Giuseppe mi ero dimenticato di complimentarmi per il tuo giradischi da sogno, il Michel Gyro Dec oltre che una meccanica meravigliosa, è anche bello da vedere.
Il passaggio dall’analogico al digitale ha messo in crisi progettisti ed utenti.
Prima si capiva bene come funzionava un giradischi, ma la conversione analogico/digitale basata sui bit e sui processori che compiono migliaia di operazioni al secondo, la si poteva intuire concettualmente, ma non comprendere.
I lettori CD erano oggetti pratici da usare ed entusiasmavano quasi tutti e si sa l’audiofilo, come tutti gli appassionati, prima lancia in avanti il cuore poi gli corre dietro con la testa, ma tutti erano concordi nel dire che poteva suonare meglio.
Questi apparecchi avevano problemi come la frequenza di campionamento del convertitore D/A ad 1 bit o a chissà quanti, la rigidità della meccanica, come porre rimedio agli errori imputabili alla eccessiva velocità di rotazione del CD che portavano i progettisti ad inventare di tutto, rimanendo senza parole quando gli audiofili dicevano che un CD passato in congelatore, lo chiamavamo “frizzato” da freezer, dopo suonava meglio. Ed era vero nel 90% dei casi, ma nessuno era capace di fornire una spiegazione logica.
I lettori Cd della Sony e della Philips (facenti entrambe parte del consorzio che ha inventato i criteri di realizzazione dei supporti e lettori digitali) erano praticamente uguali, ma quelli Philips suonavano meglio, perché?
Ho un vecchio lettore Philips con campionamento ad 1 bit e meccanica plastica di rotazione sospesa ed equilibrata con quattro molle, nessun sistema elettronico di compensazione od altro, ma suona che è una meraviglia e finchè non si ferma, non lo rimpiazzo.
Anni fa avevo registrato su musicassette le collezioni di dischi dei miei amici, l’avvento del computer e del restauro digitale mi ha portato ad interessarmi dell’argomento digitalizzando queste musiche. Per alcuni ho fatto una prova. Ho acquistato il CD nuovo che ho confrontato con quello da me digitalizzato: in tutti i casi provati (non tanti perché non butto il denaro) quello realizzato da me originato da una sorgente analogica era migliore.
Tutte queste parole per concordare col tuo pensiero che l’industria discografica ci ha menato per il naso per almeno una ventina di anni.