Autore Topic: OMAS, a pieno titolo  (Letto 11791 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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OMAS, a pieno titolo
« il: Ottobre 06, 2012, 13:45:57 pm »
E' vero che le penne "a tubetto" - che personalmente amo poco - si somigliano un pò tutte. Con l'eccezione della Hastil, che per ricercatezza e raffinatezza dei particolari si stacca nettamente dalla massa.
A Bologna devano averlo capito e sono corsi a realizzare il loro tubetto, molto più spartano, ma innegabilmente ispirato alla realizzazione torinese.
Direi che un posto tra i replicanti è pienamente guadagnato.



Offline alfredop

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #1 il: Ottobre 06, 2012, 15:05:08 pm »
Due penne molto simili, ma si vede che l'Aurora è stata "pensata" mentre l'Omas è stata "copiata".

Alfredo

Offline Wallygator

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #2 il: Ottobre 06, 2012, 18:19:25 pm »
Per me l'unica penna a tubetto innovativa é la Hastil, tutte le altre marche hanno cercato di approfittare dell'onda.....

Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #3 il: Ottobre 06, 2012, 20:30:58 pm »
Per me l'unica penna a tubetto innovativa é la Hastil, tutte le altre marche hanno cercato di approfittare dell'onda.....
La Hastil anche lei è una penna a tubetto; a colpo d'occhio non si differenzia molto dalle altre. D'altra parte era il design di quegli anni; c'era poco da fare.
Dove la Hastil si distacca da tutte le altre penne è nelle numerose raffinatezze, quali la clip che rientra, le due placchette che fermano il cappuccio quando lo si calza sul retro, evitando la sensazione del metallo contro metallo, il pennino in oro bianco sull'asse della penna. All'Aurora sono riusciti a non rendere banale una formula che lo era per definizione. 

Offline Mrbones67

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #4 il: Ottobre 06, 2012, 20:32:22 pm »
Guardate questa come sale! Che invidia, non c'ho ricavato mai più di una sessantina d'euro!

http://www.ebay.it/itm/Aurora-Hastil-pennino-14-kt-nuova-scatola-fountain-pen-/160891058833?pt=Penne&hash=item2575daba91

Offline mccagly

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #5 il: Ottobre 06, 2012, 22:01:51 pm »
Guardate questa come sale! Che invidia, non c'ho ricavato mai più di una sessantina d'euro!

http://www.ebay.it/itm/Aurora-Hastil-pennino-14-kt-nuova-scatola-fountain-pen-/160891058833?pt=Penne&hash=item2575daba91

E sei stato anche fortunato:

http://www.ebay.it/itm/STILOGRAFICA-AURORA-HASTIL-BOX-ORIGINALE-/280940295685?pt=Penne&hash=item416958b605#ht_500wt_949

 :set2010001:

eBay si presenta spesso come una "variabile impazzita" e si vende a TANTO quello che normalmente si è provato di vendere a molto meno, basta trovare la settimana fortunata in cui 2 o più buyers si "incaponiscono" sull'oggetto e ....... FIORISCE L'AFFARE  !!!

 :set2010021:

La regola valida è sempre la stessa:

VENDI, GUADAGNA e .... PENTITI  !!

 :set2010042:

Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #6 il: Ottobre 06, 2012, 22:35:38 pm »
Guardate questa come sale! Che invidia, non c'ho ricavato mai più di una sessantina d'euro!

http://www.ebay.it/itm/Aurora-Hastil-pennino-14-kt-nuova-scatola-fountain-pen-/160891058833?pt=Penne&hash=item2575daba91

E sei stato anche fortunato:

http://www.ebay.it/itm/STILOGRAFICA-AURORA-HASTIL-BOX-ORIGINALE-/280940295685?pt=Penne&hash=item416958b605#ht_500wt_949

 :set2010001:

eBay si presenta spesso come una "variabile impazzita" e si vende a TANTO quello che normalmente si è provato di vendere a molto meno, basta trovare la settimana fortunata in cui 2 o più buyers si "incaponiscono" sull'oggetto e ....... FIORISCE L'AFFARE  !!!

 :set2010021:

La regola valida è sempre la stessa:

VENDI, GUADAGNA e .... PENTITI  !!

 :set2010042:
tra le tre quotazioni, direi che la sessantina di euro mi sembra quella più equilibrata. Centocinquanta non li darei neppure a quella d'argento e quarantacinque, per altro con la scatola, mi sembrano un pò risicati.

