Autore Topic: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?  (Letto 4211 volte)

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Offline mccagly

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FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« il: Gennaio 25, 2012, 22:30:33 pm »
Mi prendo la responsabilità di inserire questa "Fetti Fips" nella sezione OMAS, ripeto, a supporto di questa mia decisione, quanto già ho scritto riguardo questa penna:

Letizia, a pag. 68/69 del II volume della sua "storia della stilografica in Italia" conferma la collaborazione tra Omas e Fetti a partire dei primi anni '30.

Questa collaborazione era incentrata su prodotti tipo "Parker duofold", nelle stesse pagine trovate foto di un paio di penne simili a questa.

Mi sembra importante il fatto che sulla clip, l'incisione 18-kr sia divisa da un trattino così come nelle Omas tipo duofold riportate a pagina 30 dello stesso volume, è solo un dettaglio da considerare.

Mi farebbe piacere ricevere le Vostre impressioni e sono pronto, nel caso, a spostare la penna nella sezione che riterrete opportuna..... spero ne esca un'altra discussione interessante !!!

 :set2010001:



Offline Ambros

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #1 il: Gennaio 25, 2012, 23:33:41 pm »
Certo che ne hai di coraggio............

Adesso Riccardo di stanga, vista la chiara produzione Safis!
Comunque bellissima! :set2010083:

Online turin-pens

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #2 il: Gennaio 25, 2012, 23:37:23 pm »
Per me come dice Andrea è di produzione SAFIS ma se pensate che sia di produzione Omas...

 :set2010028:

Offline fabbale

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #3 il: Gennaio 26, 2012, 09:14:14 am »
Sor G...mettila dove ti pare e se proprio non sai dove..... a casa mia c'è tanto posto.

 :set2010078:

Tornando per 30" serio, non di più, concordo con la scelta di Gigi, almeno per quanto sono in grado io di valutare.
Certo è che però, non possiamo rimanere indifferenti a tutto il "putiferio" scatenato da Riccardo in merito alla produzione SAFIS.
A questo punto però, come già ripetuto altre volte, ci vorrebbe una posizione chiara, definita e condivisa, sennò rimaniamo sempre nell'incertezza.
Io non sono in grado di esprimerla, ma se c'è qualche volontario

 :set2010090:

Online Giuseppe Tubi

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #4 il: Gennaio 26, 2012, 11:47:48 am »
Sor G...mettila dove ti pare e se proprio non sai dove..... a casa mia c'è tanto posto.

Tornando per 30" serio, non di più, concordo con la scelta di Gigi, almeno per quanto sono in grado io di valutare.
Certo è che però, non possiamo rimanere indifferenti a tutto il "putiferio" scatenato da Riccardo in merito alla produzione SAFIS.
A questo punto però, come già ripetuto altre volte, ci vorrebbe una posizione chiara, definita e condivisa, sennò rimaniamo sempre nell'incertezza.
Io non sono in grado di esprimerla, ma se c'è qualche volontario

Non sono in grado di dire nulla sullo specifico, ma sull'aspetto generale della questione, una cosa la voglio dire, con l'intento di essere obiettivo:
Conosco personalmente Riccardo e suo padre, ed ultimamente si sono presentate diverse occasioni per conversare di penne affrontando argomenti ed aspetti particolarmente interessanti.
Ora, Riccardo, ed ancor di più (per ovvie ragioni anagrafiche) il di lui padre, hanno un esperienza semplicemente mostrusa sulle lavorazioni meccaniche. Le teorie da loro formulate si basano pertanto sull'osservazione di aspetti peculiari della lavorazione delle penne d'epoca. Trattasi di finezze che verosimilmente nessuno di noi sarebbe in grado di cogliere ed apprezzare.
Le loro ipotesi quindi, per quanto dirompenti rispetto a ciò che sino ad oggi è stato scritto e da tutti preso come assunto, sono sempre supportate da dati di fatto reali e tangibili.
Si può pertanto ribattere che si tratti di dettagli secondari, sicuramente meno probanti di quanto potrebbero essere documenti od atti; ma in asenza di questi, per poter rifutare le loro ipotesi, sarebbe necessario controbattere con altri elementi altrettanto concreti e tangibili e non semplicemente aggrappandosi al dogma di ciò è sempre stato detto.

