05:30 pm »
Io sinceramente non mi faccio tanti problemi e utilizzo inchiostri di tutti i colori anche con le vintage! Mi piacciono molto gli inchiostri Herbin che fin ora non mi hanno mai dato problemi. Le mie penne inchiostrate sulla scrivania sono più di 20 tutte cariche con colori diversi e che utilizzo ogni giorno! Di sicuro l'aurora nero non può mai mancare così come un blu zaffiro ( Pelikan o Herbin). Ho anche utilizzato degli inchiostri vintage tra cui il rosso gnocchi ( che ora sta terminando e quindi lo uso meno spesso perché non so quando ne troverò un'altra boccetta) e dei vecchi inchiostri pelikan.
Tendenzialmente carico la penna con l'inchiostro del suo stesso colore...così da non confondermi tra le tante!!!
Ad esempio:
le verdi parker duofold lady e conway stuart e lo stiloforo eversharp doric  sono carichi con pelikan Edelstein jade e Rohrer & Klingner verdura

La Ibis ( antenata della pelikan) anche se nera... è caricata con private reserve electric DC blue

Le pelikan 400 sono caricate con Sailor jentle arancione e con nero aurora

La Swan visofil è caricata con Herbin blue pervenche

Una vecchia waterman's anonima ( ma con un bel pennino flessibile con il forellino a forma di serratura per chiavi) è caricata con Herbin Caroubier

..... È la mia lista potrebbe continuare per altre 20 righe

Tutto sta in una corretta pulizia della penna nel caso si decida di non utilizzarla per un po' (una volta per fare una pulizia generare alle penne che utilizzo solitamente ho impiegato più di 15 giorni )

Di sicuro se la penna è stantuffo o rientrante c'è da fare più attenzione perché l'inchiostro è a contatto diretto con il corpo penna, ma con penne a levetta o pulsante di fondo i problemi secondo me sono minori!





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Re:Inversione di rotta
« Risposta #10 il: Luglio 02, 2015, 22:26:13 pm »
Forse potrò sembrare monotono ma per me esiste un solo colore, il nero Aurora col quale non ho mai avuto problemi di alcun genere. Ho provato molti altri inchiostri tra cui anche il viola Ferrari di Aurora che mi piaceva moltissimo ma il nero rimane almeno per me imbattibile.
Epoca o moderno poco importa, nero Aurora e via tranquillo e soddisfatto. Con esso anche pennini d'epoca in acciaio come platiridio, permanio, zanio etc... Dormono sonni tranquilli e scrivono benissimo. 

In merito alla sicurezza, come già accennato, l'ebanite non patisce nulla e anzi essendo un materiale sostanzialmente inerte viene usata anche nei bagni galvanici inclusi quelli all'arsenico.
Per la celluloide forse qualche distinguo sarebbe da fare, più che altro perché le penne d'epoca più importanti realizzate con questo materiale sono ormai delle signore di una certa età e non sempre sono giunte fino a noi nel modo migliore, qui però conviene valutare caso per caso.

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