Non credo che le le Vacumatic costassero molto di più delle varie Williamson etc... certo una differenza di prezzo esisteva ma non penso fosse una differenza consistente.
Credo invece che fosse più una questione di maturità stilistica, semplificando: in mancanza di uno stile proprio, si copia quello che funziona. Questo è alla base della moda, si è alla moda quando si copia qualcosa che funziona. Dopodiché se si riesce a maturare stilisticamente si inizierà a proporre qualcosa di proprio, magari iniziando a variare dettagli nello stile che si è copiato. Nel caso Williamson, vedi la clip piumata e il differente labbro del cappuccio.
Vedi anche Aurora con Waterman's inizialmente clonate e poi proposte con uno stile proprio, anzi con vari stili propri.
Andando avanti di esempi se ne possono fare moltissimi in tutti i campi.
Un esempio eclatante sono le macchine fotografiche a telemetro di produzione giapponese Nikon ha copiato Contax e Canon ha copiato Leica. Talmente identiche da poter essere utilizzate come parti di ricambio, ebbene dopo le copie, hanno saputo far tesoro di questo e hanno iniziato a proporre macchine fotografiche con uno stile unico.
Alla fine non credo si tratti di essere faziosi ma semplicemente realisti.
Mi sono divertito a fare qualche ricerca su Internet: a metà degli anni '30 la Vacumatic costava in U.S.A. 7,5$, se in Italia avesse mantenuto lo stesso prezzo, al cambio dell'epoca (1$=19£), sarebbe costata poco meno di 15.000 £. Il salario di un operaio generico era circa 11.000 £ nel '45 (non ho trovato dati precedenti). All'epoca della Vacumatic quindi, sicuramente meno. La Vacu quindi decisamente di più; attualizzato ad oggi su tali parametri, il prezzo sarebbe intorno ai 1.500 €.
Comunque la Williamson presumibilmente arrivò più tardi, negli anni '40. Abbiamo visto che lo stipendio nel '45 era 11.000 £, per passare nel '50 a 32.000 £. I valori negli anni intermedi vanno interpolati. A quel tempo spopolava già la Parker 51 che nel '46 costava in Italia dalle 10.500 alle 12.000 £, a seconda delle finiture. Siamo ancora a livelli pari o superiori al salario mensile.
Il prezzo della Williamson all'epoca non lo conosco, ma si sa che nel dopoguerra la Omas Lucens grande costava 3.800 £, per poi salire rapidamente sino 4.500.
Per quanto riguarda la disputa sulla superiorità della Willy sulla Vacu, quoto chi ammette simpaticamente la propria faziosità. Dirò di più, sono con loro: la Vacumatic la sopporto poco; di Williamson ne vorrei un centinaio.
P.S. Riccardo, se dici ad un appassionato Contax che hanno copiato la Leica, gli fai venire un infarto. Penso che tu ti riferisca alle Contax II e III. Le analogie si fermano al sistema telemetrico. La Leica ha sempre avuto le tendine orizzontali in tela, la Contax le aveva metalliche ed a scorrimento verticale. La Leica ha la messa a fuoco sugli obiettivi, nella Contax si spostava il bocchettone con una rotella azionabile con un dito impugnando la fotocamera.
Gran belle macchine entrambe:
Ignazio leggi bene, ho SCRITTO che Nikon ha copiato Contax e Canon ha copiato Leica non ho mai scritto che Contax ha copiato Leica e che il tutto era legato al periodo delle macchine fotografiche a telemetro. Il quale fu poi abbandonato sia da Nikon (che sfruttò la SP per sfiluppare la F) che da Canon.
Entrambe in particolare la Nikon rivoluzionò il mercato proprio con la F "reflex"
Per quello che riguarda la Williamson, quel modello secondo me è nato nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale ma non escludo che sia stato prodotto (magari con le dovute sospensioni) fin oltre la fine degli anni '40.
Dico questo perché nel tempo ho ritrovato alcuni esemplari con finiture povere "tipiche dell'autarchia" e per povere non intendo bianche "cromate" ma proprio in materiale povero, il quale sia all'aspetto che al tatto risulta assai differente rispetto alle finiture cromate.
Aggiungo che noi italiani, da sempre (e specialmente in quel periodo) siamo esterofili, vedi anche i nomi The King, The Scotland, Williamson etc... nate e fatte in Italia ma con nomi decisamente stranieri.
E' soltanto da poco tempo che abbiamo riscoperto una sorta di nazionalità.
Ha ragione fabbale quando parla della netta differenza della sostanza. Ovvero gli spessori della Williamson sono ben maggiori e al tatto danno una piacevole impressione.
Poi come sempre dando per scontata la faziosità, io preferisco dire l'amore per le cose di casa, dopo l'indigestione di esterofilia... degustibus... Considerando anche il fatto che le penne sono tecnicamente diverse e non ho problemi a riconoscere a Parker la sofisticata ingegnosità.
Detto questo tra le due comprerei ancora una Willy...
Se vuoi ti do tre Parker per la Willy...