Contribuisco a questa discussione riportando quanto conosco su questo spinoso argomento che fa sicuramente disperare tanti collezionisti.
Premetto che ho in casa celluloidi nuove e vecchie da circa 30-35 anni, (una Aurora da quando è stata prodotta negli anni trenta) nessuna ha sinora subito il minimo deterioramento. La Tibaldi trasparente (nuovo modello) acquistata quest’anno è una sorvegliata speciale, speriamo in bene.
Quanto segue non è niente di nuovo, tutti voi avete parlato di queste cose che cerco di mettere in ordine.
1) La celluloide, prima della lavorazione dovrebbe essere stagionata , ma per quanto tempo? Almeno un anno scrisse qualcuno, se di più è meglio, poi si può lavorare e rimane stabile nel tempo.
2) La celluloide è un materiale “che respira” (brutto termine, ma di ampia comprensibilità), almeno sino a quando non raggiunge un equilibrio: ha quindi scambi gassosi con l’ambiente che la circonda. Una penna in celluloide molto sottile e trasparente della Visconti acquistata nel 1989, emette ancora “profumo” di canfora, altre più grosse acquistate stesso anno, nessuno odore; nessuna ha segni di deterioramento, solo una è quasi uniformemente virata di colore dal bianco al marroncino.
3) Sono le celluloidi con maggiore trasparenza ad andare incontro alla cristallizzazione.
4) Una penna in celluloide verde che una mia zia disse di aver ritrovato in cantina, era totalmente cristallizza nelle parti terminali, con polverina bianca superficiale (un sale) che oggi, a distanza di anni nonostante pulizia, controlli e qualche bagno, continua a produrre; mi sembra di averne unicamente rallentato il disgregamento.
Considerazioni
Stagionatura. Come utilizzatori finali del prodotto (avanti con le battute), non abbiamo alcun elemento se non la “serietà” del venditore che la garantisce.
La celluloide respira. Deve quindi avere questa possibilità, mai riporla in locali troppo umidi (cantina) o troppo caldi (soffitta) con elevata o ridotta umidità..
L’odore di canfora. Suppongo che per avere celluloidi con una elevata trasparenza queste, in fase di produzione, debbano andare incontro ad una maggiore diluizione finendo per contenere una quantità più elevata di liquidi; queste celluloidi dovrebbero essere sottoposte ad una prolungata stagionatura prima di lavorarle. Proprio questo mi sembra il punto dolente: sono state essiccate a sufficienza?
Rimedi non ne ho, ma ho ottenuto dei rallentamenti nella cristallizzazione della stilo verde, sottoponendola a brevi bagni in acqua tiepida preceduti da un abbondante lavaggio con normale sapone per le mani che è leggermente basico.