Autore Topic: D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo  (Letto 76634 volte)

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Offline Giuseppe Tubi

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #120 il: Marzo 24, 2013, 12:38:44 pm »
ragazzi ringrazio ognuno di voi per il materiale di questo fantastico topic!!
per me che sono un vero "zero", ma con tanta voglia di imparare, leggere i vostri articoli è davvero un godimento.
....adesso mi rimetto a lavoro, c'è troppa roba da leggereeeee
La Zerollo è una penna che ha pochi riscontri (forse solo la Itala che si può interamente gustare sull'ultimo di Penna Vintage) per la genialità costruttiva e la conseguente complicazione che non trova paragoni nella produzione mondiale di ieri e di oggi.
Non credo che sia un caso se entrambe queste penne sono nate in Italia, da una concezione tutta italiana di progettare e realizzare le cose.
Tante volte ho pensato al paragone di queste due penne con la Quadretti Colorado, altra doppia penna di produzione nazionale, rarissima ed ambitissima, ma nata da una filosofia completamente diversa.
Per chi non la conoscesse,  può vedere la Colorado su questo stesso forum, qui: http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=58.msg154#msg154
Anch'essa è dunque una doppia penna, che però si apre a forbice, ribaltando di 180 gradi un corpo rispetto all'altro.
Stante che raggiunge la medesima funzionalità della Zerollo e della Itala con una realizzazione estremamente più semplice ed economica, si dovrebbe dire tra le tre è la penna più furba.
Eppure non mi sembra affatto che un'affermazione del genere possa ritenersi condivisibile: perché se così fosse la Diana sarebbe da considerarsi ancora più intelligente della Colorado (la Diana è una penna poco nota, concepita esattamente come le matite rosso/blu di antica memoria: un pennino ad ogni estremità e due cappucci a chiusura).
Secondo me queste indubbie semplificazioni hanno un pesante rovescio della medaglia nella banalizzazione, che nella Diana raggiunge decisamente l'eccesso.
A mio parere dietro la Zerollo e la Itala c'è il genio allo stato puro: quella che può apparire complicazione gratuita è in realtà il risultato di una sfida che gli ideatori di queste penne hanno lanciato a se stessi proprio allo scopo di creare una penna unica, la cui concezione e realizzazione fosse decisamente al di là di ogni possibile paragone con il resto della produzione.
Purtroppo, come quasi di regola, la genialità e la mentalità commerciale hanno una convivenza assai difficile: così Zerollo ed Itala sono state meteore che hanno illuminato il cielo della produzione pennifera di una luce tanto fulgida quanto fugace.


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R: Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #121 il: Marzo 24, 2013, 22:36:53 pm »
ragazzi ringrazio ognuno di voi per il materiale di questo fantastico topic!!
per me che sono un vero "zero", ma con tanta voglia di imparare, leggere i vostri articoli è davvero un godimento.
....adesso mi rimetto a lavoro, c'è troppa roba da leggereeeee
La Zerollo è una penna che ha pochi riscontri (forse solo la Itala che si può interamente gustare sull'ultimo di Penna Vintage) per la genialità costruttiva e la conseguente complicazione che non trova paragoni nella produzione mondiale di ieri e di oggi.
Non credo che sia un caso se entrambe queste penne sono nate in Italia, da una concezione tutta italiana di progettare e realizzare le cose.
Tante volte ho pensato al paragone di queste due penne con la Quadretti Colorado, altra doppia penna di produzione nazionale, rarissima ed ambitissima, ma nata da una filosofia completamente diversa.
Per chi non la conoscesse,  può vedere la Colorado su questo stesso forum, qui: http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=58.msg154#msg154
Anch'essa è dunque una doppia penna, che però si apre a forbice, ribaltando di 180 gradi un corpo rispetto all'altro.
Stante che raggiunge la medesima funzionalità della Zerollo e della Itala con una realizzazione estremamente più semplice ed economica, si dovrebbe dire tra le tre è la penna più furba.
Eppure non mi sembra affatto che un'affermazione del genere possa ritenersi condivisibile: perché se così fosse la Diana sarebbe da considerarsi ancora più intelligente della Colorado (la Diana è una penna poco nota, concepita esattamente come le matite rosso/blu di antica memoria: un pennino ad ogni estremità e due cappucci a chiusura).
Secondo me queste indubbie semplificazioni hanno un pesante rovescio della medaglia nella banalizzazione, che nella Diana raggiunge decisamente l'eccesso.
A mio parere dietro la Zerollo e la Itala c'è il genio allo stato puro: quella che può apparire complicazione gratuita è in realtà il risultato di una sfida che gli ideatori di queste penne hanno lanciato a se stessi proprio allo scopo di creare una penna unica, la cui concezione e realizzazione fosse decisamente al di là di ogni possibile paragone con il resto della produzione.
Purtroppo, come quasi di regola, la genialità e la mentalità commerciale hanno una convivenza assai difficile: così Zerollo ed Itala sono state meteore che hanno illuminato il cielo della produzione pennifera di una luce tanto fulgida quanto fugace.

