Anche per me la il modello ellittica piace molto e anzi la ritengo a livello di design una delle penne italiane del periodo stilisticamente più riuscite ed eleganti.
Una domanda ma secondo voi questo modello è del periodo Minerva pre Omas o durante Omas?
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E' una bella domanda che s'inserisce in una questione tutt'altro che semplice e lineare, come quella dei rapporti tra OMAS e MINERVA.
Cercando di ragionare in modo oggettivo e non guidato solo da una fede integralista, ci sono delle valutazioni di fondo che vale la pena di tenere presenti.
Qualunque sia la verità è indubbio che il rapporto tra Omas e Minerva è totalmente diverso da quello, per esempio, tra Aurora ed Olo.
Nel secondo caso i modelli sono grossomodo i medesimi, differenziati solo da pochi particolari e da un livello di finitura che nelle Aurora è generalmente un pò superiore. Pur non essendo un esperto, mi sembra piuttosto calzante un parallelo con Rolex/Tudor nel campo degli orologi.
Tra le penne a marchio Omas e quelle Minerva invece le similitudini sono assai più sfumate, se si eccettuano alcuni casi comunque riferiti alla produzione più tarda; mi riferisco alle penne da scrivania, alla Minerva 60 ed alla Trasparente, che utilizzano la medesima meccanica delle coeve Omas a stantuffo.
Per il resto la produzione è decisamente distinta e le analogie limitate a particolari quali la leva di carica, la vera grecata, diffusori, ecc.. Ritengo quindi che se la proprietà dei marchi era la medesima, dovevano esserci linee di produzione parimenti distinte. Vero che è anche possibile si programmassero settaggi delle macchine differenti in funzione del marchio da produrre, ma questa ipotesi mi appare molto teorica, poiché già per un solo marchio la produzione doveva prevedere Più formati e modelli.
Dolcini, nel dare atto che le penne Minerva esistessero già 1917, ci riferisce nel suo libro che il marchio Minerva fu ufficialmente introdotto da Omas nel 1934 "per occupare una fascia di mercato più vasta di quella presidiata dalle splendide Omas Extra". E' pertanto da ritenere che esistano documenti attestanti tale affermazione.
Resta tuttavia aperta una questione grande come l'oceano: non è affatto detto che essere titolari di un marchio comporti necessariamente esserne anche i produttori.
Poiché grazie allo spirito d'osservazione ed alla competenza sulle lavorazioni meccaniche dei nostri Murrau si è cominciata a fare strada (nello sconcerto di molti*) l'ipotesi che la produzione Omas ante Lucens fosse stata affidata a terzi, non mi sembra troppo azzardato pensare che gli stessi "terzi" abbiano continuato a produrre la Minerva per conto di Omas sino a quando la casa bolognese non ha ritenuto di produrre in proprio anche tale marchio.
Forse andiamo nel campo della fantasia, ma perché non si può immaginare che i "terzi" producessero già le Minerva per i precedenti proprietari del marchio e che magari abbiano fatto anche da intermediari per l'acquisto del predetto da parte di Simoni?
Cielo, nello sproloquio dimenticavo di dare la mia risposta: pre produzione Omas, (forse) post acquisizione del marchio.
* Chissà poi perché una tale eventualità viene vissuta come una diminutio dell'inventiva e della genialità di Simoni; un oggetto nasce bello, elegante innovativo ecc, non solo per l'opera di chi l'ha realizzato, bensì soprattutto per le capacità di chi l'ha progettato.