Online turin-pens

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R: OMAS, a pieno titolo
« Risposta #7 il: Ottobre 07, 2012, 23:13:19 pm »
A livello economico secondo me una Hastil completa di tutto non può valere meno di 250 euro, tra l'altro a differenza di tutti i replicanti del periodi, l'Hastil era innovativa anche in quello che oggi è definito packagin ovvero scatola e accessori vari.
Pensate che la sola scatola aveva un costo produttivo quasi pari a quello della penna tanto era sofisticata e di qualità decisamente più elevata rispetto alla concorrenza.
La stessa penna, esattamente come la 88 era ed è ancora oggi un punto di riferimento per la qualità costruttiva, tanto che molte penne oggi in commercio non raggiungono la sua qualità.

Allora come può una penna così essere quotata tra i 50 e i 150 euro? Secondo me non può e non se lo merita nemmeno!

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Online Giuseppe Tubi

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Re:R: OMAS, a pieno titolo
« Risposta #8 il: Ottobre 08, 2012, 11:11:14 am »
A livello economico secondo me una Hastil completa di tutto non può valere meno di 250 euro, tra l'altro a differenza di tutti i replicanti del periodi, l'Hastil era innovativa anche in quello che oggi è definito packagin ovvero scatola e accessori vari.
Pensate che la sola scatola aveva un costo produttivo quasi pari a quello della penna tanto era sofisticata e di qualità decisamente più elevata rispetto alla concorrenza.
La stessa penna, esattamente come la 88 era ed è ancora oggi un punto di riferimento per la qualità costruttiva, tanto che molte penne oggi in commercio non raggiungono la sua qualità.

Allora come può una penna così essere quotata tra i 50 e i 150 euro? Secondo me non può e non se lo merita nemmeno!

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Ciò che scrivi, Riccardo, è ineccepibile e probabilmente il tempo ti darà ragione conferendo alle Hastil la valutazione che qualitativamente meritano e che è sicuramente superiore a quella delle concorrenti, come la Omas di cui trattasi, che appaiono simili solo ad un'occhiata superficiale.
Le quotazioni reali però sono generate dalla legge della domanda e dell'offerta ed oggi come oggi una Hastil in buone condizione e con scatola la si può trovare anche sotto i 100 euro:
http://www.ebay.it/itm/02306-Penna-stilografica-Hastil-Aurora-con-box-/150854055727?pt=Penne&hash=item231f9a372f
Questo non toglie che ci sia anche chi ne chiede quasi 300 "in saldo":
http://www.ebay.it/itm/PENNA-STILOGRAFICA-AURORA-mod-Hastil-ACCIAO-PENNINO-ORO-BIANCO-/170919244873?pt=Penne&hash=item27cb94b449

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R: Re:R: OMAS, a pieno titolo
« Risposta #9 il: Ottobre 09, 2012, 23:08:58 pm »
,
A livello economico secondo me una Hastil completa di tutto non può valere meno di 250 euro, tra l'altro a differenza di tutti i replicanti del periodi, l'Hastil era innovativa anche in quello che oggi è definito packagin ovvero scatola e accessori vari.
Pensate che la sola scatola aveva un costo produttivo quasi pari a quello della penna tanto era sofisticata e di qualità decisamente più elevata rispetto alla concorrenza.
La stessa penna, esattamente come la 88 era ed è ancora oggi un punto di riferimento per la qualità costruttiva, tanto che molte penne oggi in commercio non raggiungono la sua qualità.

Allora come può una penna così essere quotata tra i 50 e i 150 euro? Secondo me non può e non se lo merita nemmeno!

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Ciò che scrivi, Riccardo, è ineccepibile e probabilmente il tempo ti darà ragione conferendo alle Hastil la valutazione che qualitativamente meritano e che è sicuramente superiore a quella delle concorrenti, come la Omas di cui trattasi, che appaiono simili solo ad un'occhiata superficiale.
Le quotazioni reali però sono generate dalla legge della domanda e dell'offerta ed oggi come oggi una Hastil in buone condizione e con scatola la si può trovare anche sotto i 100 euro:
http://www.ebay.it/itm/02306-Penna-stilografica-Hastil-Aurora-con-box-/150854055727?pt=Penne&hash=item231f9a372f
Questo non toglie che ci sia anche chi ne chiede quasi 300 "in saldo":
http://www.ebay.it/itm/PENNA-STILOGRAFICA-AURORA-mod-Hastil-ACCIAO-PENNINO-ORO-BIANCO-/170919244873?pt=Penne&hash=item27cb94b449

Anche quello che scrivi tu è corretto, mi permetto però non di criticare quanto da te fin qui esposto ma di sollevare un interrogativo.
Ovvero siamo sicuri che sia soltanto una questione di domanda e offerta e che il prezzo medio dipenda soltanto da questo? Secondo me no e quello che manca all'equazione è il fattore moda.

