Eccomi!
Il sigillo dovrebbe tradursi in "TAKUMA" o qualcosa di simile, credo un cognome.
In Giappone questi "timbri" corrispondono alle nostre firme e sono indispensabili per siglare contratti di lavoro, aprire conti bancari, etc. . Niente di strano dunque. Anzi, alcune stilografiche avevano un doppio fondello fatto per esser intagliato con il sigillo e per contenere della garza imbevuta di inchiostro per alimentarlo.
La laccatura e' urushi. Protegge l'ebanite dall'ossidazione. Questo accorgimento era pratica molto comune.
Anche le valvole di chiusura flusso sono molto comuni e tipiche della produzione giapponese. Servivano ad evitare eventuali perdite di inchiostro. Le penne si caricano con il contagocce, svitando il puntale.
Queste penne "obese" non mi sono mai piaciute e non le ho mai comprate anche se ne ho trovate diverse in Italia.
Ne ho comperata solo una perche' marcata Atlantica, la qual cosa mi e' sembrata curiosa. Anch'essa con valvola di chiusura.