Autore Topic: WELLCOME laminata safety  (Letto 2299 volte)

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Offline mccagly

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WELLCOME laminata safety
« il: Settembre 19, 2010, 19:05:21 pm »
Appena acquistata e subito sottoposta al Vostro giudizio:

Safety laminata faccettata con lavorazione a disegno geometrico.

Sul cap-lip riporta l'incisione "WELLCOME 18 kr" e la una piccola lettera N in un cerchio, pennino Warranted 14 kt.



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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #1 il: Settembre 19, 2010, 19:57:12 pm »
Per attribuirne la paternità dovremmo aspettare Paolo Erico Demuro io però intanto ti dico che è molto molto bella!

 :set2010001:

Offline fabbale

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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #2 il: Settembre 19, 2010, 19:58:19 pm »
Molto giusta Gigi, i miei "sporchi" complimenti.

Il pennino è il suo???

Aspettiamo il parere del Top expert Paolo E. per sapere se questa respira aria Bolognese; faccettata, con quei disegni, la clip a pallina.... bho!?

 :set2010083:

Online turin-pens

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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #3 il: Settembre 19, 2010, 23:00:28 pm »
La clip repoussé è davvero meravigliosa!

Offline pedewall

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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #4 il: Settembre 20, 2010, 16:23:31 pm »

Ma state scherzando!
Questo è uno dei più spinosi problemi irrisolti che tanto assillano i pennaioli o pennofili o pennoinomani come dice mio figlio.
Omas SI Omas NO?

Chiederei inizialmente a Gigi se sia possibile avere una foto, un poco meno compressa di quelle sinora pubblicate in modo da poterla ingrandire, sia della clip che si veda anche la lavorazione del cappuccio sottostante, ma soprattutto della copertura del cappuccio: cosa vi è rappresentato una rosa? una margherita? due boccioli di rosa contrapposti o quant’altro?
Inoltre, ritieni che il fermaglio sia originale o vi è qualche elemento che ti possa far pensare che sia stato nel tempo sostituito?
Infine una domanda rivolta un poco a tutti quelli che leggono: ponendo il 1930-33 come spartiacque, secondo voi questa Wellcome vi sembra prodotta prima o dopo?

Offline mccagly

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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #5 il: Settembre 21, 2010, 11:45:54 am »

Ma state scherzando!
Questo è uno dei più spinosi problemi irrisolti che tanto assillano i pennaioli o pennofili o pennoinomani come dice mio figlio.
Omas SI Omas NO?

Chiederei inizialmente a Gigi se sia possibile avere una foto, un poco meno compressa di quelle sinora pubblicate in modo da poterla ingrandire, sia della clip che si veda anche la lavorazione del cappuccio sottostante, ma soprattutto della copertura del cappuccio: cosa vi è rappresentato una rosa? una margherita? due boccioli di rosa contrapposti o quant’altro?
Inoltre, ritieni che il fermaglio sia originale o vi è qualche elemento che ti possa far pensare che sia stato nel tempo sostituito?
Infine una domanda rivolta un poco a tutti quelli che leggono: ponendo il 1930-33 come spartiacque, secondo voi questa Wellcome vi sembra prodotta prima o dopo?


Ciao Paolo,

allego altre foto sperando che possano rendere meglio l'idea della lavorazione.

A mio parere il fermaglio è originale e si sposa bene con la lavorazione della copertura del cappuccio, non ci sono segni di sostituzioni, anche se questo significa poco, un buon artigiano potrebbe aver sostituito il fermaglio senza lasciare sbavature.

Non sono assolutamente in grado di dire se la penna è stata prodotta prima o dopo il 1930/33, a sensazione la daterei esattamente nel periodo di "transizione".

Sono comunque convinto che la piccola lettera "N inscritta in un cerchio", incisa sul cap lip debba identificare qualcosa.



Grazie

Offline pedewall

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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #6 il: Settembre 21, 2010, 12:55:28 pm »

Le Wellcome, quando si trovano, danno sempre ai collezionisti una emozione sia per la fama della penna, sia per la loro rarità sia per il generale equilibrio delle lavorazioni , non troppo vistose né dimesse.

Grazie per le ulteriori foto, e per le spiegazioni sul fermaglio, penso di avere elementi sufficienti per dirvi qualcosa anche se forse infine, rimarrete delusi.
Condivido la tua possibile datazione e ritengo che questa, sia una penna “di transizione” tra due periodi in cui il venditore ha dovuto cambiare fornitore.

Infine che Fabio si tolga dalla testa che questa penna abbia “respirato aria di Bologna”.

Offline fabbale

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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #7 il: Settembre 21, 2010, 14:31:52 pm »

Le Wellcome, quando si trovano, danno sempre ai collezionisti una emozione sia per la fama della penna, sia per la loro rarità sia per il generale equilibrio delle lavorazioni , non troppo vistose né dimesse.

Grazie per le ulteriori foto, e per le spiegazioni sul fermaglio, penso di avere elementi sufficienti per dirvi qualcosa anche se forse infine, rimarrete delusi.
Condivido la tua possibile datazione e ritengo che questa, sia una penna “di transizione” tra due periodi in cui il venditore ha dovuto cambiare fornitore.

Infine che Fabio si tolga dalla testa che questa penna abbia “respirato aria di Bologna”.


