Autore Topic: Elogio del vinile  (Letto 9887 volte)

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Offline pedewall

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #15 il: Novembre 11, 2012, 14:52:15 pm »

La musica di questi due Cd, "ha superato i primi esami a pieni voti" e si fa riascoltare volentieri.

Una risposta favorevole, ma volutamente non definitiva, l'avevo comunque data.
Quando i supporti audio acquistati soggiornano vicino al mio impianto stereo di riferimento almeno per 6 mesi alternandosi tra loro, vengono considerati altamente validi.
Comunque raramente "brucio" una musica al primo ascolto.
I CD dei Beta Band, complesso sciolto credo da 3 anni, soggiornano ancora li e riascolto il live ancora frequentemente.
Questo di Steve Hackett, mi ha portato a riascoltare i Genesis di P. Gabriel che ho in LP, alcuni altamente scricchiolanti e consumati dall'uso, allora il mio unico impianto stereo era una fonovaligia comprata a rate dal Reader's Digest.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #16 il: Novembre 11, 2012, 16:53:28 pm »

La musica di questi due Cd, "ha superato i primi esami a pieni voti" e si fa riascoltare volentieri.

Una risposta favorevole, ma volutamente non definitiva, l'avevo comunque data.
Quando i supporti audio acquistati soggiornano vicino al mio impianto stereo di riferimento almeno per 6 mesi alternandosi tra loro, vengono considerati altamente validi.
Comunque raramente "brucio" una musica al primo ascolto.
I CD dei Beta Band, complesso sciolto credo da 3 anni, soggiornano ancora li e riascolto il live ancora frequentemente.
Questo di Steve Hackett, mi ha portato a riascoltare i Genesis di P. Gabriel che ho in LP, alcuni altamente scricchiolanti e consumati dall'uso, allora il mio unico impianto stereo era una fonovaligia comprata a rate dal Reader's Digest.
Pensa che nell'ormai remoto 1971, era appena uscito "Nursery Cryme" i Genesis fecero un concerto al Palazzetto dello Sport di Pavia. Li conoscevamo davvero in pochi all'epoca, tant'è vero che non saremo stati più di 200 ad assistere a quel concerto.
Ricordo che dei ragazzi iniziarono a montare microfoni e strumenti. Finito quel lavoro, gli stessi ragazzi iniziarono a suonare: erano loro!

Offline alfredop

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #17 il: Novembre 11, 2012, 23:42:34 pm »
A proposito di "grandi vecchi" qualcuno di voi ha ascoltato l'ultimo degli Yes (Fly from here). Per me un grande ritorno.

Alfredo

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #18 il: Novembre 12, 2012, 10:25:19 am »
A proposito di "grandi vecchi" qualcuno di voi ha ascoltato l'ultimo degli Yes (Fly from here). Per me un grande ritorno.

Alfredo
Me lo segno.

Offline sbroglia

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #19 il: Novembre 12, 2012, 17:56:16 pm »
hot shoths dei beta band è un gran bell' album!!

Offline alfredop

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #20 il: Novembre 12, 2012, 22:03:25 pm »
A proposito di "grandi vecchi" qualcuno di voi ha ascoltato l'ultimo degli Yes (Fly from here). Per me un grande ritorno.

Alfredo
Me lo segno.

Fammi sapere.
Alfredo

Offline pedewall

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #21 il: Novembre 13, 2012, 10:45:58 am »

Stefano può solo farmi piacere che altri conoscano ed apprezzino i Beta Band, mi fa sentire meno solo.

Alfredo gli Yes a suo tempo non mi avevano entusiasmato, comunque mentre scrivo ascolto quello che ho e che a suo tempo veniva considerato il loro album di riferimento Fragile, ma lo trovo datato.