Mi spiego meglio, l'Hastil fu una penna di moda durante tutti gli anni '70 e per un buon pezzo dei primi anni '80 ma qui si ferma nel senso che, una volta esaurito il fattore novità/design fu una penna sostanzialmente dimenticata fino ai giorni nostri, venendo etichettata anche dai collezionisti più come una vecchia curiosità che come una penna meritevole di essere collezionata.
 
Tutto questo è anche dimostrato dal fatto che nonostante la vicinanza temporanea con la nostra generazione, c'è un'assoluta scarsità di documentazione a disposizione e pochissimi, oserei dire quasi nessuno si è cimentato nello scrivere su di lei.

Tanto si è speso a scrivere ad esempio su Armando Simoni, la Omas e la Lucens/Extra Lucens, (il più delle volte addirittura inventando di sana pianta delle storie) pur di attribuirli dell'importanza e per rendere questo nome e i suoi modelli vendibili a tutti gonzi compresi... tra l'altro parliamo di modelli vecchi, che non fanno parte del nostro tempo e della nostra generazione.

Invece della Hastil e di tante altre non ce ne curiamo o cene curiamo in modo molto relativo. Eppure queste sono penne realmente nostre, del nostro tempo, della nostra generazione ma zero, le buttiamo quando va bene nei cassetti e quando va poco più che bene le svendiamo su ebay & co.

Ora siamo certi che una penna come l'Hastil non abbia una storia coinvolgente e forse anche di più ad esempio rispetto alla Lucens o alla 361? 
Il massimo che pensiamo o che scriviamo su questa penna è:

<<... Aurora Hastil disegnata da Zanuso penna di design esposta al MOMA di New York ...>>

Fine!

Ma è realmente così? Siamo sicuri di Zanuso? E se ci fosse altro sotto? E la scatola, quanti di noi hanno perso tempo a descrivere la scatola? Quando mai una penna è stata presentata con una scatola così? Di chi era? Anche questa fu disegnata da Zanuso? E se così non fosse? Il pennino perché aveva quella forma? Nessuno si è mai accorto che poteva fare ciò che faceva il pennino 361? E la condotta, ne vogliamo parlare? Quanti sanno che ne esistono di due tipi? E i freni chi li ha inventati? Anche questi sono un'idea di Zanuso? È davvero cilindrica come dicono?

Queste sono soltanto alcune domande ma onestamente ci si potrebbe scrivere un intero numero di Penna Vintage...

E se la Hastil fosse stata fatta da Omas beh... quasi certamente oggi varrebbe di più, qualcuno ne avrebbe elogiato le qualità come una geniale invenzione di Armando Simoni e quasi certamente sarebbe esistita una monografia su questa Omas...

Una Omas esposta al MOMA... WOW!!! volete mettere una Omas al MOMA!!! già mi immagino il titolo dell'asta su ebay

1970 OMAS HASTIL DISEGNATA DA MARCO ZANUSO ESPOSTA AL MOMA IMPERDIBILE, UNICA NEL SUO GENERE, VERO AFFARE!!!

prezzo fisso 900 euro e giù tutti a comprarla, ammirarla, elogiarla in fondo è una OMAS!

Invece no è Aurora ma se nessuno ne alimenta "il mito" alla fine, come possiamo pensare che possa esistere una vera richiesta? Il pubblico, dunque anche i "nostri clienti" comprano e in definita collezionano quello che "noi" proponiamo e sovvenzioniamo, nulla di più...

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Offline quasimodo

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #10 il: Ottobre 10, 2012, 10:17:54 am »
In questo non sono molto d'accordo con te, sul fatto che se la Hastil fosse un'Omas se ne parlerebbe.

Penso che sia il fatto, piuttosto, che è nata in un'epoca in cui la stilografica era alla fine della sua parabola e, per quanto fosse innovativa, oggi non suscita (ancora) un grande interesse perchè è così marcatamente anni '70.

