Autore Topic: Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano  (Letto 21024 volte)

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Online turin-pens

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #45 il: Dicembre 14, 2012, 15:08:51 pm »
Potrebbe essere che i tappini colorati sono frutto di uno smontaggio e rimontaggio al contrario, magari voluto per ricordare il tipo di pennino rimontato? Su richiesta o per cortesia verso il cliente?

 :set2010065:

Che qualcuno possa essersi fatto personalizzare la penna in questo caso la 88 è possibile ma qui esuliamo dal discorso della produzione industriale, dovendo poi stabilire se la personalizzazione è fatta in sede quindi in fabbrica, oppure fuori ad esempio da un negoziante, un artigiano etc...
Comunque sia, in entrambi i casi al cliente (almeno teoricamente) verrà richiesto un sovrapprezzo  per coprire i costi maggiori.

Logico no?


E' mia opinione che i concetti di produzione di massa di oggi siano diversi rispetto a quelli degli anni 50  (dove l'Italia stava rinascendo da una esperienza bellica disastrosa); probabilmente le personalizzazioni costavano qualcosa, ma non come intenderemmo oggi- d'altra parte dovevamo rattoppare le pezze al c..o che avevamo ed ogni metodo era buono....e la mano d'opera aveva costi cinesi (voglio solo rammentare che si lavorava mediamente 60 ore settimanali e che gli immigrati di allora - istriani, rovigotti del Polesine, ex contadini ecc. vivevano in condizioni che ora consideriamo come da terzo mondo....il compagno di branda di mio padre era un fusto d'olio da motore da 180 litri....)

Walter quello che dici è mediamente giusto ma non dobbiamo dimenticarci che la 88 non era una penna propriamente economica e che la stessa Aurora, nel medesimo periodo aveva in catalogo altre penne più economiche. Il fatto che non fosse una penna da poco prezzo lo dimostra anche il fatto che all'epoca molte aziende importanti la scelsero come penna pubblicitaria al posto di altre penne.
Qui però parliamo di aziende importanti e non del negozietto sotto casa, la scelsero nomi come Olivetti, IBM, Ceat, Doufur, AGV, Eni etc... insomma dei veri e propri colossi che volevano un veicolo pubblicitario di qualità, tant'è che molte aziende, scelsero la versione col cappuccio in argento massiccio, forse e dico forse come costo inferiore soltanto a quella col cappuccio in oro massiccio e al modello aquila interamente in oro massiccio.

Poi a parte questo resta il fatto che è la stessa 88 a dirci che la realtà era ben diversa e che sin dall'inizio si tennero i costi sotto controllo.
Infatti si passò dal cappuccio laminato oro (segnato 18kr) al cappuccio placcato galvanicamente, si passò dallo stantuffo in ebanite allo stantuffo stampato, si passo dal fondello in ebanite al fondello stampato e dalla giunzione sempre in ebanite alla stessa in materiale stampato. Lo stesso stantuffo utilizzava rondelle di gomma e feltrini non per essere innovativo ma perché il sughero di qualità costava e costa tutt'ora caro (dimostrato anche dal fatto che oggi molti vini hanno tappi in plastica che imitano quelli di sughero).

Tu azienda davvero pagheresti qualcuno per colorare i fondellini a mano?

Non dimentichiamoci che è si vero che la mano d'opera costava meno ma era anche vero che l'Aurora come molte altre aziende erano in braghe di tela e ogni centesimo risparmiato valeva oro.

Online turin-pens

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #46 il: Dicembre 14, 2012, 15:11:55 pm »
Potrebbe essere che i tappini colorati sono frutto di uno smontaggio e rimontaggio al contrario, magari voluto per ricordare il tipo di pennino rimontato? Su richiesta o per cortesia verso il cliente?

 :set2010065:

Che qualcuno possa essersi fatto personalizzare la penna in questo caso la 88 è possibile ma qui esuliamo dal discorso della produzione industriale, dovendo poi stabilire se la personalizzazione è fatta in sede quindi in fabbrica, oppure fuori ad esempio da un negoziante, un artigiano etc...
Comunque sia, in entrambi i casi al cliente (almeno teoricamente) verrà richiesto un sovrapprezzo  per coprire i costi maggiori.

Logico no?