Giuseppe molti GRAZIE per i "Consigli per gli acquisti"; quest'ultimo lavoro di Steve Hackett è davvero bello e ben fatto, come sempre ha la voce un poco debole, ma in questo Genesis R. si difende molto bene.
Ho ripetutamente ascoltato ed ascolto le stesse musiche sui diversi supporti LP, CD e Flac, qualitativamente quelle analogiche si distaccano in meglio di gran lunga dalle altre e curiosamente anche se credo impossibile, mi sembra che il Flac suoni meglio del CD.
Mi permetto infine di consigliare a tutti due canzoni, non gli albums di Otis Taylor: Ten million slaves e Natsy letter, sono abbastanza facili da trovare in rete  e ascoltatele ad un livello degno di volume.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #22 il: Dicembre 28, 2012, 20:29:11 pm »
In questi giorni ho cambiato la testina del giradischi, pensando che dopo più di dieci anni la mia Audio Tecnica AT-OC9 si fosse meritata la pensione; non tanto per il numero di ore di utilizzo, ma pensando che i gommini di smorzamento dello stilo potessero col tempo essersi alterati.
Ho così preso una Benz ACE, che non è una Mercedes, ma un'altra testina fatta in Svizzera, che gode di un'ottima fama. Dopo avere perso una buona mezz'ora a regolare il braccio del giradischi in funzione della predetta sono passato all'ascolto, che dico subito che mi ha lasciato piuttosto freddino: ottimo equilibrio, grande musicalità, ma anche l'impressione che gli acuti fossero un pò troppo in secondo piano e che il suono mancasse un pò di cristallinità. Anche dopo aver suonato abbastanza da poter ritenere che le valvole fossero in temperatura, questa sensazione è rimasta. Così oggi sono tornato dal venditore, che piuttosto stupito dal mio responso, mi ha dato da provare un paio di cavi per il collegamento tra il pre phono e l'ingresso dell'ampli, dove peraltro c'era già un buon cavo, di quelli "speciali" che costano un occhio. Collegato il primo non ho percepito alcuna differenza apprezzabile. Il secondo.... ha fatto il miracolo: la differenza è netta ed il suono adesso mi soddisfa parecchio. Sono cavi parecchio strani anche esteticamente: ogni canale ha una decina di piccoli connettori affiancati suddivisi tra polo positivo e negativo; quindi l'aspetto di ogni cavo è quello di una fettuccia di molto sottile e larga più di 2 cm. Si chiamano Nordost Blue Heven e leggo sulla confezione che sono fatti in rame al 99,99999% privo d'ossigeno e placcato in argento. Tra gli altri valori che francamente non so interpretare, mi colpisce quello della propagazione: 93% della velocità della luce. Mah!
Però funzionano.

Offline Marlowe

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #23 il: Dicembre 28, 2012, 21:38:48 pm »
In questi giorni ho cambiato la testina del giradischi, pensando che dopo più di dieci anni la mia Audio Tecnica AT-OC9 si fosse meritata la pensione; non tanto per il numero di ore di utilizzo, ma pensando che i gommini di smorzamento dello stilo potessero col tempo essersi alterati.
Ho così preso una Benz ACE, che non è una Mercedes, ma un'altra testina fatta in Svizzera, che gode di un'ottima fama. Dopo avere perso una buona mezz'ora a regolare il braccio del giradischi in funzione della predetta sono passato all'ascolto, che dico subito che mi ha lasciato piuttosto freddino: ottimo equilibrio, grande musicalità, ma anche l'impressione che gli acuti fossero un pò troppo in secondo piano e che il suono mancasse un pò di cristallinità. Anche dopo aver suonato abbastanza da poter ritenere che le valvole fossero in temperatura, questa sensazione è rimasta. Così oggi sono tornato dal venditore, che piuttosto stupito dal mio responso, mi ha dato da provare un paio di cavi per il collegamento tra il pre phono e l'ingresso dell'ampli, dove peraltro c'era già un buon cavo, di quelli "speciali" che costano un occhio. Collegato il primo non ho percepito alcuna differenza apprezzabile. Il secondo.... ha fatto il miracolo: la differenza è netta ed il suono adesso mi soddisfa parecchio. Sono cavi parecchio strani anche esteticamente: ogni canale ha una decina di piccoli connettori affiancati suddivisi tra polo positivo e negativo; quindi l'aspetto di ogni cavo è quello di una fettuccia di molto sottile e larga più di 2 cm. Si chiamano Nordost Blue Heven e leggo sulla confezione che sono fatti in rame al 99,99999% privo d'ossigeno e placcato in argento. Tra gli altri valori che francamente non so interpretare, mi colpisce quello della propagazione: 93% della velocità della luce. Mah!
Però funzionano.

Insomma sono cavi prematurati?