Paolo a memoria citavo un pò quello che già anche testi dicono (LJ), ma non volevo assolutamente attribuirla al Cavaliere (anche perchè la penna è di Gigi); anzi, conoscendo la tua esperienza, cercavo proprio di capire se....

 :set2010001:

Offline pedewall

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Re: WELLCOME laminata safety
« Risposta #8 il: Settembre 23, 2010, 00:30:03 am »

Quanto è stato sinora asserito.
Il marchio Welcome/Wellcome ha fatto scrivere tanto negli anni, su Stilomania (Bettazzi, Jacopini), su Penna (Bettazzi, Dolcini, ricordo 4 articoli), nel libro OMAS (Dolcini) e nel libro sulla Storia della Stilografica in Italia (Jacopini), spero di non aver dimenticato nessuno, le cui risultanze possono così sintetizzarsi:
1.   le penne Welcome venivano vendute a Torino dalla Casa della Penna e fatte fare a diversi produttori, sicuramente alcune alla Omas; hanno venduto molte penne in celluloide, poche rientranti rivestite;
2.   il marchio Wellcome lo si ritrova prevalentemente (le mie limitate conoscenze mi porterebbero a dire esclusivamente, ma mi farebbe piacere se venisse affermato il contrario) su rientranti laminate che non hanno elementi tali da poter “ipotizzare una paternità Simoni”(Dolcini, Penna n.53 del 2002) . La dicitura WELLCOME 18KR viene accompagnata da un minuscolo punzone rappresentante una N entro un cerchio, il pennino ha analogamente stampigliata una N contornata da una coroncina di alloro. Questi ultimi elementi (la N) non sono presenti nelle stilo Welcome.
Vi sono inoltre numerose perplessità sul fatto che siano due marchi distinti Welcome, Wellcome e non uno unico con un errore nella doppia elle, mancante o in più; inoltre le penne marcate Welcome si ritiene siano più recenti delle Wellcome.

In tempi recenti S BROGLIA ha, come si suole dire, “sparigliato le carte” presentando due Welcome in celluloide con pennino Contessa contenute entro scatole Contessa.
Quindi il mistero si infittisce.

Rimanendo nell’ambito delle stilo rientranti rivestite con metalli preziosi, è possibile limitare l’analisi ad un numero di produttori ristretto,facendo riferimento sempre a chi le faceva non a chi le vendeva. 

Wellcome
Ho sinora incontrato (osservate o possedute) 12 di queste penne.
Una era di piccole dimensioni e priva di fermaglio e punzone, ma con una vistosa corona sul cappuccio, mentre le restanti 11 avevano in comune, stampigliato dopo il marchio, una minuscola N entro un cerchio.
Solo alcune avevano i pennini originali con incisa una N contornata da una coroncina di alloro.
Non si dispone o rinvengo in bibliografia o nei marchi, alcun elemento valido o attendibile che mi consenta di attribuire un qualsiasi significato alla N che penso sia una punzonatura legata e voluta  dal venditore delle penne, non attribuibile al produttore.
Le laminature della maggior parte sembrerebbe abbastanza sottile, ma in ogni caso conferisce a queste penne un aspetto di “molto vecchie” (databili dal 1922 al 1930-35). 
Volutamente non mi dilungo sulla lavorazione delle singole stilo o sui particolari della corona del cappuccio di alcune, limitandomi a far notare come 10 di queste avessero un fermaglio in cui vi è rappresentata una lavorazione a sbalzo che, partendo dall’apice, si snoda allargandosi con un susseguirsi sinuoso di foglie lanceolate orientate verso sinistra e con al centro una fila di bacche (meno evidenti in alcune) mentre all’apice vi è un fiore penta lobato (una viola?).

Gli elementi comuni di questi rivestimenti e delle lavorazioni, comparativamente utilizzati con cataloghi ed altre penne conducono ad una possibile produzione: per otto di queste ad Uhlmann, una presumibilmente attribuibile ad una produzione uscita dalla fabbrica di Mazza (periodo iniziale prima che adottasse il punzone) quello delle più note Magic Pen ed altre, mentre due non hanno elementi tali da poterle attribuire ad un qualche produttore.

Ne manca una.

La penna delle fotografie.
La geometrica e lineare incisione in stile decò dei pannelli che alterna quadrangoli regolari lisci con altri lavorati con un sottile guilloché rettilineo, intesse una elegante trama che interessa tutta la stilo che è inoltre accompagnata da un sontuoso fermaglio reso solidale col cappuccio a mezzo di giunzione interna, penso saldata.   Lo stesso è incorniciato e rifinito a sbalzo con un sinuoso decoro dal disegno arabeggiante rappresentante, sembra, una fronda con foglie lanceolate, figurazione che parzialmente si ripete nella copertura del cappuccio al cui centro campeggia un fiore penta lobato (una viola?).
Gli elementi del tipo di lavorazione ed i decori utilizzati, porterebbero ad attribuire questa penna alla Fabbrica dei Fratelli Cavaliere, realizzata al limitare del primo periodo produttivo, o all’inizio del secondo (1932-34) ma con alcune limitazioni:   la N è un elemento di disturbo e solo una imposizione da parte di chi commissionava quella/e penna/e, ne giustificano la presenza.

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