Autore Topic: Due tedesche colorate  (Letto 5629 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #15 il: Marzo 13, 2011, 21:35:27 pm »
Whooow! Una Sheonklin Endurance!
(Comunque confermo che a quella linea il blu non dona...)

Offline pirulazio

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #16 il: Marzo 13, 2011, 21:46:48 pm »
Whooow! Una Sheonklin Endurance!
(Comunque confermo che a quella linea il blu non dona...)

Sicuro?

http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=1604.0

Attento a ciò che dici, la penna è mia e la adoro :set2010041:

Mr. P

Online Giuseppe Tubi

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #17 il: Marzo 13, 2011, 22:04:12 pm »
Ed hai ragione ad adorarla!
Però, consentimi, la Superba non è uno dei disegni più felici di Aurora. Sembra che si siano fatti un pò prendere dall'ansia di sfornare una penna in linea con le tendenze del design dell'epoca. Pecca un pò di personalità.
Ciò non toglie che non so che darei.....

Offline pirulazio

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #18 il: Marzo 13, 2011, 23:10:55 pm »
Ed hai ragione ad adorarla!
Però, consentimi, la Superba non è uno dei disegni più felici di Aurora. Sembra che si siano fatti un pò prendere dall'ansia di sfornare una penna in linea con le tendenze del design dell'epoca. Pecca un pò di personalità.
Ciò non toglie che non so che darei.....

Purtroppo è vero, anche secondo me non se ne sarebbe sentita la mancanza.

Mr. P

Online turin-pens

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #19 il: Marzo 13, 2011, 23:31:02 pm »
Invece secondo me la Superba è la penna giusta al momento giusto. L'unica pecca e che ieri come oggi non venne completamente compresa.
Ma d'altronde il futurismo stesso non venne completamente compreso e ancora oggi si discute molto su questo movimento artistico nato a Torino. Se aggiungiamo che la stessa Aurora è di Torino (patria del futurismo) e che la Superba è una penna stilisticamente futurista e nata a Torino, allora l'oggetto in questione assume (almeno secondo me) un valore storico/artistico decisamente interessante.
Questo oltretutto permette di identificare questa penna non soltanto come utensile da scrittura ma anche come un bell'esempio di opera d'arte del periodo sopra citato.
E ricordiamoci che nel consiglio di amministrazione dell'Aurora di quel periodo, vi erano molte personalità del mondo culturale torinese come Antonicelli già precettore di Gianni Agnelli e lo stesso Biscaretti di Ruffia.
Anche le pubblicità erano affidate a disegnatori e illustratori importanti come Borghi, Paradisi, Mauzan ed altri.

Online Giuseppe Tubi

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #20 il: Marzo 14, 2011, 12:12:16 pm »
De gustibus non disputandum est. Questa premessa resta ferma, ci mancherebbe.
Però quel periodo in cui il design di qualsiasi cosa doveva essere aerodinamico (comprese le carrozzine per bambini, manco le mamme le avessero sospinte a 150Km/h!), visto con gli occhi di adesso, non è stato particolarmente felice per le penne. Secondo il mio gusto (non disputandum) la rivisitazione delle precedenti linee tronche è stata in generale peggiorativa: Preferisco mille volte la Duofold flat top alla steamlined, la Gold seal tronca all'Equiposed, la Endura del primo tipo alla Symmetric e via dicendo. Forse l'unica eccezione va fatta per la Balance; direi che i designer della Sheaffer sono stati i più bravi ad interpretare le nuove tendenze.
Premesso e ribadito che darei nonsocché per la penna di Paolo, se la stessa penna avesse, chessò, il marchio Astura, non avrei problemi a fare un'affermazione blasfema: semra un Endura ficcata in un temperamatite!

Offline fabbale

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #21 il: Marzo 14, 2011, 13:14:35 pm »
De gustibus non disputandum est. Questa premessa resta ferma, ci mancherebbe.
Però quel periodo in cui il design di qualsiasi cosa doveva essere aerodinamico (comprese le carrozzine per bambini, manco le mamme le avessero sospinte a 150Km/h!), visto con gli occhi di adesso, non è stato particolarmente felice per le penne. Secondo il mio gusto (non disputandum) la rivisitazione delle precedenti linee tronche è stata in generale peggiorativa: Preferisco mille volte la Duofold flat top alla steamlined, la Gold seal tronca all'Equiposed, la Endura del primo tipo alla Symmetric e via dicendo. Forse l'unica eccezione va fatta per la Balance; direi che i designer della Sheaffer sono stati i più bravi ad interpretare le nuove tendenze.
Premesso e ribadito che darei nonsocché per la penna di Paolo, se la stessa penna avesse, chessò, il marchio Astura, non avrei problemi a fare un'affermazione blasfema: semra un Endura ficcata in un temperamatite!

un Endura ficcata in un temperamatite
 :set2010078: :set2010078: :set2010078:

Il lapis endura per me è uno dei più bei colori prodotti

http://www.pennamania.it/

Offline Ambros

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #22 il: Marzo 14, 2011, 13:43:14 pm »
Quoto Ignazio, :set2010001:

in generale, con rare eccezioni, detesto le linee esasperatamente areodinamiche.