E' mia opinione che i concetti di produzione di massa di oggi siano diversi rispetto a quelli degli anni 50  (dove l'Italia stava rinascendo da una esperienza bellica disastrosa); probabilmente le personalizzazioni costavano qualcosa, ma non come intenderemmo oggi- d'altra parte dovevamo rattoppare le pezze al c..o che avevamo ed ogni metodo era buono....e la mano d'opera aveva costi cinesi (voglio solo rammentare che si lavorava mediamente 60 ore settimanali e che gli immigrati di allora - istriani, rovigotti del Polesine, ex contadini ecc. vivevano in condizioni che ora consideriamo come da terzo mondo....il compagno di branda di mio padre era un fusto d'olio da motore da 180 litri....)

Quella alla quale mi riferivo non era una personalizzazione in sede di vendita, ma in sede di primo intervento post vendita per la sostituzione del pennino. Faccio un esempio: il mio treno di gomme invernali ha le sigle AD, AS, PD, PS (ogni riferimento politico è casuale...) fatte dal gommista, anziché col gessetto con una specie di tibro interno. Sui miei sci, per via di una diversa distribuzione di pesi dovuta a un'operazione ai legamenti, il destro è distinto dal sinistro grazie a un bollo colorato sulla soletta. Mi domandavo se una cosa simile potesse essere stata fatta su alcune Aurora 88 dopo il primo smontaggio del tappino, in negozio, da un riparatore, non certo in fabbrica.

ps. Bello il ricordo del fusto d'olio per ccompagno di branda!

A livello post vendita è possibile ma a questo punto cambia completamente il discorso. Io stesso anche se nessuno lo sa, ogni volta che riparo una 88 apporto una piccola "personalizzazione" in modo da sapere nel caso in cui tornasse nuovamente in riparazione se effettivamente è una penna restaurata da me oppure no.
La differenza è che la mia "personalizzazione" non è estetica nel senso che non si vede.

Offline Marlowe

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #47 il: Dicembre 14, 2012, 15:13:30 pm »
Potrebbe essere che i tappini colorati sono frutto di uno smontaggio e rimontaggio al contrario, magari voluto per ricordare il tipo di pennino rimontato? Su richiesta o per cortesia verso il cliente?

 :set2010065:

Che qualcuno possa essersi fatto personalizzare la penna in questo caso la 88 è possibile ma qui esuliamo dal discorso della produzione industriale, dovendo poi stabilire se la personalizzazione è fatta in sede quindi in fabbrica, oppure fuori ad esempio da un negoziante, un artigiano etc...
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E' mia opinione che i concetti di produzione di massa di oggi siano diversi rispetto a quelli degli anni 50  (dove l'Italia stava rinascendo da una esperienza bellica disastrosa); probabilmente le personalizzazioni costavano qualcosa, ma non come intenderemmo oggi- d'altra parte dovevamo rattoppare le pezze al c..o che avevamo ed ogni metodo era buono....e la mano d'opera aveva costi cinesi (voglio solo rammentare che si lavorava mediamente 60 ore settimanali e che gli immigrati di allora - istriani, rovigotti del Polesine, ex contadini ecc. vivevano in condizioni che ora consideriamo come da terzo mondo....il compagno di branda di mio padre era un fusto d'olio da motore da 180 litri....)

Quella alla quale mi riferivo non era una personalizzazione in sede di vendita, ma in sede di primo intervento post vendita per la sostituzione del pennino. Faccio un esempio: il mio treno di gomme invernali ha le sigle AD, AS, PD, PS (ogni riferimento politico è casuale...) fatte dal gommista, anziché col gessetto con una specie di tibro interno. Sui miei sci, per via di una diversa distribuzione di pesi dovuta a un'operazione ai legamenti, il destro è distinto dal sinistro grazie a un bollo colorato sulla soletta. Mi domandavo se una cosa simile potesse essere stata fatta su alcune Aurora 88 dopo il primo smontaggio del tappino, in negozio, da un riparatore, non certo in fabbrica.

ps. Bello il ricordo del fusto d'olio per ccompagno di branda!

A livello post vendita è possibile ma a questo punto cambia completamente il discorso. Io stesso anche se nessuno lo sa, ogni volta che riparo una 88 apporto una piccola "personalizzazione" in modo da sapere nel caso in cui tornasse nuovamente in riparazione se effettivamente è una penna restaurata da me oppure no.
La differenza è che la mia "personalizzazione" non è estetica nel senso che non si vede.

