Provo a dire la mia sull'argomento, che credo sia una delle facce di un problema più generale.
Ormai sono tanti anni che colleziono e m'interesso di penne ed ho vissuto una fase di espansione di questo tipo di collezionismo, alla quale è seguita e sta perdurando una fase di contrazione. Nella fase di espansione fiorivano i pen show, che ora sono quasi scomparsi.
Perché?
A mio avviso perché manca il ricambio generazionale, specialmente dei giovani, scoraggiato da un mercato dove sempre più ristrette sono le categorie delle penne ricercate, che raggiungono quotazioni stratosferiche, a dispetto di altre, sempre più snobbate.
Le case costruttrici, anche loro, fanno del loro meglio per scoraggiare i nuovi potenziali adepti: pensiamo alla Montblanc, che sforna in continuazione serie limitate dal costo di migliaia di euro. Quale può essere il messaggio ad uno studente squattrinato o ad un giovane con un impiego precario, se non quello: "la vedi questa penna? Bella vero? Bene, tu non la potrai mai avere. E neppure quella che uscirà tra due mesi. E men che meno quelle uscite in passato. Mettiti pure l'anima in pace.
Scoraggiante. Come scoraggiante è vedere una banale Omas degli anni '60 quotata diverse centinaia di euro, un'Ancora junior costare l'equivalente di una mensilità da precario. Serve una passione veramente grande per collezionare penne che i collezionisti "grandi" snobbano. Chi lo fa ha tutta la mia simpatia ed ammirazione.
Il giocattolo l'ha rotto chi ha iniziato ad essere disponibile ad aprire il portafogli senza remore, innescando gli spietati meccanismi della legge della domanda e dell'offerta in un mercato senza freni, dove quando uno si ferma di fronte ad un prezzo ritenuto esagerato, c'è pronto qualcun'altro che ha posto il suo limite un pò più avanti. Se per reddito o per morale fa poca differenza.
Era inevitabile che finisse così, credo che la strada sia la stessa già percorsa da altri generi di collezionismo.
La logica conseguenza è quella che ai Pen show, ne bastano pochissimi, lo stesso ristretto giro di collezionisti si compri e si venda le penne tra di loro.
A scanso equivoci, non intendo ergermi a moralista, essendo in buona sostanza ingranaggio del meccanismo.
Era inevitabile che finisse così.
[/quote]
Complimenti....analisi perfetta !!!
Forse siamo noi Italiani che abbiamo questa....particolarità;
anche quando andiamo all'estero, i tedeschi prima di entrare in un ristorante, ne guardano 10, leggono i menù con i prezzi, e solo dopo scelgono!!
Noi. siccome siamo in ferie, ci importa una...seppia (come dicono in Toscana)
stefano
[/quote]
Grazie Stefano, mi fa molto piacere che tu condivida il mio pensiero, forse un pò brutale, forse scomodo, ma sincero.
Boja de'! (come dicono a Livorno)