Mi pare che la 88 susciti un notevole interesse, per dire, forse ben superiore alla "corrispondente" Parker 51. A livello medio mi pare anche che sia più apprezzata e ricercata dai collezionisti.

Certo, non mi pare logico paragonare la Hastil con la 361, in quanto due penne molto diverse anche esteticamente. Bene o male, la prima è di metallo e la seconda di celluloide, che per me ha un fascino ben maggiore.

Anche le 88, a parte le variazioni sul tema del cappuccio, son tutte nere, mentre la 51 è stata fatta in tanti colori e anche questo invoglia magari a comprarne più d'una.

Ma anche le Montblanc metalliche di quel periodo non è che abbiano un gran successo collezionistico - mi sa che al di là degli aspetti tecnici, semplicemente non piacciano (più o ancora?)...

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« Risposta #11 il: Ottobre 10, 2012, 10:48:28 am »
Non paragonato l'Hastil alla 361 ma ne ho parlato in quanto il marketing, la pubblicità e lo stesso passaparola sulla 361 e di altre penne è totalmente diverso rispetto a quello della Hastil ma anche di moltissime altre penne vedi the king, Saratoga, tabo etc... Se rientrano sotto la sfera Omas le vendi altrimenti le svendi.
Più che logica di mercato è appunto una questione di pubblicità.

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Offline quasimodo

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #12 il: Ottobre 10, 2012, 11:26:47 am »
Io non la penso così - se sono belle/piacciono, le vendi, altrimenti nisba.

Se mi trovi una The King di celluloide tipo quella che ha postato Fabbale e me la svendi, te la compro subito!

Non che mi interessi chi l'ha fatta: è solo bella.

Però mi pare che uno non si possa oggettivamente attendere che penne pur belle di marchi semisconosciuti possano fare gli stessi prezzi delle penne prodotte dai "big". Questo in Italia come altrove.

Il passaparola, con una penna brutta, secondo me fa poco......


Online Giuseppe Tubi

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« Risposta #13 il: Ottobre 10, 2012, 12:08:07 pm »

Anche quello che scrivi tu è corretto, mi permetto però non di criticare quanto da te fin qui esposto ma di sollevare un interrogativo.
Ovvero siamo sicuri che sia soltanto una questione di domanda e offerta e che il prezzo medio dipenda soltanto da questo? Secondo me no e quello che manca all'equazione è il fattore moda.

Mi spiego meglio, l'Hastil fu una penna di moda durante tutti gli anni '70 e per un buon pezzo dei primi anni '80 ma qui si ferma nel senso che, una volta esaurito il fattore novità/design fu una penna sostanzialmente dimenticata fino ai giorni nostri, venendo etichettata anche dai collezionisti più come una vecchia curiosità che come una penna meritevole di essere collezionata.
 
Tutto questo è anche dimostrato dal fatto che nonostante la vicinanza temporanea con la nostra generazione, c'è un'assoluta scarsità di documentazione a disposizione e pochissimi, oserei dire quasi nessuno si è cimentato nello scrivere su di lei.

Tanto si è speso a scrivere ad esempio su Armando Simoni, la Omas e la Lucens/Extra Lucens, (il più delle volte addirittura inventando di sana pianta delle storie) pur di attribuirli dell'importanza e per rendere questo nome e i suoi modelli vendibili a tutti gonzi compresi... tra l'altro parliamo di modelli vecchi, che non fanno parte del nostro tempo e della nostra generazione.

Invece della Hastil e di tante altre non ce ne curiamo o cene curiamo in modo molto relativo. Eppure queste sono penne realmente nostre, del nostro tempo, della nostra generazione ma zero, le buttiamo quando va bene nei cassetti e quando va poco più che bene le svendiamo su ebay & co.

Ora siamo certi che una penna come l'Hastil non abbia una storia coinvolgente e forse anche di più ad esempio rispetto alla Lucens o alla 361? 
Il massimo che pensiamo o che scriviamo su questa penna è:

<<... Aurora Hastil disegnata da Zanuso penna di design esposta al MOMA di New York ...>>

Fine!