Difficile aggiungere altro a quanto scritto se non che queste penne (a differenza di molte altre anche moderne pur essendo molto complesse risultavano al tempo perfettamente funzionanti e in grado ri rispondere in modo egregio al compito per le quali furono realizzate.
Oggi vecchie signore come queste possono avere qualche acciacco e qualche problema di funzionamento ma è pur vero che hanno almeno settant'anni di vissuto alle spalle e che richiedano interventi anche importanti per tornare pienamente operative, a differenza di molte penne moderne che invece non funzionano sin dall'inizio e che se si vogliono utilizzare allora è necessario modificare profondamente.
Un esempio lampante è l'Atelier Simoni che ho pubblicato tempo fa e che se paragonata a calibri come Zerollo e Itala esce con le ossa a pezzi.
Ok forse il comfronto è veramente impari ma sono dell'idea che dimostri in modo leale l'involuzione che la stilografica ha subito nel corso dei decenni.


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Offline liotro

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #122 il: Marzo 25, 2013, 11:35:50 am »
ragazzi ringrazio ognuno di voi per il materiale di questo fantastico topic!!
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....adesso mi rimetto a lavoro, c'è troppa roba da leggereeeee
La Zerollo è una penna che ha pochi riscontri (forse solo la Itala che si può interamente gustare sull'ultimo di Penna Vintage) per la genialità costruttiva e la conseguente complicazione che non trova paragoni nella produzione mondiale di ieri e di oggi.
Non credo che sia un caso se entrambe queste penne sono nate in Italia, da una concezione tutta italiana di progettare e realizzare le cose.
Tante volte ho pensato al paragone di queste due penne con la Quadretti Colorado, altra doppia penna di produzione nazionale, rarissima ed ambitissima, ma nata da una filosofia completamente diversa.
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Anch'essa è dunque una doppia penna, che però si apre a forbice, ribaltando di 180 gradi un corpo rispetto all'altro.
Stante che raggiunge la medesima funzionalità della Zerollo e della Itala con una realizzazione estremamente più semplice ed economica, si dovrebbe dire tra le tre è la penna più furba.
Eppure non mi sembra affatto che un'affermazione del genere possa ritenersi condivisibile: perché se così fosse la Diana sarebbe da considerarsi ancora più intelligente della Colorado (la Diana è una penna poco nota, concepita esattamente come le matite rosso/blu di antica memoria: un pennino ad ogni estremità e due cappucci a chiusura).
Secondo me queste indubbie semplificazioni hanno un pesante rovescio della medaglia nella banalizzazione, che nella Diana raggiunge decisamente l'eccesso.
A mio parere dietro la Zerollo e la Itala c'è il genio allo stato puro: quella che può apparire complicazione gratuita è in realtà il risultato di una sfida che gli ideatori di queste penne hanno lanciato a se stessi proprio allo scopo di creare una penna unica, la cui concezione e realizzazione fosse decisamente al di là di ogni possibile paragone con il resto della produzione.
Purtroppo, come quasi di regola, la genialità e la mentalità commerciale hanno una convivenza assai difficile: così Zerollo ed Itala sono state meteore che hanno illuminato il cielo della produzione pennifera di una luce tanto fulgida quanto fugace.

confesso, da buon ingegnere meccanico, che ho un debole per le "complicazioni"....
indubbiamente espressione di genialità assoluta!!
quindi, il piacere della lettura alla scoperta di un mondo straordinario continua!
grazie ancora  :set2010080:

