Un ottimo modo per festeggiare. Resto dell'idea che la 88 sia la migliore e la più bella delle Aurora (non sempre le due cose coincidono),spesso impropriamente presentata come una sorta di equivalente italiano della Parker 51, rispetto alla quale è molto più innovativa, più robusta e secondo me anche esteticamente più valida. E lo dico da ammiratore delle 51. Da notare che mentre le Parker poterono contare sulla gamma di colori indubbiamente accattivanti, la Aurora scelse il minimalismo specialmente apprezzabile in questa classica versione nero-nikargenta.
Di più: è stato uno dei simboli della nostra resurrezione nel dopoguerra e uno splendido oggetto di design che trova non a caso i suoi corrispondenti in quel mondo produttivo dove Isaia Levi era un protagonista - dalla Olivetti alla Piaggio al design che ruotava intorno al politecnico di Torino. Forse inserirò qui una nota non condivisa, ma io al Moma avrei invitato la 88, più della Hastil (interessante certamente, ma dalle linee meno pure).