Non ho mai guidato nulla di simile, ma sono macchine delle quali ho sempre sentito parlare in termini entusiastici, pur nella consapevolezza dei loro (non pochi ) difetti, abbondantemente ripagati dalla soddisfazione di guida.
Nel mio piccolo, negli anni '70, scorrazzavo su una Mini Cooper 1300; resta ancora la macchina che ho amato di più.
Tutti erano convinti che fosse una macchina scorbutica, mentre in realtà, col suo motore a corsa lunga, era un trattore: si poteva partire in terza e farla riprendere in quarta dai 20 all'ora.
Dio, quant'era bella: bianco avorio col tetto nero. Il massimo l'ha raggiunto quando, consumato il tessuto della parte centrale dei sedili, l'ho fatto sostituire da un tappezziere auto con del tessuto scozzese: era semplicemente meravigliosa.
Incredibile quello che erano riusciti a far stare nel cofano motore: nella prima Mini, nata 850, non è che ci si largheggiasse, a spazio, ma nella Cooper 1300, oltre al motore più grande, erano riusciti ad infilarci: un secondo carburatore, il servofreno, il radiatore dell'olio, il vaso d'espansione del liquido di raffreddamento, la vaschetta rigida del liquido lava vetro con tanto di pompa elettrica. E senz'altro dimentico qualcosa.
A me è sempre piaciuto farmi da solo i lavori di manutenzione, ma su quell'auto era veramente un delirio: per arrivare con le mani dove necessario bisognava darsi le martellate sul gomito! Una continua sfida all'impossibile. Se poi disgraziatamente ti cadeva di mano un dado o qualcosa di simile, per quanto piccolo fosse non cascava mai in terra perché c'era troppa roba stipata lì dentro e s'incastrava sempre da qualche parte.