De gustibus non disputandum est. Questa premessa resta ferma, ci mancherebbe.
Però quel periodo in cui il design di qualsiasi cosa doveva essere aerodinamico (comprese le carrozzine per bambini, manco le mamme le avessero sospinte a 150Km/h!), visto con gli occhi di adesso, non è stato particolarmente felice per le penne. Secondo il mio gusto (non disputandum) la rivisitazione delle precedenti linee tronche è stata in generale peggiorativa: Preferisco mille volte la Duofold flat top alla steamlined, la Gold seal tronca all'Equiposed, la Endura del primo tipo alla Symmetric e via dicendo. Forse l'unica eccezione va fatta per la Balance; direi che i designer della Sheaffer sono stati i più bravi ad interpretare le nuove tendenze.
Premesso e ribadito che darei nonsocché per la penna di Paolo, se la stessa penna avesse, chessò, il marchio Astura, non avrei problemi a fare un'affermazione blasfema: semra un Endura ficcata in un temperamatite!
Certamente, sono d'accordo con te, i gusti sono quelli personali e non si discutono mai.
Resta soltanto per chi lo desidera l'espressione di un particolare periodo storico e quindi al di là del gusto può essere godibile di collezionismo. Io per esempio pur deprecando per molti versi il ventennio, sono amante delle argenterie prodotte in quel periodo, infatti applicarono i punzoni distintivi soltanto per quattro anni e mi interessano soltanto quelle con quei particolari punzoni, oltre che naturalmente l'estetica emblematica.
Ciò che dici, Riccardo, è verissimo.
Infatti quando si è riusciti a guardare e giudicare ciò che è stato prodotto nel ventennio senza le influenze indotte dalla valutazione storica di quel periodo, c'è stata una fortissima rivalutazione ed il riconoscimento di uno stile che ha delle fortissime connotazioni, spesso di gran pregio.
Chiaro che come tutti i periodi del design, ha aspetti di eccellenza ed altri assai meno felici. Per esempio: a me piace da morire il decò: nell'oggettistica, negli orologi, nei gioielli, nella grafica. Però l'architettura decò, con l'illustre eccezione dello stupendo Crysler, mi pace assai poco.
Il design del ventennio è caratterizzato, manco a dirlo, dal rigore: rigore delle forme, delle simmetrie.....
Anche se in alcuni casi può risultare troppo freddo, è comunque preciso, solenne, netto.