E questo secondo te potrebbe spiegare i tappini colorati?

Online turin-pens

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #48 il: Dicembre 14, 2012, 15:25:42 pm »

E questo secondo te potrebbe spiegare i tappini colorati?


Se li ricollochiamo nella zona delle personalizzazioni post vendita quindi fatti successivamente al di fuori della casa madre, potrebbe avere senso.
All'interno dell'azienda invece no per tutte le motivazioni che ho dato.

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #49 il: Dicembre 14, 2012, 19:26:00 pm »

E questo secondo te potrebbe spiegare i tappini colorati?


Se li ricollochiamo nella zona delle personalizzazioni post vendita quindi fatti successivamente al di fuori della casa madre, potrebbe avere senso.
All'interno dell'azienda invece no per tutte le motivazioni che ho dato.

Ok, allora abbiamo forse una spiegazione.

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #50 il: Dicembre 14, 2012, 19:36:37 pm »

E questo secondo te potrebbe spiegare i tappini colorati?


Se li ricollochiamo nella zona delle personalizzazioni post vendita quindi fatti successivamente al di fuori della casa madre, potrebbe avere senso.
All'interno dell'azienda invece no per tutte le motivazioni che ho dato.

Ok, allora abbiamo forse una spiegazione.

Il problema però sorge nel momento in cui come personalizzazione post vendita fatta al di fuori è come ho dimostrato facilmente replicabile con poco. Dunque che senso ha fare una personalizzazione che di fatto si può letteralmente fare in casa?
Normalmente chi si fa fare una personalizzazione, vorrebbe che oltre ad essere esclusiva, fosse anche non replicabile o almeno replicabile con moltissima difficoltà.

Logico o no?

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #51 il: Dicembre 14, 2012, 19:43:01 pm »

E questo secondo te potrebbe spiegare i tappini colorati?


Se li ricollochiamo nella zona delle personalizzazioni post vendita quindi fatti successivamente al di fuori della casa madre, potrebbe avere senso.
All'interno dell'azienda invece no per tutte le motivazioni che ho dato.

Ok, allora abbiamo forse una spiegazione.

Il problema però sorge nel momento in cui come personalizzazione post vendita fatta al di fuori è come ho dimostrato facilmente replicabile con poco. Dunque che senso ha fare una personalizzazione che di fatto si può letteralmente fare in casa?
Normalmente chi si fa fare una personalizzazione, vorrebbe che oltre ad essere esclusiva, fosse anche non replicabile o almeno replicabile con moltissima difficoltà.

Logico o no?

Dipende. Se non era una personalizzazione estetica ma solo banalmente pratica (come quando di mette il nome all'interno di un vestito prima di darlo in lavanderia), allora la spiegazione regge. Sempre che sia quella giusta.

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #52 il: Dicembre 15, 2012, 00:42:30 am »

E questo secondo te potrebbe spiegare i tappini colorati?


Se li ricollochiamo nella zona delle personalizzazioni post vendita quindi fatti successivamente al di fuori della casa madre, potrebbe avere senso.
All'interno dell'azienda invece no per tutte le motivazioni che ho dato.

Ok, allora abbiamo forse una spiegazione.

Il problema però sorge nel momento in cui come personalizzazione post vendita fatta al di fuori è come ho dimostrato facilmente replicabile con poco. Dunque che senso ha fare una personalizzazione che di fatto si può letteralmente fare in casa?
Normalmente chi si fa fare una personalizzazione, vorrebbe che oltre ad essere esclusiva, fosse anche non replicabile o almeno replicabile con moltissima difficoltà.

Logico o no?

Dipende. Se non era una personalizzazione estetica ma solo banalmente pratica (come quando di mette il nome all'interno di un vestito prima di darlo in lavanderia), allora la spiegazione regge. Sempre che sia quella giusta.


Secondo me no e il motivo alla fine è molto più semplice di quello che possiamo immaginare . Infatti, tutte le 88 avevano un codice numerico riportato su ogni giunzione e su ogni certificato di collaudo quindi l'ipotetico riparatore doveva semplicemente prendere tale codice ed eventualmente trascriverlo su un taccuino.