Offline fabbale

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #5 il: Gennaio 26, 2012, 13:02:38 pm »
Sor G...mettila dove ti pare e se proprio non sai dove..... a casa mia c'è tanto posto.

Tornando per 30" serio, non di più, concordo con la scelta di Gigi, almeno per quanto sono in grado io di valutare.
Certo è che però, non possiamo rimanere indifferenti a tutto il "putiferio" scatenato da Riccardo in merito alla produzione SAFIS.
A questo punto però, come già ripetuto altre volte, ci vorrebbe una posizione chiara, definita e condivisa, sennò rimaniamo sempre nell'incertezza.
Io non sono in grado di esprimerla, ma se c'è qualche volontario

Non sono in grado di dire nulla sullo specifico, ma sull'aspetto generale della questione, una cosa la voglio dire, con l'intento di essere obiettivo:
Conosco personalmente Riccardo e suo padre, ed ultimamente si sono presentate diverse occasioni per conversare di penne affrontando argomenti ed aspetti particolarmente interessanti.
Ora, Riccardo, ed ancor di più (per ovvie ragioni anagrafiche) il di lui padre, hanno un esperienza semplicemente mostrusa sulle lavorazioni meccaniche. Le teorie da loro formulate si basano pertanto sull'osservazione di aspetti peculiari della lavorazione delle penne d'epoca. Trattasi di finezze che verosimilmente nessuno di noi sarebbe in grado di cogliere ed apprezzare.
Le loro ipotesi quindi, per quanto dirompenti rispetto a ciò che sino ad oggi è stato scritto e da tutti preso come assunto, sono sempre supportate da dati di fatto reali e tangibili.
Si può pertanto ribattere che si tratti di dettagli secondari, sicuramente meno probanti di quanto potrebbero essere documenti od atti; ma in asenza di questi, per poter rifutare le loro ipotesi, sarebbe necessario controbattere con altri elementi altrettanto concreti e tangibili e non semplicemente aggrappandosi al dogma di ciò è sempre stato detto.

Vero tutto e concordo con i giudizi espressi per Father and Son (bellisima canzone di Cat Stevens..) :set2010021:
Personalmente non "oso" controbattere perché non ho chiaramente le conoscenza adeguate; per questo le mie opinioni al riguardo sono sempre state quelle di CHI ASCOLTA e mai di quello che controbatte.
Chiaramente alcune affermazioni sono "forti" e veramente dirompenti; proprio per questo quindi devono essere "assorbite" da altri che hanno pari competenze di Riccardo & C. (non certamente io...) e magari poi diventeranno patrimonio comune.
La storia è piena di "MATTI" che con le loro teorie sono andati contro tutto e tutti, ma alla fine, hanno poi avuto i riconoscimenti meritati se chiaramente c'era del buono in quello che sostenevano.
Ci vuole tempo e costanza e prima o poi alla verità ci si arriverà; a GALILEO la prima volta non è che hanno fatto applausi!!!

 :set2010090:

PS ogni riferimento a MATTI in circolazione nel mondo delle penne è puramente casuale o non fa riferimento a persone in particolare (eccetto tre o quattro tipi che conosco) :set2010080:

Offline mccagly

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #6 il: Gennaio 26, 2012, 17:47:32 pm »
Per me come dice Andrea è di produzione SAFIS ma se pensate che sia di produzione Omas...

 :set2010028:

Giusta l'osservazione di Riccardo, alla luce del fatto, che la paternità di alcune produzioni (maggiori e minori) non sia ancora stata determinata con certezza.

