Benedetto Theodor Scheimpflug! La sua legge intuitivamente è semplice, l'applicazione pratica un pò meno....
Io per qualche tempo l'ho odiato profondamente!
Come ti capisco! Io generalmente agisco in modo abbastanza empirico e banale, anche perché controllare il punto d'unione del soggetto, del piano pellicola e di quello dell'obiettivo... è un pò disagevole. Quindi "tiltati" dorso e/o ottica in modo plausibile, cerco di affinare la posizione aiutandomi col lupe. Trovato un accettabile compromesso chiudo il diaframma di quanto possibile. Di solito ce la faccio.
Sostanzialmente è lo stesso modo in cui opero io cercando però di agire con la standarda anteriore sulla profondità di campo, mentre con la posteriore cerco di correggere distorsioni e prospettiva.
Il diaframma cerco di non chiuderlo mai troppo perché secondo me (da quello che ho notato) gli obiettivi per il grande formato soffrono maggiormente di diffrazione, o forse è soltanto una mia impressione perché essendo molto plastici e risolventi (in relazione al formato) è molto facile osservare anche il più piccolo degrado qualitativo.