Provo a rispondere sperando di essere chiaro.
Innanzitutto una unica filettatura all’interno del cappuccio che chiude la penna (sicurezza) impedendo la fuoriuscita dell’inchiostro.
La stessa consente di avvitare il cappuccio sul fondello rotante (turning knob); questo è consentito in quanto la sezione terminale al cui interno ruota il fondello ( la rear section) che contiene il sugherino di tenuta, ha una forma tronco conica accentuata come puoi vedere nella foto della mia penna.
Arriviamo alla tua stilo.
1. Prima ipotesi: la ditta estera (Kaweco) commissiona a quella italiana x penne da rivestire e gli invia gli originali. A questo punto si rompe una stilo originale, oppure si devono rivestire un numero superiore di penne ed il laminatore utilizza le penne in ebanite che ha disponibili e le riveste marcandole tutte alla stessa maniera. Sono tutte originali? “De gustibus non est disputandum”. Non si può discutere dei gusti personali.
2. Seconda ipotesi: La ditta madre (Kaweco) ha necessità di avere stilo interamente laminate (EC end covered come le chiama la Waterman) compreso il fondello, e quindi si devono utilizzare penne con la parte terminale diversa. Di chi siano le penne originali (quelle che stanno sotto la lamina) è un particolare di poco conto. Probabile che ne rivestano qualcuna in più, ma LEC (low end covered). Sono tutte originali? etc.
3. Terza ipotesi: si rompe il fondello rotante che è un unico pezzo direttamente agganciato all’interno alla spirale interna (hellical screw) tramite un asse non molto robusto; se non si dispone del ricambio originale, si deve sostituire oltre il fondello anche la sezione che non accetta ricambio diverso.
In conclusione ritengo che se non trovi nella tua stilo segni evidenti di sostituzione di parti, forse più facile individuarli all’interno, puoi attagliare alla tua penna la prima o la seconda ipotesi.
Sorvolo completamente sulle contraffazioni in cui per poterne parlare si deve disporre di elementi probatori.