Autore Topic: Catalogò  (Letto 4804 volte)

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Offline mccagly

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Re: Catalogò
« Risposta #30 il: Dicembre 30, 2010, 15:49:19 pm »
Non mi contate fra gli acquirenti ........

Per 50 € mi dovete dare la "Bibbia di Gutenberg" su carta di canapa.


ORIGINALE NO FOTOCOPIA  !!!


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Re: Catalogò
« Risposta #31 il: Dicembre 30, 2010, 17:10:18 pm »
Non mi contate fra gli acquirenti ........

Per 50 € mi dovete dare la "Bibbia di Gutenberg" su carta di canapa.


ORIGINALE NO FOTOCOPIA  !!!


 :set2010044:


Un cannone alla Bob Marley di purissima canapa indiana va bene ugualmente?

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Offline fabbale

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Re: Catalogò
« Risposta #32 il: Dicembre 30, 2010, 19:11:49 pm »
Non mi contate fra gli acquirenti ........

Per 50 € mi dovete dare la "Bibbia di Gutenberg" su carta di canapa.


ORIGINALE NO FOTOCOPIA  !!!


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Un cannone alla Bob Marley di purissima canapa indiana va bene ugualmente?

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Rastaman vibration...Positive vibrations...

Che tempi.....

Offline roberto v

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Re: Catalogò
« Risposta #33 il: Dicembre 30, 2010, 19:55:47 pm »
Eric,

non è questione di risparmiare. Se mi fosse interessato l'originale per collezionismo, avrei offerto per averlo.

Siccome invece mi interesserebbe una copia solo studiarlo, certo non son disposto a spendere cifre folli per una copia.

Invece, per l'acquirente, posto che voglia ammortizzare i costi offrendo delle copie, è meglio offrire le copia a 100 Euri e venderne 3 oppure a 15/20 Euri  e venderne una cinquantina?

Tutto lì!



Roberto scusa se intervengo ma a questo punto potevi farlo tu. Compravi l'originale e lo mettevi da parte, facevi le copie e visto che l'oggetto in questione è piuttosto particolare, credo che le copie le avresti potute vendere anche a 50 euro.

Risultato:

saresti rientrato in breve tempo del costo principale, avresti avuto l'originale in cassaforte (che a questo punto puoi rivendere in un secondo tempo anche ad un prezzo più alto) e una copia per te per la consultazione quotidiana.

Morale avresti salvato capra e cavoli senza fatica, oltretutto credo che anche a 50 euro qui sul forum avresti venduto almeno 15 copie Totale euro 750,00... senza contare FPN, Ebay, Penshow etc...

 :set2010080:

A me, di spendere tutti quei soldoni per un catalogo, non mi passa nemmeno per la testa e infatti di originali di cataloghi non ne ho nemmeno uno.

Lascio queste cose a voi commercianti... e a proposito, tu le copie del catalogo Aurora a quanto le vendi a noi del forum :set2010028:?


Online turin-pens

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Re: Catalogò
« Risposta #34 il: Dicembre 30, 2010, 21:16:07 pm »
Eric,

non è questione di risparmiare. Se mi fosse interessato l'originale per collezionismo, avrei offerto per averlo.

Siccome invece mi interesserebbe una copia solo studiarlo, certo non son disposto a spendere cifre folli per una copia.

Invece, per l'acquirente, posto che voglia ammortizzare i costi offrendo delle copie, è meglio offrire le copia a 100 Euri e venderne 3 oppure a 15/20 Euri  e venderne una cinquantina?

Tutto lì!



Roberto scusa se intervengo ma a questo punto potevi farlo tu. Compravi l'originale e lo mettevi da parte, facevi le copie e visto che l'oggetto in questione è piuttosto particolare, credo che le copie le avresti potute vendere anche a 50 euro.

Risultato:

saresti rientrato in breve tempo del costo principale, avresti avuto l'originale in cassaforte (che a questo punto puoi rivendere in un secondo tempo anche ad un prezzo più alto) e una copia per te per la consultazione quotidiana.

Morale avresti salvato capra e cavoli senza fatica, oltretutto credo che anche a 50 euro qui sul forum avresti venduto almeno 15 copie Totale euro 750,00... senza contare FPN, Ebay, Penshow etc...

 :set2010080:

A me, di spendere tutti quei soldoni per un catalogo, non mi passa nemmeno per la testa e infatti di originali di cataloghi non ne ho nemmeno uno.

Lascio queste cose a voi commercianti... e a proposito, tu le copie del catalogo Aurora a quanto le vendi a noi del forum :set2010028:?