Sempre nella Storia della Stilografica in Italia di Letizia alle pagine 123/126/127 sono mostrate delle penne The King tipo Duofold con la clip avente la stessa particolarità nell'incisione 18 k-r.

Letizia decise di attribuire il marchio The King alla produzione SAFIS, non mancò di sottolineare che una parte della produzione risalente agli anni '30 possa essere frutto di una collaborazione con Omas.

E' vero che la minuteria (tipo la clip) possa essere stata commissionata a ditte esterne sia da Omas che da Safis ma l'incisione del marchio, a carattere maiuscolo a "rimpicciolire" e il 18 k-r  lo ritroviamo anche nelle:

Dollar Pen,
The Scotland,
Fetti Fips,
Ercolessi,
su altre che andremo a vedere

e nelle ..... Zerollo, Nettuno etc.

 :set2010037:

Lontana da me l'idea di parteggiare per Omas o Safis, non ne ho le competenze tecniche e non sono in possesso di documentazione incontrovertibile.

E' un bel tema su cui si volteggia da tempo, VI ASPETTO NUMEROSI.

 :set2010001:


Online turin-pens

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #7 il: Gennaio 26, 2012, 19:31:10 pm »
Espongo questo testo tratto dall'enciclopedia di Letizia:

ITALA: "Benché questo straordinario modello di penna a doppio pennino non presenti alcun riferimento ad Omas sia dal punto di vista tecnico che estetico, il collegamento produttivo con l'azienda di Simoni fa parte oramai del patrimonio conoscitivo di ogni appassionato."

Pur rinnovando (anche a distanza di anni) i complimenti a Letizia per il lavoro svolto, mi chiedo per quale motivo nel 2012 devo "accettare per buono" una o più paternità attribuite a questo o quel nome in virtù di voci che si sono tramandate fino ai giorni nostri, sinceramente a me non basta.

Io voglio capire come mai ad esempio, parlando di The Scotland fu deciso di mettere la fattura nella sezione Omas quando in essa, il nome Omas non compare da nessuna parte. In virtù di chi o cosa è stata presa questa decisione?

Non dico che debba essere sbagliata a tutti i costi, però a me lascia un sacco di interrogativi e se guardo una The Scotland ma anche una FIPS come questa pubblicata, non mi viene in mente Omas ma SAFIS.

Se la Minerva è da sempre attribuita ad Omas, perché, (se ricordo bene) c'è una pubblicità Minerva datata 1914? Se Omas aveva una produzione così vasta perché nel 1935 un anno prima dell'entrata in produzione di Lucens ed Extra Lucens, si pubblicizzava come azienda produttrice di parti per penne di ogni marca?
Perché fare parti per altri, quando faccio penne per me ed ho una vastissima (a leggere i nomi associati) produzione per conto terzi?

Ok può essere tutto ed il contrario di tutto ma a me personalmente l'attribuzione di alcune produzioni ad Omas, suscita più domande che risposte.

 :set2010065:

Online Giuseppe Tubi

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #8 il: Gennaio 26, 2012, 19:54:42 pm »
Espongo questo testo tratto dall'enciclopedia di Letizia:

ITALA: "Benché questo straordinario modello di penna a doppio pennino non presenti alcun riferimento ad Omas sia dal punto di vista tecnico che estetico, il collegamento produttivo con l'azienda di Simoni fa parte oramai del patrimonio conoscitivo di ogni appassionato."

Pur rinnovando (anche a distanza di anni) i complimenti a Letizia per il lavoro svolto, mi chiedo per quale motivo nel 2012 devo "accettare per buono" una o più paternità attribuite a questo o quel nome in virtù di voci che si sono tramandate fino ai giorni nostri, sinceramente a me non basta.

Io voglio capire come mai ad esempio, parlando di The Scotland fu deciso di mettere la fattura nella sezione Omas quando in essa, il nome Omas non compare da nessuna parte. In virtù di chi o cosa è stata presa questa decisione?