Paradossalmente è la stessa cosa che io faccio oggi però invece che scrivere sulla carta scrivo su un database dove di ogni 88 che fotografo o restauro trascrivo codice e caratteristiche.
Il perché è presto detto, mentre tutte le componenti della 88 possono essere sostituite senza problemi e senza che nemmeno il proprietario se ne accorga, la giunzione col seriale no è unica in quanto unico è il codice apposto.
Il fondello si sostituisce, il pistone si sostituisce, il cappuccio si sostituisce, il pennino si sostituisce, il tappino si sostituisce ma la giunzione no sarà sempre unica.
E infatti l'Aurora sul certificato di garanzia, segnalava il codice seriale, non il fondello. Oltretutto l'Aurora stessa che interesse aveva a identificare le penne tramite il fondello se di fatto le consegnava tutte con gli stessi pennini e poteva far ricorso al codice seriale di ogni singola penna?

Il codice seriale è sempre unico mentre il circoletto, pur riducendo al minino le variabili dovrebbero essere tre (uno per tipo di pennino) e dal circoletto, non puoi risalire alle caratteristiche di ogni singola penna mentre col numero si poiché si comporta come una targa o il numero di telaio di un'automobile, o il codice fiscale di una persona.

Poi aggiungo una cosa per esperienza personale, il mio lavoro è costruire database che poi alla fine non sono altro che la trasposizione in digitale dei vecchi archivi cartacei.
Nel mio lavoro, indipendentemente da quello che devo catalogare e dal database che devo progettare, il primo passo è eliminare le variabili che possono confondere la catalogazione. Passo successivo è racchiudere quante più informazioni possibili in una singola voce.
Se utilizzassi ad esempio una catalogazione per colore, non potrei richiamare le informazioni di un singolo oggetto ma molti oggetti, ovvero tutti quelli contrassegnati col colore verde, mentre per codice seriale richiamerei soltanto un oggetto e avere accesso a tutte le informazioni del singolo oggetto.
Guarda caso, le 88 (tutte) hanno un codice seriale... e sempre guarda caso, nel certificato di collaudo, in riferimento al seriale trovi altre informazioni quali gradazione del pennino e firma del collaudatore. Quello che non troviamo è il riferimento al tappino colorato.

Offline Marlowe

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #53 il: Dicembre 15, 2012, 10:48:29 am »
Sì, è molto logico.

Ma - non per difendere una tesi che può lasciare il tempo che trova - quel mondo era assai diverso da quello di oggi. Database ovviamente non erano neppure in mente Dei, mentre le persone, tanto più quelle "distinte" che potevano sfoggiare una bella 88, si rivolgevano al loro pennaio di fiducia, così come al gioielliere, all'orologiaio, al sarto. Il rovesciamento e colorazione (ancor più se visibilmente fatta a mano e soggetta a sbiadire) del tappino dopo l'intervento sul pennino - testimoniato dal fatto che quelli colorati hanno il buco, indice di intervento esterno - poteva servire come "memo" per il cliente nel caso si fosse rivolto a riparatori altrove, in viaggio, cambiando città, ecc.

Ma mi fermo qui, anche la mia dietrologia ha un limite...

La cosa essenziale è che non esistono Aurora 88 prodotte con tappino colorato: quelle sono un'invenzione, e mi pare che lo abbiamo dimostrato, il che va a merito di questo spettabile forum.

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #54 il: Dicembre 16, 2012, 23:24:25 pm »
Sì, è molto logico.

Ma - non per difendere una tesi che può lasciare il tempo che trova - quel mondo era assai diverso da quello di oggi. Database ovviamente non erano neppure in mente Dei, mentre le persone, tanto più quelle "distinte" che potevano sfoggiare una bella 88, si rivolgevano al loro pennaio di fiducia, così come al gioielliere, all'orologiaio, al sarto. Il rovesciamento e colorazione (ancor più se visibilmente fatta a mano e soggetta a sbiadire) del tappino dopo l'intervento sul pennino - testimoniato dal fatto che quelli colorati hanno il buco, indice di intervento esterno - poteva servire come "memo" per il cliente nel caso si fosse rivolto a riparatori altrove, in viaggio, cambiando città, ecc.

Ma mi fermo qui, anche la mia dietrologia ha un limite...

La cosa essenziale è che non esistono Aurora 88 prodotte con tappino colorato: quelle sono un'invenzione, e mi pare che lo abbiamo dimostrato, il che va a merito di questo spettabile forum.