Ma è realmente così? Siamo sicuri di Zanuso? E se ci fosse altro sotto? E la scatola, quanti di noi hanno perso tempo a descrivere la scatola? Quando mai una penna è stata presentata con una scatola così? Di chi era? Anche questa fu disegnata da Zanuso? E se così non fosse? Il pennino perché aveva quella forma? Nessuno si è mai accorto che poteva fare ciò che faceva il pennino 361? E la condotta, ne vogliamo parlare? Quanti sanno che ne esistono di due tipi? E i freni chi li ha inventati? Anche questi sono un'idea di Zanuso? È davvero cilindrica come dicono?

Queste sono soltanto alcune domande ma onestamente ci si potrebbe scrivere un intero numero di Penna Vintage...

E se la Hastil fosse stata fatta da Omas beh... quasi certamente oggi varrebbe di più, qualcuno ne avrebbe elogiato le qualità come una geniale invenzione di Armando Simoni e quasi certamente sarebbe esistita una monografia su questa Omas...

Una Omas esposta al MOMA... WOW!!! volete mettere una Omas al MOMA!!! già mi immagino il titolo dell'asta su ebay

1970 OMAS HASTIL DISEGNATA DA MARCO ZANUSO ESPOSTA AL MOMA IMPERDIBILE, UNICA NEL SUO GENERE, VERO AFFARE!!!

prezzo fisso 900 euro e giù tutti a comprarla, ammirarla, elogiarla in fondo è una OMAS!

Invece no è Aurora ma se nessuno ne alimenta "il mito" alla fine, come possiamo pensare che possa esistere una vera richiesta? Il pubblico, dunque anche i "nostri clienti" comprano e in definita collezionano quello che "noi" proponiamo e sovvenzioniamo, nulla di più...

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La discussione sta diventando davvero intrigante.
Alla fine anche la moda, giustificata o creata ad arte con notizie fantasiose, va ad influenzare la domanda; la stessa pubblicità serve ben a questo: far salire la domanda.
La mia impressione è che, parlando di penne, i canoni in voga negli anni '70 non siano stati particolarmente felici: metallo e cilindro come materiale e forma dominanti risultano freddi, poco ergonomici e neppure giustificati con la funzione dell'oggetto. Oggi quei prodotti non piacciano più e neppure (almeno per ora) sembrano ritenuti espressivi collezionisticamente parlando. Teniamo poi conto che parliamo di penne che sono tutte indistintamente alimentate a cartuccia, la qual cosa costituisce già un forte handicap di persé.   
Come succede tutte le volte che si fa di ogni erba un fascio, in questo giudizio di base negativo vengono accomunate penne prive di qualsiasi pregio, come la stragrande maggioranza delle penne a tubetto, con quelle nate da un progetto serio, complesso ed evoluto come la Hastil, nella quale con un attento esame si continuano a scoprire particolari veramente qualificanti. Giustissima anche l'osservazione che, malgrado l'apparenza, la penna non è cilindrica: altrimenti il cappuccio non potrebbe essere calzato sul retro.

P.S. Ho più volte dimostrato di non essere tenero con Omas ed il suo mito: molto meritato ma altrettanto costruito; tuttavia non sono convinto che se la Hastil fosse stato un prodotto della casa bolognese, e come tale "pompata", le sue quotazioni cambierebbero significativamente.
Ad occhio e croce, guardando Ebay, mi pare che siano più vendibili le economiche Omas Studio delle più pretenziose Rinascimento.

Online turin-pens

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Re:OMAS, a pieno titolo
« Risposta #14 il: Ottobre 11, 2012, 10:30:14 am »
Certo quello che leggo è in parte corretto, ovvero se le penne piacciono le vendi altrimenti no ma è altrettanto vero che molti oggetti, penne incluse sono influenzate ancora oggi anche a livello di gusto, tanto da plasmare il concetto di bello quindi comprabile intorno a quel determinato oggetto.

Faccio un esempio lampante, in questi giorni la Apple ha lanciato il nuovo Iphone 5 (oggetto meraviglioso) e insieme ha lanciato un nuovo modello di auricolare ergonomico.

La cosa interessante è che auricolari ergonomici ed esteticamente aggraziati esisto da almeno 20 anni e nel corso del tempo sono stati prodotti da tutte le grandi marche dell'elettronica, Sony, Phlips, Aiwa, etc... curiosamente, proprio l'Aiwa fu forse al tempo dei walkman a cassetta (ve li ricordate?) la prima a introdurre gli auricolari ergonomici ma ora non se lo ricorda più nessuno.
Apple che è estremamente abile nel promuovere i suoi prodotti è riuscita a mettere in piedi intorno ai suoi auricolari ergonomici una struttura pubblicitaria che agli occhi della gente li fa sembrare i primi in assoluto, molto innovativi e unici nel suo genere, facendoli di conseguenza sembrare irrinunciabili e decisamente più appetibili rispetto alla concorrenza.

