Giuseppe, anche per me è un piacere ritornare a parlare di un mondo, quello dell’alta fedeltà, che il mercato ha reso obsoleto, quasi emarginandolo per un diverso modo di intendere e sentire la musica da parte di quelli che vengono considerati i maggiori consumatori di tale prodotto, come che gli mp3 non potessero convivere con l’alta fedeltà o almeno essere ascoltati con una elevata definizione.
Le orecchie avrebbero solo da guadagnarci.
Comunque non mi sento un sopravvissuto dinosauro soprattutto quando miei figli mi fanno ascoltare artisti degli anni 70-90 che hanno ripescato in rete ed io sovente glieli ripropongo in vinile o CD, e dopo averli ascoltati notandone le differenze, puntualmente si creano degli mp3 di qualità.
Quello che scrivo tra parentesi è destinato ai non addetti ai lavori che, anche per sola curiosità, leggeranno queste righe, ma gli specialisti non me ne vogliano per la pochezza delle mie parole.
I fonorivelatori MC (Moving Coil: vengono inviate all’ampli le variazioni di tensione che si hanno in due bobine poste dopo la puntina) erano sicuramente migliori dei MM (Magneto Mobile, all’ampli vanno le differenze di tensione tra due magneti posti a valle della puntina), perché più leggeri, quindi più veloci, tacciavano meglio il disco consumandolo meno, ma pagavano lo scotto di aver un troppo basso livello di uscita. Tanto basso che doveva andare incontro ad una ulteriore amplificazione prima di arrivare all’ampli phono, forse il più cruciale elemento di tutta la catena di riproduzione in quanto deputato a ripristinare l’equalizzazione RIAA (acronimo di qualcosa che in questo momento non ricordo, chi vuole approfondire lo trova su Wiki), utilizzata per incidere il disco di vinile.
Il problema delle MC rispetto alle MM, non era quindi legato solamente al dover passare da una amplificazione X ad X+, ma doveva rispettare tale equalizzazione (RIAA) e, visti i limitati valori di tensione in gioco, le tolleranze di errore dovevano essere prossime a zero.
Questi erano i motivi per i quali avevo bandito dalla mia catena audio le testine MC.
A dire il vero ricordo di averne comprata una (marca ??, non la trovo) con la relativa amplificazione (NAD), di averla utilizzata non trovando significativi miglioramenti rispetto ad una MM, l’unica cosa che variava erano i maggiori costi e l’impossibilità di sostituire le puntine.
Dopo quanto hai scritto apprendo che oggi vengono prodotte con valori di tensione adeguati, vedrò di provarne qualcuna in quanto non ho problemi perché il mio ampli (quello che utilizzo come riferimento) ha doppi ingressi phono.
Altro fatto che mi ha portato ad escludere le MC è che, soprattutto quando vi è stata la chiusura dei negozi di materiale Hi Fi, ho acquistato diverse testine MM, e ne ho una scorta non indifferente.
Sono andato a rovistare e ne faccio vedere alcune in foto.
La Pickering è ancora oggi bellissima, col pennellino anteriore rialzabile, ho anche due stilo di ricambio che riportano i dati del brevetto.
Ho trovato anche una Pickering MM che aveva a corredo due diverse puntine: una per i 33-45 gg, l’altra per i 78gg, bastava cambiare la puntina in quanto nei 78 gg era ininfluente il peso del braccio, e velocemente si riascoltavano i ricordi di un tempo. La usavo col Thorens TD 126 MK II che ha tre velocità di utilizzo, piatto che ho smesso (troppo pesante e lento) a favore di un tangenziale con trasmissione a cinghia.