Bravi tutti , ma Riccardo, ha pienamente centrato lo spirito con cui avevo iniziato questo topic.
Ho attentamente scelto le penne da mostrare che dovevano avere un qualcosa di omogeneo (tranne una di rottura e similitudine); tutte si portavano appresso inciso un nome che seppur ben conosciuto, non serviva certo ad identificarle.
Sono altri gli elementi comuni che ci conducono ad individuare la marca di una penna e così deve essere.
Il nome che portano talvolta dice ben poco o nulla sulle sue origini produttive; come Minerva, nome di cui discutevo all’ultimo PS di Trieste a cui ho partecipato, affrontando questo argomento con altri collezionisti - alcuni abbastanza navigati - uno di essi sosteneva, quasi scandalizzato per la piega che aveva preso la discussione “…ma le Minerva erano tutte fatte da Simoni!”, ma in coro gli si è detto di no.
Molti conoscono la risposta, ma sovente la ignoriamo per pigrizia o mancanza di sicuri elementi discriminatori.
Se avessi semplicemente fatto vedere su pennamania una di queste penne tutti avrebbero detto: ”…….quindi è di x, ma ha le caratteristiche di y, pazienza, bella lo stesso”.
Qui il concetto è ribaltato: tutti direbbero che la prima della fotografia è una Ancora, ma lo è? Sono le caratteristiche comuni e qualitative che identificano quella penna oppure il nome che le è stato imposto?
Posso dire che una “brutta” penna, solo perché porta il nome Minerva sia stata prodotta da Simoni?
Oppure che una bella Ancora che non ha inciso tale nome e nessun numero non sia stata prodotta dall’industria di Zanini?
E questo ci riconduce al concetto di falso (nome generico che utilizzo in senso lato per far capire come le caratteristiche di quella penna possano confondere il collezionista, non certo per dire che è una brutta copia) a suo tempo discusso in altro topic.
Ovvero quanto siamo disposti a sopportare.
Totale integralismo e quindi una Ancora lo è solo se riporta tale nome, oppure accondiscendenza più o meno spinta in cui anche quelle vendute da terzi e senza nome, se hanno quelle caratteristiche lo sono.
Il mercato pennifero si amplierebbe a dismisura e le valutazioni ne gioverebbero.