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #24 il: Dicembre 28, 2012, 21:44:54 pm »
In questi giorni ho cambiato la testina del giradischi, pensando che dopo più di dieci anni la mia Audio Tecnica AT-OC9 si fosse meritata la pensione; non tanto per il numero di ore di utilizzo, ma pensando che i gommini di smorzamento dello stilo potessero col tempo essersi alterati.
Ho così preso una Benz ACE, che non è una Mercedes, ma un'altra testina fatta in Svizzera, che gode di un'ottima fama. Dopo avere perso una buona mezz'ora a regolare il braccio del giradischi in funzione della predetta sono passato all'ascolto, che dico subito che mi ha lasciato piuttosto freddino: ottimo equilibrio, grande musicalità, ma anche l'impressione che gli acuti fossero un pò troppo in secondo piano e che il suono mancasse un pò di cristallinità. Anche dopo aver suonato abbastanza da poter ritenere che le valvole fossero in temperatura, questa sensazione è rimasta. Così oggi sono tornato dal venditore, che piuttosto stupito dal mio responso, mi ha dato da provare un paio di cavi per il collegamento tra il pre phono e l'ingresso dell'ampli, dove peraltro c'era già un buon cavo, di quelli "speciali" che costano un occhio. Collegato il primo non ho percepito alcuna differenza apprezzabile. Il secondo.... ha fatto il miracolo: la differenza è netta ed il suono adesso mi soddisfa parecchio. Sono cavi parecchio strani anche esteticamente: ogni canale ha una decina di piccoli connettori affiancati suddivisi tra polo positivo e negativo; quindi l'aspetto di ogni cavo è quello di una fettuccia di molto sottile e larga più di 2 cm. Si chiamano Nordost Blue Heven e leggo sulla confezione che sono fatti in rame al 99,99999% privo d'ossigeno e placcato in argento. Tra gli altri valori che francamente non so interpretare, mi colpisce quello della propagazione: 93% della velocità della luce. Mah!
Però funzionano.

Insomma sono cavi prematurati?
Tipo "supercazzola" di Amici miei?

Offline pedewall

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #25 il: Dicembre 28, 2012, 23:33:05 pm »

Non ho mai ascoltato la Benz (la Audio Technica si, diversi modelli, testine audio a cui attribuisco un suono equilibrato con un ottimo rapporto qualità prezzo) e non conoscevo questi cavi e mi sono documentato tramite internet (cavo a fettuccia invece che intrecciato, ma sempre con rame a sufficienza e di ottima qualità).
Premetto che non ho mai avuto simpatia per le testine MC o a bobina mobile che dir si voglia, non per preconcetto, ma perché hanno un segnale in uscita molto basso, rispetto agli altri fonorivelatori,  segnale che deve andare incontro ad una ulteriore amplificazione (per me manipolazione, ma forse sono fisime personali).
Comunque nel tempo  sono migliorate e con diversi artifizi si è riusciti a realizzarle con un segnale di uscita accettabile. Leggo che la tua viene venduta con tre diversi valori di uscita: Low, Medium,High, l’ultimo dei quali ha valori accettabili (2,6mV), contro un Low di soli 0,4mV.
Forse la differenza di suono che trovavi rispetto alla Audio Technica era proprio dovuta a questa differenza ( o alla diversa impedenza di carico) ed ai dovuto utilizzare cavi “più permeabili” o meglio che sottraggono meno cose.

Per quanto riguarda quel valore del 93%, mi sembra di aver capito che si tratta della velocità di decadimento del segnale, cioè –ragionando per assurdo - se in questo cavo un impulso di energia elettrica arriva a zero in un valore di 100, il segnale si ferma a 93; insomma un ottimo conduttore, ne più ne meno di quello che dovrebbe essere.

