Autore Topic: Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?  (Letto 2623 volte)

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Online turin-pens

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Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« il: Marzo 06, 2019, 15:22:02 pm »
Narra la storia che Waterman, ebbe l'idea di realizzare i tagli capillari della condotta, quando a causa di una goccia di inchiostro che macchiò un documento, perse all'epoca un affare molto importante.
La storia in se, è al di là della veridicità o no, almeno a mio modestissimo parere, risulta molto divertente, con un'aria vagamente retrò, pregna di romanticismo e pionierismo tipici di quel periodo storico; tanto che al tempo di Penna Vintage, si decise di fare la rubrica Once Upon a Time, una rubrica dove si riproponevano alcuni articoli dei primi numeri di Penna. Proprio in uno di questi articoli, si narrava o meglio si rinarrava la storia della goccia di inchiostro e di Waterman.
Quell'articolo, al tempo della ripubblicazione su Penna Vintage, fece reagire forse in modo un po' troppo impulsivo i collezionisti che nel corso degli anni, avevano etichettato la graziosa storiella di Waterman come bufala da quattro soldi, scatenando anche una certa ilarità contro Penna Vintage che fece almeno secondo loro, l'errore di riproporla a distanza di tempo senza appurarne la veridicità.
Fin qui, tutto sommato, si potrebbe dire ordinaria amministrazione, solite chiacchere da bar.
Questo fino a qualche tempo fa, quando girando per la rete, mi sono imbattuto in un topic di un forum americano, dove si parlava nuovamente di questa storia etichettandola come fake news.
Dopo tutto ciò, mosso nuovamente dalla curiosità, ho deciso di ripercorrere la storia della stilografica a ritroso per cercare di capire se effettivamente, questa storia sia vera oppure no e se abbia valore dal punto di vista collezionistico oppure no.
Personalmente, ritengo che proprio dal punto di vista collezionistico, non aggiunga e non tolga assolutamente nulla, risultando pertanto ininfluente. Idem dal punto di vista economico, non aggiunge e non toglie nulla.
Dal punto di vista storico invece, secondo me ha più valore indipendentemente dal fatto che possa essere vera oppure inventata di sana pianta e spiego il perché.
Se ragioniamo a ritroso pensando ai motivi che portarono all'invenzione della stilografica, ne identifichiamo principalmente tre che sono:

Necessità di avere una scorta di inchiostro che permettesse di liberarsi del calamaio e della necessità di intingere continuamente il pennino.

Necessità di evitare sgocciolature di inchiostro tipiche dei pennini ad intinzione soprattutto a causa dell'impossibilità di controllare il rilascio graduale dell'inchiostro.

Necessità di avere una scrittura più fluida e rapida priva delle interruzioni tipiche dei pennini ad intinzione.

Ovviamente, ce ne sono anche altri ma questi tre messi insieme, pongono le basi della penna stilografica poiché portano alla nascita del serbatoio interno, all'invenzione della condotta moderna e al tratto continuo.
Se ci facciamo ulteriormente caso capiamo subito che il problema delle gocciolature improvvise era un problema comune a tutti.
Basti pensare che lo stesso Leonardo Da Vinci, inventò di fatto una proto-stilografica, quando al tempo del rinascimento, si usavano ancora sistemi a intinzione. Tutto questo, si comprende dal fatto che i suoi scritti, non hanno macchie di inchiostro e presentano un tratto omogeneo, continuo e privi di interruzioni. Tre dettagli che fanno la differenza e che caratterizzano proprio il tratto della stilografica.
Ora senza addentrarci nei dettagli dello strumento di Leonardo, possiamo tranquillamente pensare che se anche la storia di Waterman e della goccia di inchiostro fosse inventata; comunque sia, affonda le sue radici e la sua genesi su concetti veri, rendendolo la storiella se non altro plausibile, non tanto nei fatti in se, quanto nella forma dato che risponde alla necessità di risolvere un problema reale. Dopotutto, oggi sappiamo che i draghi non esistono, eppure le storie in cui valorosi Cavalieri battono draghi di ogni genere, specie e qualità, ancora oggi, ci intrigano e ammaliano moltissimo.
E in quanto a Waterman? Beh che dire... Come ho scritto qualche riga più di, a me la storia piace e diverte. Dopotutto, pensare che il Cavaliere Waterman, abbia battuto il drago goccia di inchiostro, non fa male a nessuno!



Offline fabbale

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Re:Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« Risposta #1 il: Marzo 06, 2019, 16:45:54 pm »
Ma porca paletta i Draghi non esistono???
Nooooo....non puoi dare notizie cosi di punto in bianco.

 :set2010035:

PS a me la storia di Waterman mi è sempre piaciuta forse come dici te per una sorta di romanticismo. Andare oggi a scovare se effettivamente è vera o no, poco cambia secondo me nel panorama di quello che Waterman ha creato.
Piuttosto la storia dei Draghi invece mi preoccupa: io continuo a vederli ogni giorno. Devo cambiare spacciatore?

Online turin-pens

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Re:Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« Risposta #2 il: Marzo 06, 2019, 18:19:32 pm »
Caro Lord,

Secondo me ti conviene rimanere con lo spacciatore che hai. Anche io una volta vedevo i draghi ma poi mi sono lasciato convincere a cambiare spacciatore. Risultato? Ora i draghi non li vedo più, al loro posto però vedo tanto sxxxxxi... Era meglio vedere i draghi!

