Se la faccenda è riconducibile a un fatto tecnico e alle leggi razziali, bisogna necessariamente risalire alla proprietà e all'ambiente societario nel quale l'azienda Aurora si è sempre mossa. Isaia Levi, benché ebreo, era senatore del regno e aderente al partito fascista, ragione per cui gli venne concessa la "arianizzazione". Tuttavia nel dopoguerra il suo ambito, compresa la stessa cessione della maggioranza, rimase sempre quello dell'alta borghesia e imprenditoria ebraica: i Verona, i Lattes, gli Olivetti, ecc.
Addentrandomi nella dietrologia delle dietrologie, è possibile che il fondatore abbia concesso un sub-appalto per certe forniture di pennini per aiutare qualche azienda amica o affine, magari di proprietà abraica, ma che non aveva goduto degli stessi benefici della sua? E che non aveva materiali come il suo? Dversamente devo pensare a pennini di diversa qualità destinati alle esportazioni in Germania....