Offline Marlowe

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #26 il: Dicembre 29, 2012, 09:19:03 am »
In questi giorni ho cambiato la testina del giradischi, pensando che dopo più di dieci anni la mia Audio Tecnica AT-OC9 si fosse meritata la pensione; non tanto per il numero di ore di utilizzo, ma pensando che i gommini di smorzamento dello stilo potessero col tempo essersi alterati.
Ho così preso una Benz ACE, che non è una Mercedes, ma un'altra testina fatta in Svizzera, che gode di un'ottima fama. Dopo avere perso una buona mezz'ora a regolare il braccio del giradischi in funzione della predetta sono passato all'ascolto, che dico subito che mi ha lasciato piuttosto freddino: ottimo equilibrio, grande musicalità, ma anche l'impressione che gli acuti fossero un pò troppo in secondo piano e che il suono mancasse un pò di cristallinità. Anche dopo aver suonato abbastanza da poter ritenere che le valvole fossero in temperatura, questa sensazione è rimasta. Così oggi sono tornato dal venditore, che piuttosto stupito dal mio responso, mi ha dato da provare un paio di cavi per il collegamento tra il pre phono e l'ingresso dell'ampli, dove peraltro c'era già un buon cavo, di quelli "speciali" che costano un occhio. Collegato il primo non ho percepito alcuna differenza apprezzabile. Il secondo.... ha fatto il miracolo: la differenza è netta ed il suono adesso mi soddisfa parecchio. Sono cavi parecchio strani anche esteticamente: ogni canale ha una decina di piccoli connettori affiancati suddivisi tra polo positivo e negativo; quindi l'aspetto di ogni cavo è quello di una fettuccia di molto sottile e larga più di 2 cm. Si chiamano Nordost Blue Heven e leggo sulla confezione che sono fatti in rame al 99,99999% privo d'ossigeno e placcato in argento. Tra gli altri valori che francamente non so interpretare, mi colpisce quello della propagazione: 93% della velocità della luce. Mah!
Però funzionano.

Insomma sono cavi prematurati?
Tipo "supercazzola" di Amici miei?

Come fosse antani con scappellamento a destra per due!

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #27 il: Dicembre 29, 2012, 10:22:57 am »

Non ho mai ascoltato la Benz (la Audio Technica si, diversi modelli, testine audio a cui attribuisco un suono equilibrato con un ottimo rapporto qualità prezzo) e non conoscevo questi cavi e mi sono documentato tramite internet (cavo a fettuccia invece che intrecciato, ma sempre con rame a sufficienza e di ottima qualità).
Premetto che non ho mai avuto simpatia per le testine MC o a bobina mobile che dir si voglia, non per preconcetto, ma perché hanno un segnale in uscita molto basso, rispetto agli altri fonorivelatori,  segnale che deve andare incontro ad una ulteriore amplificazione (per me manipolazione, ma forse sono fisime personali).
Comunque nel tempo  sono migliorate e con diversi artifizi si è riusciti a realizzarle con un segnale di uscita accettabile. Leggo che la tua viene venduta con tre diversi valori di uscita: Low, Medium,High, l’ultimo dei quali ha valori accettabili (2,6mV), contro un Low di soli 0,4mV.
Forse la differenza di suono che trovavi rispetto alla Audio Technica era proprio dovuta a questa differenza ( o alla diversa impedenza di carico) ed ai dovuto utilizzare cavi “più permeabili” o meglio che sottraggono meno cose.

Per quanto riguarda quel valore del 93%, mi sembra di aver capito che si tratta della velocità di decadimento del segnale, cioè –ragionando per assurdo - se in questo cavo un impulso di energia elettrica arriva a zero in un valore di 100, il segnale si ferma a 93; insomma un ottimo conduttore, ne più ne meno di quello che dovrebbe essere.
Che piacere chiacchierare con qualcuno che condivide questa passione!
Dunque, l'Audio Tecnica che avevo era una MC a bassa uscita; non avevo nessun problema a pilotarla tramite l'ingresso phono del preamplificatore Exposure VII che ha la possibilità di selezionare, su due ingressi separati, MC o MM. Di questo pre uso praticamente solo questo ingresso che costituiva il pregio maggiore di questo apparecchio, che da buon inglese ha un'estetica veramente inguardabile, ma ripeto, ha una RIAA veramente eccellente. L'uscita che dovrebbe andare al finale in realtà entra in un ingresso AUX dell'integrato Classic valvolare che come quasi tutti gli apparecchi moderni è sprovvisto di ingresso phono. 
La BENZ che ho preso è il modello ad alta uscita e può tranquillamente essere connessa ad un ingresso MM. In effetti all'inizio l'avevo collegata così, ma ho constatato che suona meglio sull'ingresso MC abbassando il guadagno del pre.
Volendo fare un discorso tagliato con l'accetta, secondo me le testine Moving Coil suonano meglio di quelle a Magnete Mobile e d'altra parte, a quanto mi pare di capire, ormai le MM di alto livello sono più uniche che rare. Ti consiglio caldamente di provarne una; il ragionamento che fai circa l'ulteriore elaborazione del segnale è corretto in teoria, ma lo sarebbe in pratica solo se utilizzassi uno di quegli aggeggi che si collegavano tra testina ed ingresso phono MM. Utilizzando un pre provvisto di ingresso MC, il problema non si pone e non si pone neppure con un "pre-pre" (purtroppo quelli buoni costicchiano) che abbia ingresso MC ed un'uscita collegabile ad uno degli ingressi "AUX".
Penso che la tua interpretazione del valore "propagation" dei miei cavi sia quella giusta. Devo dire che sono sempre stato abbastanza scettico sull'influenza dei suddetti; o perlomeno, se è abbastanza evidente la differenza tra un cavetto "normale" (come quelli che generalmente vengono dati in dotazione) ed uno di quelli "speciali", ho sempre avuto seri dubbi che potessero esserci sensibili differenze "caratteriali" tra un cavo speciale ed un altro, pensando che chi affermava che uno dava un suono più secco e l'altro più pastoso, avesse percepito, magari in buona fede, differenze che erano solo nella sua testa.
Devo dire di essermi dovuto ricredere; ti assicuro che se dai Monster cable che avevo prima e gli Hero Kimber Kable (uno di quelli che mi hanno dato da provare) non ho apprezzato differenze sensibili, ma tra questi ed i Nordost, la differenza è netta ed avvertibilissima, benché il tempo necessario a cambiarli non giochi certamente a favore della capacità di coglierla.     