Non dico che debba essere sbagliata a tutti i costi, però a me lascia un sacco di interrogativi e se guardo una The Scotland ma anche una FIPS come questa pubblicata, non mi viene in mente Omas ma SAFIS.

Se la Minerva è da sempre attribuita ad Omas, perché se ricordo bene c'è una pubblicità Minerca datata 1914? Se Omas aveva una produzione così vasta perché nel 1935 un anno prima dell'entrata in produzione di Lucens ed Extra Lucens, si pubblicizzava come azienda produttrice di parti per penne di ogni marca?
Perché fare parti per altri, quando faccio penne per me ed ho una vastissima (a leggere i nomi associati) produzione per conto terzi?

Ok può essere tutto ed il contrario di tutto ma a me personalmente l'attribuzione di alcune produzioni ad Omas, suscita più domande che risposte.

Io credo che la strada per la verità sia lunga e più si va verso i dettagli anche impervia.
Se prendiamo in mano il Castruccio (1985) od il Germano (1991), che hanno avuto l'impagabile merito di essere stati i primi libri a parlare di penne, tante affermazioni sono risultate sbagliate e conseguentemente corrette.
Forse anche in funzione della propaganda messa su da Omas, della quale più volte si è avuta occasione di parlare, alla casa bolognese è stato attribuito il ruolo di protagonista assoluta della produzione delle stilografiche d'epoca.
Conseguentemente tutto ciò che era di qualità e non documentato in modo da escluderlo categoricamente, veniva in qualche modo attribuito ad Omas. Se non ricordo male è stato il mio amico Emilio Dolcini nella sua libro monografia sulla Omas del 1997 a negare per la prima volta in modo esplicito l'attribuzione delle Zerollo ad Omas.
Certo che se si vuole andare avanti nel far luce sulle origini della produzione italiana, occorre essere disponibili a mattere in discussione tutto ciò che non è suffragato da prove inequivocabili ed allo stesso tempo non cadere nell'errore opposto di attribuire ad un indizio un valore probante. 

Offline pedewall

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #9 il: Gennaio 26, 2012, 21:26:48 pm »

Senza alcun riferimento personale in quanto ad alcuno in particolare mi rivolgo, Vi chiedo per cortesia di non commettere gli stessi errori fatti da altri negli anni passati attribuendo una penna a questo o a quello solo perché “mi sembra” oppure “somiglia”. Per assurdo mia figlia può ricordare la Monica Bellucci, ma io posso assicurare che con la Monica non ho avuto niente a che fare.

Si deve per quanto possibile risalire a dati obiettivi, confrontarli e paragonarli se comparabili e solo dopo trarre le conclusioni che, in ogni caso vanno sottoposte a verifica. Il tutto sarà più facile per chi ha una mentalità tecnica, difficoltoso per gli altri.
Spostando tutte queste belle parole alle penne italiane dei primi 50 anni del 900, troviamo una quantità enorme di nomi, ma quelli che le realizzavano erano molti di meno.
E allora?
Analizzando una stilografica si dovrebbe ragionare così: chi la vendeva? La produceva lui o la facevano altri in toto o in parte?
Ogni penna ha una paternità (chi la vendeva con quel nome) ed una maternità (chi l’ha fatta); talvolta può essere la stessa ditta. 

Innanzitutto quasi sempre chi la vende registra il marchio e, se questo è avvenuto, si può sapere il suo nome, ed indagare su di lui negli archivi storici, arrivando a capirne la dimensione aziendale. Se dichiara di essere un fabbricante con 30 dipendenti e 50 HP di forza motrice, oppure era una Società Anonima (assimilabile ad una odierna SPA), è molto probabile che le penne se le facesse in toto, comprando da altri solo i pennini, le parti in gomma ed il sughero.