Offline alfredop

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #123 il: Marzo 25, 2013, 21:16:52 pm »
ragazzi ringrazio ognuno di voi per il materiale di questo fantastico topic!!
per me che sono un vero "zero", ma con tanta voglia di imparare, leggere i vostri articoli è davvero un godimento.
....adesso mi rimetto a lavoro, c'è troppa roba da leggereeeee
La Zerollo è una penna che ha pochi riscontri (forse solo la Itala che si può interamente gustare sull'ultimo di Penna Vintage) per la genialità costruttiva e la conseguente complicazione che non trova paragoni nella produzione mondiale di ieri e di oggi.
Non credo che sia un caso se entrambe queste penne sono nate in Italia, da una concezione tutta italiana di progettare e realizzare le cose.
Tante volte ho pensato al paragone di queste due penne con la Quadretti Colorado, altra doppia penna di produzione nazionale, rarissima ed ambitissima, ma nata da una filosofia completamente diversa.
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Anch'essa è dunque una doppia penna, che però si apre a forbice, ribaltando di 180 gradi un corpo rispetto all'altro.
Stante che raggiunge la medesima funzionalità della Zerollo e della Itala con una realizzazione estremamente più semplice ed economica, si dovrebbe dire tra le tre è la penna più furba.
Eppure non mi sembra affatto che un'affermazione del genere possa ritenersi condivisibile: perché se così fosse la Diana sarebbe da considerarsi ancora più intelligente della Colorado (la Diana è una penna poco nota, concepita esattamente come le matite rosso/blu di antica memoria: un pennino ad ogni estremità e due cappucci a chiusura).
Secondo me queste indubbie semplificazioni hanno un pesante rovescio della medaglia nella banalizzazione, che nella Diana raggiunge decisamente l'eccesso.
A mio parere dietro la Zerollo e la Itala c'è il genio allo stato puro: quella che può apparire complicazione gratuita è in realtà il risultato di una sfida che gli ideatori di queste penne hanno lanciato a se stessi proprio allo scopo di creare una penna unica, la cui concezione e realizzazione fosse decisamente al di là di ogni possibile paragone con il resto della produzione.
Purtroppo, come quasi di regola, la genialità e la mentalità commerciale hanno una convivenza assai difficile: così Zerollo ed Itala sono state meteore che hanno illuminato il cielo della produzione pennifera di una luce tanto fulgida quanto fugace.

confesso, da buon ingegnere meccanico, che ho un debole per le "complicazioni"....
indubbiamente espressione di genialità assoluta!!
quindi, il piacere della lettura alla scoperta di un mondo straordinario continua!
grazie ancora  :set2010080:

Io invece non ho molte simpatie per i prodotti provenienti dall'ufficio complicazioni di affari semplici. In questo contesto preferisco la Colorado che rispetta il requisito principale (poter usufruire di due colori diversi usando una sola penna) senza particolari controindicazioni (nella penna con due pennini contrapposti una sarà sempre rivolto verso verso il basso durante il trasporto nel taschino, e questo soprattutto con penne di quell'epoca non può che portare a problemi).

Alfredo

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #124 il: Marzo 26, 2013, 19:27:10 pm »

Io invece non ho molte simpatie per i prodotti provenienti dall'ufficio complicazioni di affari semplici. In questo contesto preferisco la Colorado che rispetta il requisito principale (poter usufruire di due colori diversi usando una sola penna) senza particolari controindicazioni (nella penna con due pennini contrapposti una sarà sempre rivolto verso verso il basso durante il trasporto nel taschino, e questo soprattutto con penne di quell'epoca non può che portare a problemi).

Alfredo


Quello che dici è corretto ma soltanto per la diana, Zerollo e Itala non hanno i due pennini contrapposti ma paralleli quindi nel taschino della camicia saranno sempre rivolti entrambi verso l'alto come in tutte le penne.
In quanto ad affidabilità, se escludo le bic, sono molto poche le penne moderne che porterei in tasca senza preoccupazioni. Io personalmente mi fido più delle penne d'epoca una bella 88 ad esempio non ti tradirà mai così come una bella Lucens, una Maxima e tante altre.
Però the gustibus.