Offline pedewall

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #28 il: Dicembre 31, 2012, 00:19:34 am »

Giuseppe, anche per me è un piacere ritornare a parlare di un mondo, quello dell’alta fedeltà, che il mercato ha reso obsoleto, quasi emarginandolo per un diverso modo di intendere e sentire la musica da parte di quelli che vengono considerati i maggiori consumatori di tale prodotto, come che gli mp3 non potessero convivere con l’alta fedeltà o almeno essere ascoltati con una elevata definizione.
Le orecchie avrebbero solo da guadagnarci.
Comunque non mi sento un sopravvissuto dinosauro soprattutto quando miei figli mi fanno ascoltare artisti degli anni 70-90 che hanno ripescato in rete ed io sovente glieli ripropongo in vinile o CD, e dopo averli ascoltati notandone le differenze, puntualmente si creano degli mp3 di qualità.

Quello che scrivo tra parentesi è destinato ai non addetti ai lavori che, anche per sola curiosità, leggeranno queste righe, ma gli specialisti non me ne vogliano per la pochezza delle mie parole.
I fonorivelatori MC (Moving Coil: vengono inviate all’ampli le variazioni di tensione che si hanno in due bobine poste dopo la puntina) erano sicuramente migliori dei MM (Magneto Mobile, all’ampli vanno le differenze di tensione tra due magneti posti a valle della puntina), perché più leggeri, quindi più veloci, tacciavano meglio il disco consumandolo meno, ma pagavano lo scotto di aver un troppo basso livello di uscita. Tanto basso che doveva andare incontro ad una ulteriore amplificazione prima di arrivare all’ampli phono, forse il più cruciale elemento di tutta la catena di riproduzione in quanto deputato a ripristinare l’equalizzazione RIAA (acronimo di qualcosa che in questo momento non ricordo, chi vuole approfondire lo trova su Wiki), utilizzata per incidere il disco di vinile.
Il problema delle MC rispetto alle MM, non era quindi legato solamente al dover passare da una amplificazione X ad X+, ma doveva rispettare tale equalizzazione (RIAA) e, visti i limitati valori di tensione in gioco, le tolleranze di errore dovevano essere prossime a zero.
Questi erano i motivi per i quali avevo bandito dalla mia catena audio le testine MC.
A dire il vero ricordo di averne comprata una (marca ??, non la trovo) con la relativa amplificazione (NAD), di averla utilizzata non trovando significativi miglioramenti rispetto ad una MM, l’unica cosa che variava erano i maggiori costi e l’impossibilità di sostituire le puntine.
Dopo quanto hai scritto apprendo che oggi vengono prodotte con valori di tensione adeguati, vedrò di provarne qualcuna in quanto non ho problemi perché il mio ampli (quello che utilizzo come riferimento) ha doppi ingressi phono.

