Mi chiedo perché nessuno ha mai descritto questo sistema di caricamento né nell'ambito della tecnica, né nella catalogazione delle Ancora.
Hai ragione. Io purtroppo molte delle mie penne me le ero portate (e lasciate) nel lontano oriente. A causa di ciò mi è difficile verificare molte cose. Il tuo topic ha però rinfrescato la mia memoria. Mi son ricordato di avere riscontrato quel sistema di caricamento, in effetti un pò insolito.
Tieni presente, inoltre, che le Ancora non sono poi penne facili a trovarsi (anche se le Lusso, fra queste, sono forse i modelli più comuni) e che parte di chi le possiede, probabilmente, non si è cimentato nell'impresa di smontarle od osservarle più attentamente, fermandosi magari all'ostacolo dato dal frequente blocco del meccanismo. Questa è di sicuro una opportunità per risvegliare la curiosità in chi le possiede ed andare a controllare. La cosa più veloce è verificare in controluce la presenza del tubicino interno.
Il tuo ragionamento non fa una grinza.
Anch'io ho un pò elucubrato su questa penna, ed i miei pensieri si sono concentrati soprattutto su una domanda: "Perché una volta realizzato uno stantuffo ne si limita l'escursione a solo metà della corsa "fisiologica", convertendone la funzione rispetto a quella usuale? Fare uno stantuffo corto rispetto ad uno lungo comporta un risparmio irrisorio, dunque?". Dunque, la risposta non è difficile, se si confrontano le due versioni della "87": quella a stantuffo corto carica una quantità d'inchiostro sensibilmente superiore, dato che il volume sottratto dal caricamento è inferiore.
Si deve pensare che tutti i sistemi di carica "additivi", cioè che come il Vacumatic necessitano di ripetuti azionamenti, hanno il tubicino interno che determina il livello dell'inchiostro caricabile prima che ulteriori "pompaggi" cessino di produrre effetto perché la quantità d'inchiostro immesso è uguale a quella espulsa. Però bisogna fare attenzione: il livello massimo di carica non corrisponde all'altezza del tubicino, bensì a quella del tubicino più una "pompata", l'ultima, che viene aspirata ma non espulsa.
Il sistema dell'Ancora è parecchio efficiente ed ogni volta che viene azionato si carica una quantità d'inchiostro che è vicina alla metà del volume interno. L'ultimo azionamento utile pertanto consente di superare abbondantemente il limite superiore del tubicino ed arrivare a ridosso dello stantuffo nella posizione di riposo, in alto.
L'interno della penna viene pertanto quasi completamente riempito.
E' verosimile pensare che, analogamente al sistema a "siringa inversa", questo pregio si sia in realtà rilevato un difetto per il solito motivo che il grande volume interno, con l'abbassarsi del livello dell'inchiostro, viene occupato dall'aria, che ha la brutta abitudine di dilatarsi (aumentando di volume) col solo calore della mano e causando conseguentemente un afflusso eccessivo d'inchiostro verso il pennino, che il conduttore non riiesce a trattenere. E' quindi abbastanza facile intuire perché Ancora non abbia dato seguito a questo sistema.
Quello che però mi suona strano è che nel periodo in cui l'ha introdotto dovrebbe averne ben decantate le doti in qualche pubblicità dedicata: ogni innovazione veniva ampliamente decantata dai fabbricanti e non posso pensare che in questo caso sia stata fatta un'eccezione. Perché nessuna di queste presumibili pubblicità è stata ritrovata e pubblicata? Se solo tra di noi si mette insieme una decina di penne, non credo che si possa parlare di prototipi, no?