La differenza e che Apple ha saputo e continua ancora oggi a saper valutare al massimo i suoi prodotti, mentre altri nomi no e col tempo cadono nell'oblio.
Questo però nulla toglie alla bontà di entrambi i progetti, che anche se separati da molti anni, rimangono opportunamente paragonati ai rispettivi tempi dei validi prodotti.

Nel mondo della penna stilografica funziona esattamente allo stesso modo e per così dire siamo avvantaggiati nel dimostrare ciò prendendo come termometro le aste specialmente quelle telematiche.
Infatti se ripercorressimo a ritroso la storia delle penne su ebay o se facessimo un test oggi scopriremmo che la stessa penna (prendiamo ad esempio la The King menzionata da quasimodo) venduta su ebay realizzerebbe prezzi finali differenti a seconda della paternità che gli attribuiamo.
Se la The King fosse erroneamente venduta come un prodotto attribuito a Omas, realizzeresti un prezzo X decisamente alto. Se la stessa penna fosse venduta descrivendo correttamente che era prodotta dalla Safis, realizzeresti un prezzo Y molto più basso.
Ma non è tutto, infatti se affermi che la The King era fatta da Omas (cosa errata) a tutti brillano gli occhi, mentre se affermi il vero e cioè che le Omas (non tutte ma quelle del primo periodo si)  furono fatte dalla Safis (la stessa che produsse le The King) ti accusano quasi di blasfemia.

Questo significa che al di là della bellezza di una penna, ciò a cui si da primaria importanza è il nome di appartenenza, il quale in modo diretto o indiretto riesce a mantenere meglio in vita il proprio nome e a costruire intorno a se o intorno ad determinato prodotto un microcosmo composto da buon marketing, fanboy, geeks e perché no collezionisti.

Omas in questo è decisamente avanti rispetto ad altre marche e segna nettamente il passo, posizionandosi davanti ad altri nomi come ad esempio Aurora ma anche Montegrappa, Pelikan etc... Attualmente, chi è addirittura meglio della Omas e la teutonica Montblanc ma questo, lo sappiamo tutti è un dato di fatto.

Oltre a tutto questo, che già largamente influenza il collezionista medio, dobbiamo aggiungere anche il gusto personale che già ampiamente influenzato indirettamente (e noi non ce ne accorgiamo) ci porta poi a spendere magari di più o forse sarebbe meglio dire spostare l'attenzione versi i prodotti "di" siano essi d'epoca o moderni.
Del resto l'hai detto tu stesso che se fosse svenduta, una The King come quella di fabbale la prenderesti al volo. Ma è proprio qui scrivendo svenduto e non venduta che si comprende come il sistema sia "viziato" non me ne volere. Questo perché oggettivamente e qualitativamente una The King come quella non ha assolutamente nulla da invidiare ad una Omas dello stesso periodo ma a causa di quanto esposto sino ad ora siamo portati a pensare che valga meno di una corrispettiva penna di Simoni e quindi diventa appetibile ai nostri occhi e al nostro portafoglio soltanto se appunto svenduta.

Tutto questo succede anche con penne come la Hastil che non avendo avuto dopo l'onda emotiva del periodo ne un supporto fisico e pubblicitario adeguato da parte della casa madre e nemmeno un supporto altrettanto degno da parte dei collezionisti. I quali attribuendo ad essa un valore economico relativamente basso, continuano ed è un vero peccato a snobbarla e a svenderla, minimizzandone addirittura le caratteristiche estetiche, tecniche, storiche e quant'altro questa penna (e molte altre) si meriterebbe.

Non commettiamo sempre lo stesso errore, ovvero siccome a me non piace, allora non vale nulla. Al di la del gusto personale, tutti noi dovremmo essere abbastanza onesti dal riconoscere costantemente il valore storico, tecnico e culturale che una penna possiede.
Sempre altrettanto onestamente, bisognerebbe dire che si la penna vale xxxx ma io al massimo spenderei xx, è giusto ed è di una onestà intellettuale disarmante.

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