Altro fatto che mi ha portato ad escludere le MC è che, soprattutto quando vi è stata la chiusura dei negozi di materiale Hi Fi, ho acquistato diverse testine MM, e ne ho una scorta non indifferente.
Sono andato a rovistare e ne faccio vedere alcune in foto.
La Pickering è ancora oggi bellissima, col pennellino anteriore rialzabile, ho anche due stilo di ricambio che riportano i dati del brevetto.
Ho trovato anche una Pickering MM che aveva a corredo due diverse puntine: una per i 33-45 gg, l’altra per i 78gg, bastava cambiare la puntina in quanto nei 78 gg era ininfluente il peso del braccio, e velocemente si riascoltavano i ricordi di un tempo. La usavo col Thorens TD 126 MK II che ha tre velocità di utilizzo, piatto che ho smesso (troppo pesante e lento) a favore di un tangenziale con trasmissione a cinghia.







Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #29 il: Dicembre 31, 2012, 20:01:45 pm »

Giuseppe, anche per me è un piacere ritornare a parlare di un mondo, quello dell’alta fedeltà, che il mercato ha reso obsoleto, quasi emarginandolo per un diverso modo di intendere e sentire la musica da parte di quelli che vengono considerati i maggiori consumatori di tale prodotto, come che gli mp3 non potessero convivere con l’alta fedeltà o almeno essere ascoltati con una elevata definizione.
Le orecchie avrebbero solo da guadagnarci.
Comunque non mi sento un sopravvissuto dinosauro soprattutto quando miei figli mi fanno ascoltare artisti degli anni 70-90 che hanno ripescato in rete ed io sovente glieli ripropongo in vinile o CD, e dopo averli ascoltati notandone le differenze, puntualmente si creano degli mp3 di qualità.

Quello che scrivo tra parentesi è destinato ai non addetti ai lavori che, anche per sola curiosità, leggeranno queste righe, ma gli specialisti non me ne vogliano per la pochezza delle mie parole.
I fonorivelatori MC (Moving Coil: vengono inviate all’ampli le variazioni di tensione che si hanno in due bobine poste dopo la puntina) erano sicuramente migliori dei MM (Magneto Mobile, all’ampli vanno le differenze di tensione tra due magneti posti a valle della puntina), perché più leggeri, quindi più veloci, tacciavano meglio il disco consumandolo meno, ma pagavano lo scotto di aver un troppo basso livello di uscita. Tanto basso che doveva andare incontro ad una ulteriore amplificazione prima di arrivare all’ampli phono, forse il più cruciale elemento di tutta la catena di riproduzione in quanto deputato a ripristinare l’equalizzazione RIAA (acronimo di qualcosa che in questo momento non ricordo, chi vuole approfondire lo trova su Wiki), utilizzata per incidere il disco di vinile.
Il problema delle MC rispetto alle MM, non era quindi legato solamente al dover passare da una amplificazione X ad X+, ma doveva rispettare tale equalizzazione (RIAA) e, visti i limitati valori di tensione in gioco, le tolleranze di errore dovevano essere prossime a zero.
Questi erano i motivi per i quali avevo bandito dalla mia catena audio le testine MC.
A dire il vero ricordo di averne comprata una (marca ??, non la trovo) con la relativa amplificazione (NAD), di averla utilizzata non trovando significativi miglioramenti rispetto ad una MM, l’unica cosa che variava erano i maggiori costi e l’impossibilità di sostituire le puntine.
Dopo quanto hai scritto apprendo che oggi vengono prodotte con valori di tensione adeguati, vedrò di provarne qualcuna in quanto non ho problemi perché il mio ampli (quello che utilizzo come riferimento) ha doppi ingressi phono.

Altro fatto che mi ha portato ad escludere le MC è che, soprattutto quando vi è stata la chiusura dei negozi di materiale Hi Fi, ho acquistato diverse testine MM, e ne ho una scorta non indifferente.
Sono andato a rovistare e ne faccio vedere alcune in foto.
La Pickering è ancora oggi bellissima, col pennellino anteriore rialzabile, ho anche due stilo di ricambio che riportano i dati del brevetto.
Ho trovato anche una Pickering MM che aveva a corredo due diverse puntine: una per i 33-45 gg, l’altra per i 78gg, bastava cambiare la puntina in quanto nei 78 gg era ininfluente il peso del braccio, e velocemente si riascoltavano i ricordi di un tempo. La usavo col Thorens TD 126 MK II che ha tre velocità di utilizzo, piatto che ho smesso (troppo pesante e lento) a favore di un tangenziale con trasmissione a cinghia..


Nelle MC secondo molti la Shure V15III era inarrivabile; non so se fosse vero, non l'ho mai avuta.
Il Thorens e' ancor oggi un giradischi quotatissimo










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