Anche invertendo i fattori, il prodotto non cambia. L'idea economico/finanziaria è tua e riconosco che se tu l'avessi applicata non avresti speso dei soldoni bensì ne avresti guadagnati di soldoni.
Purtroppo il catalogo io non ce l'ho... magari lo avessi!!!

Offline LetiziaJac

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Re: Catalogò
« Risposta #35 il: Dicembre 30, 2010, 23:52:21 pm »
Scusate se mi permetto...
io di cataloghi ne ho comperati e tutt'ora ne compero. Credo che siano degli articoli di grande bellezza e di assoluta utilità. Senza i cataloghi, le pubblicità e tutto il cartaceo non si studia, non si analizza e non si impara gran chè. Questo non l'avevo visto perchè sono un pò "in vacanza" dalle attività penniste, causa famiglia e figli a casa, però se l'avessi visto, avrei sicuramente tentato di comperarlo. Considerata la marca trattata, le condizioni dell'oggetto e l'epoca, non mi sembra affatto una cifra assurda.
Per quanto riguarda le fotocopie...scusatemi ma mi sembra proprio una cosa da micragnosi. Le copie dei cataloghi o si fanno girare a costo zero o non se ne parla nemmeno. Anche perché, magari le prime due le vendi anche a 50, 30, 25 euro, poi te lo scordi, tanto qualcuno che se le compera e poi le mette in rete c'è di sicuro. E poi, dal punto di vista del collezionista cartaceo, la fotocopia corrisponderebbe alla fotografia della penna. Sarebbe come se un collezionista di Omas avesse una bella Lucens nera e le foto delle Lucens colorate, perché le penne vere...  costavano troppo e la foto tutto sommato rendeva bene l'idea...

Online turin-pens

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Re: Catalogò
« Risposta #36 il: Dicembre 31, 2010, 00:00:13 am »
Concordo pienamente con Letizia.
Pur non potendomi permettere una Ferrari, ho capito che la foto non sarebbe stata la stessa cosa....... pazienza... ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.....

 :set2010038: :set2010038: :set2010038: :set2010038:

Offline roberto v

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Re: Catalogò
« Risposta #37 il: Gennaio 02, 2011, 08:47:18 am »
E poi, dal punto di vista del collezionista cartaceo, la fotocopia corrisponderebbe alla fotografia della penna. Sarebbe come se un collezionista di Omas avesse una bella Lucens nera e le foto delle Lucens colorate, perché le penne vere...  costavano troppo e la foto tutto sommato rendeva bene l'idea...


Infatti non stavo parlando del collezionista cartaceo, ma di quello di penne, al quale di avere l'originale non gli frega nulla perchè gli interessano le informazioni riportate e non l'oggetto in sè.

Quindi, mi pare più calzante l'esempio del collezionista di Lucens che, magari perchè le usa o semplicemente perchè non ci vuol buttare sopra tutti quei soldi,  non cerca l'esemplare colorato in condizioni perfette ma si accontenta di un esemplare più virato e vissuto.

E sta di fatto, comunque, che le nostre conoscenze si sono sempre e comunque allargate perchè chi i cataloghi li ha, ha deciso di condividerli - a gratis o in cambio di piccoli oboli (come Jim Gaston in America , da cui li ho presi anche io). Non vedo proprio nulla di micragnoso nel farli girare come fotocopie o documenti pdf.


Offline LetiziaJac

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Re: Catalogò
« Risposta #38 il: Gennaio 02, 2011, 18:07:46 pm »
Non è micragnoso farli girare, é micragnoso tentare di venderli per recuperare l'investimento, magari con profitto. Ai tempi dell'Accademia esisteva una così detta biblioteca; i soci potevano comperare le copie dei cataloghi e del materiale disponibile semplicemente rimborsando il costo delle fotocopie. Sono certa che molto del materiale italiano che conosciamo, proviene da quella fonte ( e molti di quei cataloghi erano miei). Anche il Fountain Pen Collectors of America ha una biblioteca, riservata ai soci, che contiene migliaia di pagine di cataloghi dei produttori americani. L'intento é lo stesso, mettere a disposizione di tutti ciò che può servire a saperne di più sulle penne. Per quanto riguarda il collezionismo di penne e cataloghi, conosco persone che spendono in eguale misura per comperare sia penne che materiale cartaceo originale, perché lo considerano parte integante del proprio interesse collezionistico. Io forse pendo un pò di più dalla parte della carta, anche perché ai tempi in cui comperavo tutti i cataloghi che trovavo, la carta costava meno delle penne, ed io mi potevo permettere solo quella. Così mi é rimasto l'amore per questi articoli  con colori e dorature che oggi non esistono più e sanno di antico e prezioso. C'è la carta pesante e grassa, oppure sottile come un velo, quasi trasparente, e poi c'è la grafica, a volte grossolana e dozzinale, a volte raffinata, elegante, con stampe leggermente in rilievo, ruvide  o liscie come la seta... insomma un mondo intero di bellissime sensazioni legate alle penne ma del tutto diverse da quelle che le penne sanno dare.   