Un esempio vale più di tante parole.
Le penne marcate AMICA, diciamo tutti che sono fatte da Aurora e non mi sembra ci siano dubbi, ma chi le vendeva?
Carlo Caramello di Torino ottiene il 19.03.1940 la registrazione del marchio AMICA che identifica penne stilografiche, penne a serbatoio etc.
Ma chi è Carlo Caramello?
La CASA ITALIANA STILOGRAFICHE E AFFINI DI CARLO CARAMELLO deposita il 9 gennaio 1944 il marchio CISEA.
Letizia senza aver disponibili questi dati aveva visto giusto.
Quindi paternità Carlo Caramello, maternità Aurora.
Le due aziende collaboravano: una faceva le penne, l’altra i pennini.

Fornisco qualche altro marchio.

La Ditta Stiassi e Tantini di Bologna ottiene il 17.11.1932 la registrazione del marchio THE SCOTLAND PEN ITALIANA; il 23.11.1936 modifica tale marchio registrando la SCOTLAND ITALIANA. Le leggi razziali avevano fatto danno e probabilmente dopo poco tempo la produzione con quel marchio è cessata.

Il marchio CERVINIA e THE ROYAL PEN vengono registrati da Giuseppe Carboni di Torino nel 1936 e nel 1946.

Scovata la paternità si dovrebbe risalire alla maternità possibile o probabile e per le ultime due i candidati non possono essere tanti.

Infine una curiosità: esiste il marchio U.S.A. registrato dalla  DITTA STILMA DI GATTERO BATTISTA di Settimo nel 1947 vuol dire: UNIONE STILPENNE ALPINE.

E adesso basta
Per il marchio Welcome i Genovesi si dovrebbero dare da fare.

Offline quasimodo

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #10 il: Gennaio 27, 2012, 09:55:45 am »
Se Omas aveva una produzione così vasta perché nel 1935 un anno prima dell'entrata in produzione di Lucens ed Extra Lucens, si pubblicizzava come azienda produttrice di parti per penne di ogni marca?
Perché fare parti per altri, quando faccio penne per me ed ho una vastissima (a leggere i nomi associati) produzione per conto terzi?
 :set2010065:

Scusa, ma non ti seguo. Perchè non avrebbe dovuto, se ne aveva la capacità e la possibilità?

Oggi siamo molto abituati al consumismo, per cui un oggetto - una penna per esempio - quando si rompe la si butta oppure, avendone sempre altre tra le mani, ci possiamo permettere di metterla in un cassetto e usare altro.

Negli anni trenta, una penna era soprattutto uno strumento e non così diffuso. Mi sembra ovvio che chi l'aveva, in caso di guasti, malfunzionamenti, ecc.volesse farla riparare in modo che fosse ancora utilizzabile, e probabilmente dell'originalità della penna non gli interessava in granchè, purchè funzionasse.

E in caso di "problemi", a chi si sarà rivolto, il possessore della penna? Al 90% nel negozio dove l'aveva comprata, direi, specie dopo che la garanzia era scaduta. Non mi sorprenderebbe, quindi, che non dico tutte le "cartolerie", ma almeno una buona parte di esse, avessero un piccolo laboratorio dove il titolare o chi per lui provvedeva alle riparazioni al volo.

Cappuccio rotto? Pennino da sostituire? Clip? Gommini e sezioni? E la cartoleria dove reperiva queste parti?

Una cosa è sostituire una sezione o un alimentatore prelevandolo dallo stock dei ricambi e un altro è avere un tornio per farlo di sana pianta, no? E allora perchè non sentire i propri fornitori di penne per sapere se sono in grado di fornire pezzi di ricambio?

Magari la Omas ha intuito questo mercato e ci si è buttata dentro, anche con la pubblicità, ma non nel senso che produceva parti per tutti, ma che era in grado di fornire pezzi di ricambio per tutte le penne.


Offline mccagly

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #11 il: Gennaio 27, 2012, 10:17:53 am »
Torniamo al piccolo indizio dato dalla clip, agli inizi di Pennamania aprii un topic a seguito del ritrovamento di una penna con un marchio sulla clip non menzionato nei libri in mio possesso ENDLESS:

http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=311.0

Si tratta di una penna "ibrida" (cappuccio Endless su corpo Fips).