 :set2010089: :set2010089: :set2010089:

Offline alfredop

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« Risposta #125 il: Marzo 26, 2013, 20:18:21 pm »

Io invece non ho molte simpatie per i prodotti provenienti dall'ufficio complicazioni di affari semplici. In questo contesto preferisco la Colorado che rispetta il requisito principale (poter usufruire di due colori diversi usando una sola penna) senza particolari controindicazioni (nella penna con due pennini contrapposti una sarà sempre rivolto verso verso il basso durante il trasporto nel taschino, e questo soprattutto con penne di quell'epoca non può che portare a problemi).

Alfredo


Quello che dici è corretto ma soltanto per la diana, Zerollo e Itala non hanno i due pennini contrapposti ma paralleli quindi nel taschino della camicia saranno sempre rivolti entrambi verso l'alto come in tutte le penne.
In quanto ad affidabilità, se escludo le bic, sono molto poche le penne moderne che porterei in tasca senza preoccupazioni. Io personalmente mi fido più delle penne d'epoca una bella 88 ad esempio non ti tradirà mai così come una bella Lucens, una Maxima e tante altre.
Però the gustibus.

 :set2010089: :set2010089: :set2010089:

Infatti mi riferivo solo alla Diana. La Diana era stata citata come esempio di semplificazione estrema, per cui se si deve semplificare si può passare direttamente dalla Zerollo alla Diana, e della Colorado che sta in mezzo si può fare a meno.
Il mio parere è che invece la Colorado è la soluzione più semplice che si possa trovare senza la controindicazione di viaggiare con il pennino capovolto, e quindi da un punto di vista ingegneristico è senz'altro una soluzione estremamente valida.
Ovviamente si può discutere di altri aspetti, ad esempio per usare la Colorado bisogna ruotare le punte fino a contrapporle, questo è tutto sommato un movimento più scomodo (meno ergonomico?) di quello necessario per azionare una Zerollo, inoltre la Colorado non si può usare senza postare il tappo (pena il seccarsi della punta non in uso), etc.


Alfredo

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #126 il: Marzo 26, 2013, 21:11:38 pm »
La rotazione delle semipenne nella Colorado serve solo per riempire i serbatoi,
si utilizza in posizione di riposo senza giravolte,
per cambiare pennino utilizzato si ruota la penna sul suo asse di 180°
come per la 361.

Offline alfredop

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« Risposta #127 il: Marzo 26, 2013, 21:58:38 pm »
La rotazione delle semipenne nella Colorado serve solo per riempire i serbatoi,
si utilizza in posizione di riposo senza giravolte,
per cambiare pennino utilizzato si ruota la penna sul suo asse di 180°
come per la 361.

Capisco, quello che dici e mi sembra plausibile. Ma sei sicuro che non si possa usare anche con i pennini in posizione opposta?
A me sembra la posizione più logica per non far seccare l'inchiostro sul pennino non utilizzato.

Ciao
Alfredo

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« Risposta #128 il: Marzo 26, 2013, 22:07:02 pm »

Io invece non ho molte simpatie per i prodotti provenienti dall'ufficio complicazioni di affari semplici. In questo contesto preferisco la Colorado che rispetta il requisito principale (poter usufruire di due colori diversi usando una sola penna) senza particolari controindicazioni (nella penna con due pennini contrapposti una sarà sempre rivolto verso verso il basso durante il trasporto nel taschino, e questo soprattutto con penne di quell'epoca non può che portare a problemi).

Alfredo


Quello che dici è corretto ma soltanto per la diana, Zerollo e Itala non hanno i due pennini contrapposti ma paralleli quindi nel taschino della camicia saranno sempre rivolti entrambi verso l'alto come in tutte le penne.
In quanto ad affidabilità, se escludo le bic, sono molto poche le penne moderne che porterei in tasca senza preoccupazioni. Io personalmente mi fido più delle penne d'epoca una bella 88 ad esempio non ti tradirà mai così come una bella Lucens, una Maxima e tante altre.
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 :set2010089: :set2010089: :set2010089:

Infatti mi riferivo solo alla Diana. La Diana era stata citata come esempio di semplificazione estrema, per cui se si deve semplificare si può passare direttamente dalla Zerollo alla Diana, e della Colorado che sta in mezzo si può fare a meno.
Il mio parere è che invece la Colorado è la soluzione più semplice che si possa trovare senza la controindicazione di viaggiare con il pennino capovolto, e quindi da un punto di vista ingegneristico è senz'altro una soluzione estremamente valida.
Ovviamente si può discutere di altri aspetti, ad esempio per usare la Colorado bisogna ruotare le punte fino a contrapporle, questo è tutto sommato un movimento più scomodo (meno ergonomico?) di quello necessario per azionare una Zerollo, inoltre la Colorado non si può usare senza postare il tappo (pena il seccarsi della punta non in uso), etc.


