Un'altra cosa che ho trovato nell'armadio.
Lunghezza 14,5 centimetri.
Ci sono contrassegnati "CANDELE MASERATI".
A me questi oggetti non dispiacciono affatto e sovente mi chiedo il perché del loro pressoché totale fallimento in termini di successo e dei motivi per i quali la produzione di questi "combo" sia esclusiva, salvo ristrette eccezioni, solo dei piccoli produttori e connotata da caratteristiche molto economiche. In America fanno eccezione le ricercatissime e bellissime Shnell's Penselpen e le comunque apprezzate combo prodotte dalla Conklin e dalla Sheaffer. Non ne rammento altre.
In Italia non mi pare che esistano neppure eccezioni: Né Ancora, né Aurora, né Columbus e neppure Omas sembra che abbiano mai prodotto oggetti simili. Ma neanche Tibaldi o Tabo o Williamson, lasciando che la fabbricazione delle penne/matita restasse pertinenza dei piccoli produttori.
Eppure l'oggetto ha di persé una certa genialità, consentendo di riunire in un unico corpo due strumenti di larghissimo uso, reinterpretando i vecchissimi e lussuosi strumenti, perlopiù inglesi, dove ad una penna da intingere era abbinata in posizione coassiale, una matita.
Mi sentirei di poter affermare che le esigenze di utilizzo di penna e matita dovrebbero essere state sicuramente superiori a quelle delle due penne caricate con inchiostro di colore diverso; eppure a Zerollo, Colorado ed Itala fu dedicata una cura realizzativa ed un livello di finiture infinitamente superiore.
Riesco ad individuare un solo difetto congenito e comune a tutti questi strumenti: la lunghezza davvero eccessiva, che ne preclude quasi totalmente la collocazione in una tasca di dimensioni normali, tantopiù nel taschino, normalmente deputato ad ospitare questi tipi di oggetti: la punta tocca il fondo della fodera molto prima che la clip abbia potuto fare presa sul bordo.
E' sufficente a spiegare il flop?