Offline Ambros

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Re: Catalogò
« Risposta #39 il: Gennaio 02, 2011, 19:08:50 pm »
Non è micragnoso farli girare, é micragnoso tentare di venderli per recuperare l'investimento, magari con profitto. Ai tempi dell'Accademia esisteva una così detta biblioteca; i soci potevano comperare le copie dei cataloghi e del materiale disponibile semplicemente rimborsando il costo delle fotocopie. Sono certa che molto del materiale italiano che conosciamo, proviene da quella fonte ( e molti di quei cataloghi erano miei). Anche il Fountain Pen Collectors of America ha una biblioteca, riservata ai soci, che contiene migliaia di pagine di cataloghi dei produttori americani. L'intento é lo stesso, mettere a disposizione di tutti ciò che può servire a saperne di più sulle penne. Per quanto riguarda il collezionismo di penne e cataloghi, conosco persone che spendono in eguale misura per comperare sia penne che materiale cartaceo originale, perché lo considerano parte integante del proprio interesse collezionistico. Io forse pendo un pò di più dalla parte della carta, anche perché ai tempi in cui comperavo tutti i cataloghi che trovavo, la carta costava meno delle penne, ed io mi potevo permettere solo quella. Così mi é rimasto l'amore per questi articoli  con colori e dorature che oggi non esistono più e sanno di antico e prezioso. C'è la carta pesante e grassa, oppure sottile come un velo, quasi trasparente, e poi c'è la grafica, a volte grossolana e dozzinale, a volte raffinata, elegante, con stampe leggermente in rilievo, ruvide  o liscie come la seta... insomma un mondo intero di bellissime sensazioni legate alle penne ma del tutto diverse da quelle che le penne sanno dare.   

Quoto il Letizia-pensiero, che per di più mi ha affascinato.....
amo i libri con tutto il cuore, ne ho migliaia,
e tutto sommato potrei anche diventare collezionista di cataloghi di stilo.............. :set2010075:

Online turin-pens

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Re: Catalogò
« Risposta #40 il: Gennaio 02, 2011, 19:27:49 pm »
Quoto il Letizia pensiero che tra l'altro mi ha preceduto nell'esprimerlo e dunque non lo ripeto ma aggiungo però che è micragnoso chi non investe nella ricerca della documentazione aspettando invece che qualcuno magari facendo sacrifici si informi è perciò spenda e poi diffonda non so per quale motivo affinché gli altri si ritrovino il compito già svolto.
Ora tutto può succedere e alle volte succede ma non svolgere ricerche sperando che lo faccia qualcuno gratis..................... non è micragnoso?

Offline roberto v

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Re: Catalogò
« Risposta #41 il: Gennaio 03, 2011, 09:19:59 am »
No, non lo è - non è forse proprio quello che si fa su questo e su altri siti simili?

Far vedere penne, aumentare la conoscenza delle medesime senza avere nulla in cambio?

E mi spiace deludervi, ma la conoscenza del materiale la si fa diffondendo copie a basso costo/costo zero: non tutti possono comprare il codice Leicester in originale per studiarlo, ma da quando il sig. Bill Gates l'ha fatto, e l'ha messo in rete, tutti possono accedervi.

E così anche l'Enciclopedia di Letizia: pochi o nessuno di noi ha avuto l'accesso a tutto il materiale e se non fosse stato pubblicato, molti di noi non ne saprebbero molto.

"è micragnoso chi non investe nella ricerca della documentazione aspettando invece che qualcuno magari facendo sacrifici si informi è perciò spenda e poi diffonda non so per quale motivo affinché gli altri si ritrovino il compito già svolto."

Guarda che è sempre stato così: la cultura è un gigante sulle cui spalle si siede sempre l'ultimo arrivato, ed è così che si progredisce.

O forse ogni essere umano deve riscoprire tutto ogni volta da capo?

Offline pedewall

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Re: Catalogò
« Risposta #42 il: Gennaio 03, 2011, 12:55:01 pm »

Posto che i cataloghi e la corrispondenza su carta intestata delle ditte che producevano/vendevano penne, non la pubblicità riprodotta sui giornali, è materiale molto raro ed in ogni caso ben più difficile da reperire della penna che vi è riprodotta, non capisco questo dispendio di energie su un concetto basilare del tutto personale che estremizzando si può riassumere: io avrei speso quei soldi per il catalogo, io no.
Sono opinioni personali condivisibili o no. Punto.