Alfredo

Io invece sono dell'idea che come penna doppia, quella meglio riuscita tecnicamente, esteticamente ed ergonomicamente sia l'Itala. Non che la Zerollo sia meno complessa i suoi cinque principi destri e sinistri non sono uno scherzo e ancora oggi sono una bella sfida tecnica da riprodurre per qualsiasi tecnico esperto.
Dico questo perché avendo avuto la fortuna di poterle utilizzare tutte (ad eccezione della Diana) l'Itala a conti fatti è quella migliore, tant'è che ci ho scritto un articolo per il quinto numero di Penna Vintage.

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« Risposta #129 il: Marzo 26, 2013, 22:08:09 pm »
La rotazione delle semipenne nella Colorado serve solo per riempire i serbatoi,
si utilizza in posizione di riposo senza giravolte,
per cambiare pennino utilizzato si ruota la penna sul suo asse di 180°
come per la 361.

Quoto. Coi pennini paralleli si può utilizzare anche per tirare due line parallere.

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Offline alfredop

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« Risposta #130 il: Marzo 26, 2013, 22:18:39 pm »
Scusate se insisto, siete sicuramente più esperti, ed io non ho mai avuto tra le mani una Colorado, ma se la rotazione si spinge fino a 180° per me il modo corretto di usarla è quello con una punta rivolta verso l'alto e coperta dal cappuccio. Se poi non è possibile, vuol dire che il progetto era migliorabile :-)
La possibilità di tracciare due linee parallele poteva tornare utile in qualche caso, ma non credo fosse una modalità di utilizzo comune.

Ecco una foto della penna nella configurazione che dico io:



Alfredo   

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« Risposta #131 il: Marzo 26, 2013, 22:34:39 pm »
Scusate se insisto, siete sicuramente più esperti, ed io non ho mai avuto tra le mani una Colorado, ma se la rotazione si spinge fino a 180° per me il modo corretto di usarla è quello con una punta rivolta verso l'alto e coperta dal cappuccio. Se poi non è possibile, vuol dire che il progetto era migliorabile :-)
La possibilità di tracciare due linee parallele poteva tornare utile in qualche caso, ma non credo fosse una modalità di utilizzo comune.

Alfredo

Mi spiego meglio, la Colorado avendo il perno centrale, poteva essere utilizzata sia coi pennini paralleli come dice Paolo sia coi pennini ai due antipodi. Data la sua caratteristica niente e nessuno vieta di utilizzarla in un modo o nell'altro, idem se la si vuole utilizzare come tira linee parallele. Volendo la si può utilizzare anche come compasso...
Io ad esempio per caricarla preferisco posizionarla a X piuttosto che coi due pennini contrapposti.
Diciamo che il come utilizzare la Colorado e la posizione dei due pennini è più che altro legata alla comodità di ognuno di noi.

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Offline alfredop

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Re:R: Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #132 il: Marzo 26, 2013, 22:44:33 pm »

Io invece sono dell'idea che come penna doppia, quella meglio riuscita tecnicamente, esteticamente ed ergonomicamente sia l'Itala. Non che la Zerollo sia meno complessa i suoi cinque principi destri e sinistri non sono uno scherzo e ancora oggi sono una bella sfida tecnica da riprodurre per qualsiasi tecnico esperto.
Dico questo perché avendo avuto la fortuna di poterle utilizzare tutte (ad eccezione della Diana) l'Itala a conti fatti è quella migliore, tant'è che ci ho scritto un articolo per il quinto numero di Penna Vintage.