Offline fabbale

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #23 il: Marzo 14, 2011, 14:04:22 pm »
Quoto Ignazio, :set2010001:

in generale, con rare eccezioni, detesto le linee esasperatamente areodinamiche.

Idem.... sarà che la Duofold è stata il mio primo amore e che quindi adoro tutto quanto fa "flat/top"

 :set2010083:

Online turin-pens

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #24 il: Marzo 14, 2011, 15:07:34 pm »
De gustibus non disputandum est. Questa premessa resta ferma, ci mancherebbe.
Però quel periodo in cui il design di qualsiasi cosa doveva essere aerodinamico (comprese le carrozzine per bambini, manco le mamme le avessero sospinte a 150Km/h!), visto con gli occhi di adesso, non è stato particolarmente felice per le penne. Secondo il mio gusto (non disputandum) la rivisitazione delle precedenti linee tronche è stata in generale peggiorativa: Preferisco mille volte la Duofold flat top alla steamlined, la Gold seal tronca all'Equiposed, la Endura del primo tipo alla Symmetric e via dicendo. Forse l'unica eccezione va fatta per la Balance; direi che i designer della Sheaffer sono stati i più bravi ad interpretare le nuove tendenze.
Premesso e ribadito che darei nonsocché per la penna di Paolo, se la stessa penna avesse, chessò, il marchio Astura, non avrei problemi a fare un'affermazione blasfema: semra un Endura ficcata in un temperamatite!

Certamente, sono d'accordo con te, i gusti sono quelli personali e non si discutono mai.
Resta soltanto per chi lo desidera l'espressione di un particolare periodo storico e quindi al di là del gusto può essere godibile di collezionismo. Io per esempio pur deprecando per molti versi il ventennio, sono amante delle argenterie prodotte in quel periodo, infatti applicarono i punzoni distintivi soltanto per quattro anni e mi interessano soltanto quelle con quei particolari punzoni, oltre che naturalmente l'estetica emblematica.

Online Giuseppe Tubi

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #25 il: Marzo 14, 2011, 15:51:41 pm »
Condivido!
Ma non solo il blu dell'Endura è uno dei colori più belli: l'Endura blu è per me una delle penne più belle In assoluto.
In una ipotetica "top twenty" delle penne più belle del mondo, un posto glielo darei senz'altro. Ma forse anche in una "Top ten".

Offline roberto v

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #26 il: Marzo 14, 2011, 15:56:59 pm »
E allora, Ignazio, questa te le dedico:



Online Giuseppe Tubi

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Re: Due tedesche colorate
« Risposta #27 il: Marzo 14, 2011, 16:15:05 pm »
De gustibus non disputandum est. Questa premessa resta ferma, ci mancherebbe.
Però quel periodo in cui il design di qualsiasi cosa doveva essere aerodinamico (comprese le carrozzine per bambini, manco le mamme le avessero sospinte a 150Km/h!), visto con gli occhi di adesso, non è stato particolarmente felice per le penne. Secondo il mio gusto (non disputandum) la rivisitazione delle precedenti linee tronche è stata in generale peggiorativa: Preferisco mille volte la Duofold flat top alla steamlined, la Gold seal tronca all'Equiposed, la Endura del primo tipo alla Symmetric e via dicendo. Forse l'unica eccezione va fatta per la Balance; direi che i designer della Sheaffer sono stati i più bravi ad interpretare le nuove tendenze.
Premesso e ribadito che darei nonsocché per la penna di Paolo, se la stessa penna avesse, chessò, il marchio Astura, non avrei problemi a fare un'affermazione blasfema: semra un Endura ficcata in un temperamatite!


Certamente, sono d'accordo con te, i gusti sono quelli personali e non si discutono mai.
Resta soltanto per chi lo desidera l'espressione di un particolare periodo storico e quindi al di là del gusto può essere godibile di collezionismo. Io per esempio pur deprecando per molti versi il ventennio, sono amante delle argenterie prodotte in quel periodo, infatti applicarono i punzoni distintivi soltanto per quattro anni e mi interessano soltanto quelle con quei particolari punzoni, oltre che naturalmente l'estetica emblematica.


Ciò che dici, Riccardo, è verissimo.
Infatti quando si è riusciti a guardare e giudicare ciò che è stato prodotto nel ventennio senza le influenze indotte dalla valutazione storica di quel periodo, c'è stata una fortissima rivalutazione ed il riconoscimento di uno stile che ha delle fortissime connotazioni, spesso di gran pregio.
Chiaro che come tutti i periodi del design, ha aspetti di eccellenza ed altri assai meno felici. Per esempio: a me piace da morire il decò: nell'oggettistica, negli orologi, nei gioielli, nella grafica. Però l'architettura decò, con l'illustre eccezione dello stupendo Crysler, mi pace assai poco.
Il design del ventennio è caratterizzato, manco a dirlo, dal rigore: rigore delle forme, delle simmetrie.....
Anche se in alcuni casi può risultare troppo freddo, è comunque preciso, solenne, netto.

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