Se invece l’argomento si sposta sulla diffusione della conoscenza a mezzo della carta stampata, beh signori, i libri si comprano o si “piratano” da internet quando disponibili, o si chiedono in prestito a chi li ha, se disponibile  a privarsene, ma sia ben chiaro che non è obbligato a farlo.
L’esempio di Bill Gates e del codice diffuso a scopo filantropico o di immagine, non ha alcun rilievo in quanto se io avessi anche un solo decimo del suo denaro avrei messo in rete tutti i cataloghi di Uhlmann anche pre 1910, ma non li ho, poi se lui li vorrà comprare a fini divulgativi, ben venga.

Giusto il pensiero di Letizia sulla bellezza dell’originale, magari con le penne interamente rifinite in vernice oro in rilievo, colori che nessuna copia per quanto accurata può rendere. Ho comprato diversi cataloghi Marinai, Calderoni Buzzacchi etc.in cui erano riprodotte penne solo in una o due pagine, ma mi hanno consentito di dire con certezza che quella stilo era prodotta nell’anno….. dato che per qualcuno potrà essere importante per altri no.

Concludo riproponendo quanto detto precedentemente, il collezionare penne è per voi un fine o un mezzo? Ci si deve dare una risposta secca, senza voli pindarici.
Voglio avere tutte le stilo Ancora che trovo anche a caro prezzo seppur doppie (non me ne voglia ambros, è solo un esempio), oppure vorrei anche riuscire a ordinarle temporalmente e catalogarle utilizzando dati obbiettivi? fatto che inoltre mi consente di accrescere le mie conoscenze e discuter con gli altri utilizzando elementi di fatto, non per sentito dire o letto chissà dove.

Riprendendo infine il pensiero di Letizia e la sua esperienza, propongo di creare una “banca cataloghi e pubblicità di penne di Pennamania” a disposizione degli iscritti che ne fanno richiesta; il tutto da inviare in copia cartacea (non file) con recupero di spese.






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Re: Catalogò
« Risposta #43 il: Gennaio 05, 2011, 15:37:20 pm »

Posto che i cataloghi e la corrispondenza su carta intestata delle ditte che producevano/vendevano penne, non la pubblicità riprodotta sui giornali, è materiale molto raro ed in ogni caso ben più difficile da reperire della penna che vi è riprodotta, non capisco questo dispendio di energie su un concetto basilare del tutto personale che estremizzando si può riassumere: io avrei speso quei soldi per il catalogo, io no.
Sono opinioni personali condivisibili o no. Punto.

Se invece l’argomento si sposta sulla diffusione della conoscenza a mezzo della carta stampata, beh signori, i libri si comprano o si “piratano” da internet quando disponibili, o si chiedono in prestito a chi li ha, se disponibile  a privarsene, ma sia ben chiaro che non è obbligato a farlo.
L’esempio di Bill Gates e del codice diffuso a scopo filantropico o di immagine, non ha alcun rilievo in quanto se io avessi anche un solo decimo del suo denaro avrei messo in rete tutti i cataloghi di Uhlmann anche pre 1910, ma non li ho, poi se lui li vorrà comprare a fini divulgativi, ben venga.

Giusto il pensiero di Letizia sulla bellezza dell’originale, magari con le penne interamente rifinite in vernice oro in rilievo, colori che nessuna copia per quanto accurata può rendere. Ho comprato diversi cataloghi Marinai, Calderoni Buzzacchi etc.in cui erano riprodotte penne solo in una o due pagine, ma mi hanno consentito di dire con certezza che quella stilo era prodotta nell’anno….. dato che per qualcuno potrà essere importante per altri no.

Concludo riproponendo quanto detto precedentemente, il collezionare penne è per voi un fine o un mezzo? Ci si deve dare una risposta secca, senza voli pindarici.
Voglio avere tutte le stilo Ancora che trovo anche a caro prezzo seppur doppie (non me ne voglia ambros, è solo un esempio), oppure vorrei anche riuscire a ordinarle temporalmente e catalogarle utilizzando dati obbiettivi? fatto che inoltre mi consente di accrescere le mie conoscenze e discuter con gli altri utilizzando elementi di fatto, non per sentito dire o letto chissà dove.

Riprendendo infine il pensiero di Letizia e la sua esperienza, propongo di creare una “banca cataloghi e pubblicità di penne di Pennamania” a disposizione degli iscritti che ne fanno richiesta; il tutto da inviare in copia cartacea (non file) con recupero di spese.

Quoto al cubo

Offline Pupa

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Re: Catalogò
« Risposta #44 il: Gennaio 06, 2011, 01:41:53 am »
Quoto, quoto.. :set2010080:

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