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Riccardo puoi chiarire meglio quanto dici, in particolare tu dici che l'Itala è la meglio riuscita nei seguenti aspetti
1) Tecnicamente (su questo tornerò più avanti)
2) Esteticamente: posso essere d'accordo, ma siamo su un campo estremamente soggettivo, in ogni caso ok
3) Ergonomicamente: non le ho mai impugnate, ma se lo dici tu non ho dubbi, quindi ok
Passiamo al discorso tecnico. Da un punto di vista tecnico un progetto è ben riuscito ed è migliore di altri se soddisfa tutte le specifiche riuscendo per quanto possibile ad essere semplice. Ora la Zerollo e l'Itala, dal mio punto di vista, per essere migliori tecnicamente rispetto alla Colorado, dovrebbero giustificare la loro maggiore complessità con delle caratteristiche in più rispetto alla Colorado, caratteristiche che io però al momento non riesco ad intravedere.
Quindi su quali basi tu ritieni tecnicamente migliore la Itala?

Per semplificare il mio punto di vista posso fare un altro esempio: il meccanismo automatico di un Rolex sarà senz'altro più affascinante di un dispositivo elettronico al quarzo, ma l'unico aspetto tecnico che si può considerare superiore (a fronte di prestazioni dal punto di vista della misura del tempo senz'altro inferiori) è la possibilità di funzionare senza la necessità di una batteria.
Nel caso dell'Itala qual'è l'aspetto tecnico che te la fa risultare vincente?

Alfredo   

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R: Re:R: Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #133 il: Marzo 26, 2013, 23:24:17 pm »

Io invece sono dell'idea che come penna doppia, quella meglio riuscita tecnicamente, esteticamente ed ergonomicamente sia l'Itala. Non che la Zerollo sia meno complessa i suoi cinque principi destri e sinistri non sono uno scherzo e ancora oggi sono una bella sfida tecnica da riprodurre per qualsiasi tecnico esperto.
Dico questo perché avendo avuto la fortuna di poterle utilizzare tutte (ad eccezione della Diana) l'Itala a conti fatti è quella migliore, tant'è che ci ho scritto un articolo per il quinto numero di Penna Vintage.

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Riccardo puoi chiarire meglio quanto dici, in particolare tu dici che l'Itala è la meglio riuscita nei seguenti aspetti
1) Tecnicamente (su questo tornerò più avanti)
2) Esteticamente: posso essere d'accordo, ma siamo su un campo estremamente soggettivo, in ogni caso ok
3) Ergonomicamente: non le ho mai impugnate, ma se lo dici tu non ho dubbi, quindi ok
Passiamo al discorso tecnico. Da un punto di vista tecnico un progetto è ben riuscito ed è migliore di altri se soddisfa tutte le specifiche riuscendo per quanto possibile ad essere semplice. Ora la Zerollo e l'Itala, dal mio punto di vista, per essere migliori tecnicamente rispetto alla Colorado, dovrebbero giustificare la loro maggiore complessità con delle caratteristiche in più rispetto alla Colorado, caratteristiche che io però al momento non riesco ad intravedere.
Quindi su quali basi tu ritieni tecnicamente migliore la Itala?

Per semplificare il mio punto di vista posso fare un altro esempio: il meccanismo automatico di un Rolex sarà senz'altro più affascinante di un dispositivo elettronico al quarzo, ma l'unico aspetto tecnico che si può considerare superiore (a fronte di prestazioni dal punto di vista della misura del tempo senz'altro inferiori) è la possibilità di funzionare senza la necessità di una batteria.
Nel caso dell'Itala qual'è l'aspetto tecnico che te la fa risultare vincente?

Alfredo

Parto dal punto forse più soggettivo ovvero l'estetica. Secondo me l'Itala è più proporzionata rispetto alla Zerollo e sempre esteticamente appare più curata. Non si può a mio modestissimo parere rimanere insensibili davanti alla linea della clip e del cappuccio flat top rastremato, così come non si può non ammirare il fondello scampanato e filettato esternamente.

Tecnicamente, partiamo dal presupposto che parliamo di penne perfettamente funzionanti e quindi pronte all'uso, la superiorità dell'Itala deriva dai seguenti punti:

Prima di tutto il sistema di caricamento, totalmente integrato nel corpo che non prevede come nel caso della Zerollo lo smontaggio della testina. Basta sollevare il fondello e spostare alternatamente le due levettine per caricare prima una e poi l'altra penna.

Secondo, a differenza della Zerollo, l'Itala prevede che uno dei due pennini rimanga sempre estratto anche a cappuccio calzato. Nella Zerollo invece prima di chiudere la penna è necessario mettere i due pennini in posizione di mezza corsa. Nell'Itala no.

