Le varie configurazioni.
Come si può osservare nell'immagine sottostante, nella configurazione a pistone, il serbatoio vero e proprio è un monoblocco insieme alla finestra trasparente. Questo sistema successivamente copiato da molti altri produttori (Pilot, Platinum etc...) inclusa la nuova Omas a pistone presentata qualche mese fa, permette di isolare l'inchiostro dal corpo vero e proprio e scongiurando nel caso in cui quest'ultimo fosse realizzato in materiali come l'acetato (molto igroscopico) di entrare in contatto con l'inchiostro e quindi di causare variazioni cromatiche del materiale, cristallizzazione e fenomeni di deterioramento quali polverizzazione e sfarinamento, come ad esempio avvenne su penne stilografiche come la Delta Pompei, le Visconti Ragtime, Voyager etc... soltanto per citarne alcune.
Questo sistema utilizzato anche nella prima serie Optima di Aurora, ha in qualche modo preservato queste stilografiche che pur essendo realizzate in acetato, hanno subito si un processo di deformazione e ristringimento ma non di cristallizzazione e sfarinamento.
questo sistema, offre anche un secondo vantaggio forse non particolarmente noto ma per nulla scontato, ovvero il perfetto isolamento termico del serbatoio. Come ben sappiamo, tutte le penne stilografiche dotate di serbatoi di grandi quantità, soffrono chi più chi meno di piccole perdite d'inchiostro che si acuiscono man mano che la quantità 'aria contenuta all'interno diventa maggiore della quantità di inchiostro. Questo problema è si acuisce nell'uso prolungato a causa del calore emesso dalla mano causando l'espansione dell'aria contenuta all'interno del serbatoio.
Nelle penne stilografiche Aurora, questo non avviene poiché tra il corpo in resina e il serbatoio c'è una piccolissima camera d'aria che funge da strato isolante.