Pienamente d'accordo, specialmente per il contributo del forum e di tutti coloro che hanno partecipato al confronto.

Online turin-pens

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #55 il: Dicembre 27, 2012, 17:15:39 pm »
Rispolvero questa discussione allegando fotografia di come dovrebbe apparire il tappino se montato correttamente. Come si vede, risulta essere perfettamente piatto, privo di forellino centrale e circoletto periferico. Insomma privo di ogni segno, riferimento e quant'altro.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #56 il: Dicembre 27, 2012, 21:26:59 pm »
Rispolvero questa discussione allegando fotografia di come dovrebbe apparire il tappino se montato correttamente. Come si vede, risulta essere perfettamente piatto, privo di forellino centrale e circoletto periferico. Insomma privo di ogni segno, riferimento e quant'altro.
Sono convinto che tu abbia ragione; sono andato a controllare anche una 88P nuova, intonsa, mai usata ed ha il tappino in quella posizione.
Però devo anche riconoscere che ci sia qualcosa di strano nel fatto che circolino tante 88 col tappino al contrario ed il circoletto rosso o bianco. Tra l'altro direi realizzati sempre molto bene e senza sbavature
Ora, se fosse solo per il montaggio al contrario, non ci sarebbe poi da stupirsi, potrebbe essere stato montato al contrario a seguito di un intervento. Anche se a ben riflettere, di tutti i pochissimi problemi possibili che una 88 possa aver dato nei suoi primi 10/20 anni di vita, guasti che presupponessero lo smontaggio del fondello, mi viene davvero difficile immaginarne. E poi come può essere possibile che un pò in tutto il paese sia venuto in mente a persone diverse di ribaltare il tappino e colorare con due unici colori il cerchietto?
Alla teoria del codice del pennino non ci credo proprio, però qualche spiegazione ci deve essere. Faccio un'ipotesi; non ho idea di quanti saranno stati i centri assistenza Aurora autorizzati, ma forse non moltissimi. Non si potrebbe pensare che fosse una specie di codice usato per segnare un avvenuto aggiornamento o semplicemente che la penna aveva subito un intervento?

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R: Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #57 il: Dicembre 28, 2012, 17:22:11 pm »
Rispolvero questa discussione allegando fotografia di come dovrebbe apparire il tappino se montato correttamente. Come si vede, risulta essere perfettamente piatto, privo di forellino centrale e circoletto periferico. Insomma privo di ogni segno, riferimento e quant'altro.
Sono convinto che tu abbia ragione; sono andato a controllare anche una 88P nuova, intonsa, mai usata ed ha il tappino in quella posizione.
Però devo anche riconoscere che ci sia qualcosa di strano nel fatto che circolino tante 88 col tappino al contrario ed il circoletto rosso o bianco. Tra l'altro direi realizzati sempre molto bene e senza sbavature
Ora, se fosse solo per il montaggio al contrario, non ci sarebbe poi da stupirsi, potrebbe essere stato montato al contrario a seguito di un intervento. Anche se a ben riflettere, di tutti i pochissimi problemi possibili che una 88 possa aver dato nei suoi primi 10/20 anni di vita, guasti che presupponessero lo smontaggio del fondello, mi viene davvero difficile immaginarne. E poi come può essere possibile che un pò in tutto il paese sia venuto in mente a persone diverse di ribaltare il tappino e colorare con due unici colori il cerchietto?
Alla teoria del codice del pennino non ci credo proprio, però qualche spiegazione ci deve essere. Faccio un'ipotesi; non ho idea di quanti saranno stati i centri assistenza Aurora autorizzati, ma forse non moltissimi. Non si potrebbe pensare che fosse una specie di codice usato per segnare un avvenuto aggiornamento o semplicemente che la penna aveva subito un intervento?

Mah... in realtà a ben contare le presunte 88 con circoletti colorati non sono molte e se ci mettessimo di buona volontà credo che ognuno di noi appassionato di restauri e riparazioni, almeno una quarantina di 88 all'anno le ripariamo.
40  Aurora 88 all'anno sono 3,33 penne al mese media pressoché perfetta visto che al mese ci sono mediamente quattro settimane e che almeno in tre mercatini su quattro troviamo una 88...