Terzo la rapidità di esecuzione. La Zerollo per alternare i due pennini prevede la rotazione del fondello come le rientranti. L'Itala no basta tirare il fondello e lasciare andare è di una rapidità impressionante. L'Itala grazie al fondello filettato rimane perfettamente funzionante anchd con cappuccio calzatoquindi se si vuole cambiare pennino basta tirare il cappuccio che è avvitato al fondello. Movimentare una Zerollo a cappuccio calzato è più ostico.

Revisione, nel caso sia necessario che so cambiare un gommino l'Itala non prevede l'utilizzo di un cacciavite e nemmeno la sostituzione o realizzazione di viti dedicate come la Zerollo. Svitando il fondello dell'Itala si estrae tutto il sistema interno e si hanno subito disponibili tutte le componenti.
Rispetto alla Zerollo una volta rimontata è più rapida da mettere in fase.

A grandi linee questi sono i punti di vantaggio dell'Itala sulla Zerollo e anche sulla Colorado.

Però onestamente ti invito a leggere l'articolo su Penna Vintage perché è quanto di meglio si possa leggere su questa penna indipendentemente da chi l'ha scritto. Prendi anche l'articolo scritto dal nostro Pedewall sulla storia di Luigi Diani, le penne Europa e Ideal, un lavoro degno dell'enciclopedia di Letizia.

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Offline Giuseppe Tubi

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« Risposta #134 il: Marzo 27, 2013, 15:23:22 pm »
Purtroppo non ho mai posseduto e nemmeno maneggiato una Itala, quindi non sono in grado di avere una precisa posizione in merito ad una ipotetico match contro la Zerollo. Riccardo ha commessoun piccolo errore nell'affermare che " Nella Zerollo prima di chiudere la penna è necessario mettere i due pennini in posizione di mezza corsa. Nell'Itala no."
In realtà anche la Zerollo può calzare il cappuccio con i pennini in qualsiasi posizione, nonché consentire di cambiarla liberamente anche a cappuccio calzato. E' una precisazione che chiaramente non sposta il giudizio espresso, che ritengo sia essenzialmente di tipo soggettivo.
Molto intrigante la questione posta da Alfredo, che ci riporta all'eterno ed irrisolubile quesito se debba prevalere in un oggetto il mero aspetto funzionale, o sia determinante "l'anima" del suddetto.
Trovo, avendolo io stesso utilizzato, molto calzante il parallelo con gli orologi: se si guardasse alla sola funzionalità esisterebbero solo orologi al quarzo.
In un orolagio tradizionale la precisione è gran parte funzione del numero di oscillazioni del bilancere. Ciò perché un'oscillazione "anomala" mediata con quelle corrette assume un rilievo tanto minore quanto è maggiore il numero di queste ultime. Credo che i più sofisticati bilanceri possano raggiungere circa 5 oscillazioni/secondo.  Sottoposto ad una tensione elettrica un cristallo di quarzo come quello di un orologio da polso si mette ad oscillare (fenomeno piezoelettrico) con una frequenza di quasi 33.000 oscillazioni/secondo. E' una spiegazione parziale e semplicistica, ma fa comprendere che non c'è storia. Se si aggiunge che un orologio al quarzo è anche molto più resistente agli urti, per quale motivo si dovrebbe comprare un orologio tradizionale? Eppure non è così. Ormai da decenni le marche più prestigiose non hanno a listino neppure un orologio con movimento al quarzo.
Il motivo è semplicemente che chi è appassionato ed ha una sufficiente cultura in materia non può non apprezzare il lavoro da certosino e la cura maniacale che stanno dietro ad un orologio meccanico di pregio e subirne il fascino.
Per fare un passo di avvicinamento a Zerollo ed Itala, tra gli orologi meccanici esiste la categoria di quelli chiamati "Supercomplicati", concepiti più come esercitazioni tecniche, volte a dimostrare il livello al quale può spingersi una meccanica super raffinata, che non per dare risposta a reali esigenze.  Un approccio funzionale farebbe guardare con sdegno questi costosissimi oggetti essenzialmente inutili (ditemi a chi frega qualcosa della fase lunare in atto).
Sperando di non aver scritto solenni corbellerie avventurandomi in un campo che conosco solo superficialmente, mi fermo qui. Ognuno tragga la morale e le conclusioni che meglio crede.

 

       
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