Guardate la foto dei cappucci Fips e Endless messi vicini, le clip hanno una forte somiglianza, il carattere usato per l'incisione e il 18 k-r (con il trattino di divisione) sono "gemellari".

Giustamente non riconduce a nessun marchio con certezza, ma se le clip erano "fatte in casa" e non acquistate sul mercato delle minuterie, allora chi ha fabbricato la Fips ha fabbricato anche la Endless  e tante altre.


Online turin-pens

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #12 il: Gennaio 27, 2012, 10:29:20 am »
Se Omas aveva una produzione così vasta perché nel 1935 un anno prima dell'entrata in produzione di Lucens ed Extra Lucens, si pubblicizzava come azienda produttrice di parti per penne di ogni marca?
Perché fare parti per altri, quando faccio penne per me ed ho una vastissima (a leggere i nomi associati) produzione per conto terzi?
 :set2010065:

Scusa, ma non ti seguo. Perchè non avrebbe dovuto, se ne aveva la capacità e la possibilità?

Oggi siamo molto abituati al consumismo, per cui un oggetto - una penna per esempio - quando si rompe la si butta oppure, avendone sempre altre tra le mani, ci possiamo permettere di metterla in un cassetto e usare altro.

Negli anni trenta, una penna era soprattutto uno strumento e non così diffuso. Mi sembra ovvio che chi l'aveva, in caso di guasti, malfunzionamenti, ecc.volesse farla riparare in modo che fosse ancora utilizzabile, e probabilmente dell'originalità della penna non gli interessava in granchè, purchè funzionasse.

E in caso di "problemi", a chi si sarà rivolto, il possessore della penna? Al 90% nel negozio dove l'aveva comprata, direi, specie dopo che la garanzia era scaduta. Non mi sorprenderebbe, quindi, che non dico tutte le "cartolerie", ma almeno una buona parte di esse, avessero un piccolo laboratorio dove il titolare o chi per lui provvedeva alle riparazioni al volo.

Cappuccio rotto? Pennino da sostituire? Clip? Gommini e sezioni? E la cartoleria dove reperiva queste parti?

Una cosa è sostituire una sezione o un alimentatore prelevandolo dallo stock dei ricambi e un altro è avere un tornio per farlo di sana pianta, no? E allora perchè non sentire i propri fornitori di penne per sapere se sono in grado di fornire pezzi di ricambio?

Magari la Omas ha intuito questo mercato e ci si è buttata dentro, anche con la pubblicità, ma non nel senso che produceva parti per tutti, ma che era in grado di fornire pezzi di ricambio per tutte le penne.



Io sono dell'idea che una volta le penne fossero molto più diffuse e utilizzate di oggi e questo sempre secondo me è dimostrato dal fatto che proprio in quegli anni, vi erano penne stilografiche di ogni specie, qualità e prezzo.
Oggi invece e il CartExpo 2012 ne è stata la conferma, assistiamo ad una sempre minor diffusione della penna (specie se stilografica) divenendo allo stesso tempo un oggetto sempre più costo (anche se la qualità quasi mai è in linea con il costo).

Ora quello che dico non è che Omas non abbia fatto parti di ricambio, anzi questo è addirittura pubblicizzato ma perché fare questo se hai una produzione tua che vende.
Sempre secondo me, Omas fino al 1935 non aveva una sua linea di produzione, ma per l'appunto si limitava a produrre parti (come nella pubblicità) e che la produzione vera e propria in sede, sia iniziata nel 1936 "circa" con il lancio della Luces ed Extra Lucens.
Tutto ciò che a livello di modelli di penne è stato prodotto col nome Omas prima del 1935 siano tutte produzioni che Omas commissionò ad altri nomi e nello specifico SAFIS per i modelli stipo Duofold "nelle varie versioni" e sfaccettate a levetta all'Ancora.

