Mah, non so che dire; sarò pieno di preconcetti, ma che un processo di compressione/decompressione lasci la musica indenne non lo vedo così scontato. Anche se nella teoria potrà essere sostenuto il contrario, mi si scusi tanto, ma non ci credo.
Io parto sempre dal presupposto che le onde sonore sono emesse in modo meccanico, quindi analogico; analogico pertanto deve essere il microfono che cattura i suoni ed analogico deve essere l'altoparlante (o qualsiasi altra diavoleria possa essere inventata) che lo riproduce. Perché analogico è il nostro orecchio. Quindi gli estremi iniziali della catena non possono che essere analogici e se in mezzo si è fatta una conversione in digitale, dovrà gioco forsa esserci una successiva conversione in analogico. I convertitori sono stati il principale tallone d'Achille dei lettori CD e probabilmente, malgrado gli innegabili miglioramenti, continuano ad esserlo tuttora. Ora, che della musica registrata e trasformata in digitale venga compressa, sparata in rete consentendo di scaricare in pochi minuti un'ora di musica che poi dovrà essere decompressa e convertita in segnale analogico...... Abbiate pazienza e perdonate il mio scetticismo, ma se serve per essere ascoltata con un lettore tascabile facendo joggin, mi va benissimo, ma per il resto mi tengo le mie sorgenti tradizionali.
Mi verrebbe da aggiungere "finché ci saranno", ma su questo sono abbastanza ottimista. Infatti, mentre il digitale è fatto da una sequenza di zero ed uno, l'analogico sfrutta tutti i valori in tutte le sue sfumature intermedie. Nell'analogico in ogni passaggio di duplicazione si perde qualcosa, magari impercettibile, ma che sommandosi passaggio dopo passaggio diventa percettibile eccome. Al contrario per la sua peculiarità il digitale consente in buona teoria di fare un numero infinito di copie tutte identiche di un originale. Questo è stato il boomerang che è tornato con violenza sul coppino delle case discografiche. La cosiddetta "musica liquida" non sposta il problema, perché ammesso e non concesso che sia pagata alla fonte, sarà poi duplicata N volte gratis. Per questo sono abbastanza convinto che i discografici saranno ben lieti di continuare a proporre dei vinili, forzatamente anche di qualità. Magari li faranno pagare ai grulli come il sottoscritto un capitale, ma penso proprio che continueranno a produrli.