Già a contare le mie e le tue arriveremmo a circa 80 penne all'anno in 10 anni saremmo in grado di "taroccarne" (termine che odio) almeno 800 a voglia a smerciarne di così personalizzate! Se poi come scritto nei precedenti post quelle così personalizzate le vendessimo su ebay, si farebbe in fretta a spargerle in giro per il mondo.

Certamente non sono uscite così dall'Aurora se poi qualche negoziante o qualche individuo si è divertito a personalizzarle successivamente questo è un'altro discorso.

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Online Giuseppe Tubi

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Re:R: Re:Aurora 88 - piccole curiosità d'oltreoceano
« Risposta #58 il: Dicembre 28, 2012, 19:13:36 pm »
Rispolvero questa discussione allegando fotografia di come dovrebbe apparire il tappino se montato correttamente. Come si vede, risulta essere perfettamente piatto, privo di forellino centrale e circoletto periferico. Insomma privo di ogni segno, riferimento e quant'altro.
Sono convinto che tu abbia ragione; sono andato a controllare anche una 88P nuova, intonsa, mai usata ed ha il tappino in quella posizione.
Però devo anche riconoscere che ci sia qualcosa di strano nel fatto che circolino tante 88 col tappino al contrario ed il circoletto rosso o bianco. Tra l'altro direi realizzati sempre molto bene e senza sbavature
Ora, se fosse solo per il montaggio al contrario, non ci sarebbe poi da stupirsi, potrebbe essere stato montato al contrario a seguito di un intervento. Anche se a ben riflettere, di tutti i pochissimi problemi possibili che una 88 possa aver dato nei suoi primi 10/20 anni di vita, guasti che presupponessero lo smontaggio del fondello, mi viene davvero difficile immaginarne. E poi come può essere possibile che un pò in tutto il paese sia venuto in mente a persone diverse di ribaltare il tappino e colorare con due unici colori il cerchietto?
Alla teoria del codice del pennino non ci credo proprio, però qualche spiegazione ci deve essere. Faccio un'ipotesi; non ho idea di quanti saranno stati i centri assistenza Aurora autorizzati, ma forse non moltissimi. Non si potrebbe pensare che fosse una specie di codice usato per segnare un avvenuto aggiornamento o semplicemente che la penna aveva subito un intervento?

Mah... in realtà a ben contare le presunte 88 con circoletti colorati non sono molte e se ci mettessimo di buona volontà credo che ognuno di noi appassionato di restauri e riparazioni, almeno una quarantina di 88 all'anno le ripariamo.
40  Aurora 88 all'anno sono 3,33 penne al mese media pressoché perfetta visto che al mese ci sono mediamente quattro settimane e che almeno in tre mercatini su quattro troviamo una 88...

Già a contare le mie e le tue arriveremmo a circa 80 penne all'anno in 10 anni saremmo in grado di "taroccarne" (termine che odio) almeno 800 a voglia a smerciarne di così personalizzate! Se poi come scritto nei precedenti post quelle così personalizzate le vendessimo su ebay, si farebbe in fretta a spargerle in giro per il mondo.

Certamente non sono uscite così dall'Aurora se poi qualche negoziante o qualche individuo si è divertito a personalizzarle successivamente questo è un'altro discorso.

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Sì, i conti tornano.... resta lo strano accordo di fare tutti la medesima "personalizzazione" (sono daccordo anch'io che in questo caso il termine "tarocco" sia fuori luogo).

Offline pedewall

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« Risposta #59 il: Dicembre 28, 2012, 21:22:12 pm »

Leggendo questo topic sui tappini colorati della Aurora 88, pensavo di essere estraneo al problema dato il numero limitato di 88 facenti parte della mia collezione, pur tuttavia sono andato a controllare questa decina di penne che non avevo mai guardato con tanta attenzione.

Quella di cui inserisco alcune fotografie (unica interessata al problema), è stata acquistata dalla mia famiglia negli anni 50, che io sappia non è mai uscita di casa per riparazioni o altro e tuttora funziona benissimo.
Guardate le foto che si commentano da sole, ma perche quella strana numerazione?
Barra 37 barra 423, non 1371423?
Tutte le altre hanno una numerazione  con 6 cifre, tranne due che non ne hanno.
Tutto questo può aiutare a trovare un nesso atto a fornire una soluzione a questa strana storia?









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