La FIPS in questione, molto probabilmente, sarà stata pure commissionata da Fetti alla Omas ma la Omas a sua volta, commissiono la realizzazione alla SAFIS (cosa che comunque sia, già faceva per le penne OMAS)

Dico questo non perché analizzando le penne stile duofold marchiate Omas, Fetti, The Scotland etc... hanno tutte caratteristiche di produzione SAFIS e per caratteristiche, non intendo il colore delle celluloidi e cose affini ma proprio le caratteristiche fini che lasciano determinati processi produttivi in ogni oggetto industriale, penne comprese.

La cosa veramente curiosa e che se noi analizziamo delle penne ad esempio di Aurora di qualsiasi valore economico, hanno determinati punti comuni. Punti che indicano un sistema produttivo costante e che sono per l'appunto caratteristici di Aurora. Stesso discorso per SAFIS, Ancora, etc...
Curiosamente invece se prendiamo le penne Omas, troviamo che le stile Duofold, mostrano caratteristiche produttive SAFIS e le sfaccettate caratteristiche produttive Ancora.
Questo può a mio modestissimo modo di vedere o che Omas per un determinato periodo, ebbe nella propria sede due linee produttive ben distinte, con macchinari diversi oppure che i vari modelli furono commissionati e realizzati altrove, dove ogni azienda, lavorava a modo proprio.

Offline pedewall

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« Risposta #13 il: Gennaio 27, 2012, 11:18:56 am »

La ho scritta prima che intervenisse Riccardo, ma mi sembra di confermare quanto lui dice
Un venditore di tante cose con un suo marchio inserisce tra queste anche le penne.

Il marchio ENDLESS è stato depositato da Lamberto Rimondini di Bologna il 3 ottobre 1945.
Con questo marchio vendeva un poco di tutto, prevalentemente biancheria ed anche profumeria e cosmetici e nell’elenco comprendeva le penne.
Primo indizio: era di Bologna.
A chi poteva rivolgersi in questa città per farsi fare le stilografiche da vendere?
Quali ditte erano attive in quegli anni a Bologna che producevano penne?
Le caratteristiche di questa penna collimano con quelle che “sicuramente” attribuiamo a  questi produttori oppure no?

Offline mccagly

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Re: FETTI FIPS tipo Duofold ..... OMAS ?
« Risposta #14 il: Gennaio 30, 2012, 00:30:11 am »
Il preciso e puntuale intervento di Paolo Enrico, riguardo il marchio ENDLESS, indirizza, per logica, le ricerche in area bolognese, questo non cancella i dubbi sull'origine produttiva della penna .... ordinata da Lamberto Rimondini di Bologna a una ditta Bolognese e costruita forse a Bologna o (in subappalto) a Settimo Torinese.

Quasi tutte le "Duofold like" costruite in Italia, copiavano il corpo della penna e anche la clip, stessa forma stesso tipo di incisione.

La similitudine delle clip Italiane, fra marche molto diverse tra loro, continua ad essere un mistero, e a mio parere, un indizio da non sottovalutare.

Se non sbaglio, le Duofold "originali" avevano la clip con l'incisione PARKER con lo stesso corpo carattere (non a rimpicciolire) e senza il 18 k-r.

Perchè nelle penne Italiane, ritroviamo quasi sempre, Il marchio con carattere a decrescere e questo 18 k-r ( CON IL TRATTINO DIVISORIO) che sembra frutto della stessa linea produttiva  ?

Sembrerebbe che varie ditte Italiane, piuttosto che copiare l'originale Americano, abbiano COPIATO la prima COPIA fatta in Italia ..... CHE NON SAPPIAMO QUALE SIA.

In alternativa, potremmo immaginare che tutte queste penne ( o queste clips), siano state prodotte della stessa fabbrica.

BEL VESPAIO  !!!

 :set2010021:



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