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Online turin-pens

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Re:Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« Risposta #3 il: Marzo 06, 2019, 18:22:12 pm »
:set2010094:
La storia di L.E. Waterman e la macchia che gli fece perdere un contratto?

Ho dovuto lasciare il post in sospeso e per salvarlo ho messo una emoticon.

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Online Giuseppe Tubi

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Re:Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« Risposta #4 il: Marzo 06, 2019, 20:54:51 pm »
L'ho capito dopo. Cancello il post che fa solo confusione.

Offline fabbale

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Re:Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« Risposta #5 il: Marzo 07, 2019, 09:25:36 am »
Caro Lord,

Secondo me ti conviene rimanere con lo spacciatore che hai. Anche io una volta vedevo i draghi ma poi mi sono lasciato convincere a cambiare spacciatore. Risultato? Ora i draghi non li vedo più, al loro posto però vedo tanto sxxxxxi... Era meglio vedere i draghi!

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 :set2010001:

La fantasia non deve morire mai.
Meglio una drago oggi che un Draghi domani

Offline pedewall

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Re:Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« Risposta #6 il: Marzo 07, 2019, 17:03:39 pm »

Attualmente, con pazienza, è possibile fare ricerche storiche in rete, soprattutto su fatti avvenuti in U.S.A. facendo si che  personaggi morti da tempo come Lewis Edson Waterman, parlino di se e delle proprie attività..

Negli ultimi decenni dell’800, il mercato della stilografica americana era dominato da Wirt e da Waterman; i prodotti del primo si basavano su di un alimentatore brevettato posto al disopra del pennino, quelli del secondo su di un alimentatore (brevetttao) con canali capillari posti al disotto del pennino, insomma tra i due non vi era concorrenza. Tra i due vi era un tacito accordo di non belligeranza.

Wirt intraprese diverse cause legali contro Francis C. Brown (titolare delle penne Caw's) e anche contro Daniel W. Lapham e Francis H. Bogart (creatori della "The Rival" pen”), accusandoli di aver copiato i suoi brevetti e chiamo a testimoniare a suo favore, come tecnico esperto, Lewis Edson Waterman. Wirt sosteneva che nessuna penna che avesse un alimentatore posto al disopra del pennino potesse essere prodotta senza infrangere i suoi brevetti.

Le trascrizioni dei verbali delle udienze, escludendo le noiose parti tecniche, riportano diverse cose interessanti, soprattutto quando Waterman parla della sua vita e delle sue attività

Offline pedewall

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Re:Tutto nacque da una macchia d'inchiostro bufala o realta'?
« Risposta #7 il: Marzo 07, 2019, 17:09:18 pm »

In particolare, nel contenzioso del 1887, Waterman dichiara :” "Mi chiamo Lewis Edson Waterman, risiedo al 265 di Macon Street, a Brooklyn, sono un produttore e commerciante di penne stilografiche con sede a New York, al 155 di Broadway; ho quarantanove anni. Sono stato impegnato nella produzione e nel commercio di penne stilografiche per quattro anni, da quattro a cinque anni; prima ero un viaggiatore di commercio che portava con se una o più penne stilografiche e vendevo quelle che avevo in più, ma non era una attività prevalente.  Sono anche l'inventore delle penne stilografiche. Ho due brevetti a mio nome ed ho scritto le specifiche per altri (brevetti)  in attesa di approvazione.

Nel contenzioso di Wirt v. Lapham, Waterman testimonia: “Lavoro nel settore delle penne stilografiche da non meno di venticinque anni, per dieci anni come agente di vendita; per oltre un anno, prima che iniziassi a fabbricare la mia stilografica, ho indagato i meriti ed i difetti di tutte le stilografiche sulle quali potevo mettere le mani, poi realizzato le penne stilografiche, il mio attuale ramo di affari."

Più avanti nel procedimento, Waterman viene interrogato sulla sua carriera, risponde che nei cinque anni immediatamente prima di entrare nel mondo delle penne aveva lavorato per “The National Car Builder” (una pubblicazione commerciale dell'industria ferroviaria) e prima ancora per la “Railroad Gazette”.
Precedentemente era stato nel settore delle assicurazioni sulla vita per circa quindici anni e prima era stato un "agente del libro" per circa dieci anni.
"Produco penne utilizzando l mio brevetto - le vendo all'ingrosso e al dettaglio ... vendo anche un po 'di inchiostro e, insieme alle penne vendo anche dei contenitori per le stesse, occasionalmente vendo stilografiche in oro e porta penne da scrivania”.

Quando gli viene mostrato un brevetto del 1885 di Wirt, Waterman commenta:”Penso di capirlo; ne capisco l’operatività ed il principio su cui funziona. Capisco che i principi essenziali del brevetto del signor Wirt siano due - attrazione capillare e gravità – entrambe leggi naturali, ma diversi nell'applicazione, quello più forte è l'attrazione capillare. "
"Queste due leggi garantiscono il funzionamento di quello che lui chiama albero (il feed l’alimentatore) che forma un condotto di inchiostro dal serbatoio al pennino scorrendo sulla sua superficie superiore e inferiore. L'estremità posteriore dell'albero, che si estende nel serbatoio dividendone il contenuto, consente il passaggio sia dell’inchiostro sia dell’aria, consentendo la circolazione dell'aria verso l'interno e dell'inchiostro verso l'esterno rendendo possibile l’utilizzo della penna per scrivere…..etc
. “

Scusate per le traduzioni, forse non all’altezza dell’argomento.

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