Secondo me ciò che sostiene Riccardo è dl tutto plausibile, anche se naturalmente ci sarà chi si strapperà le vesti lanciando anatemi.
Sarebbero comunque importanti svolte sulla conoscenza della storia delle penne italiane e dei suoi produttori, pertanto occorre analizzare compiutamente ogni indizio affidandosi alle valutazioni di chi ha conoscenze e competenze più spinte sui vari aspetti: commerciale, tecnico, materiali, ecc.
Importanti sono comunque anche le semplici osservazioni: dalla visuale privilegiata sulla Columbus che ho mostrato ve ne illustro una, forse insignificante, forse no.
Osservando le penne Ancora realizzate nelle celluloidi anellate (tipo Vacumatic, per capirsi), poiché i diversi strati colorati non erano mai rigorosamente dritti e paralleli, sulle sommità di cappuccio e fondello si vedono chiaramente uno o più strati colorati tagliati nella lavorazione.
Ciò non accade nella Columbus. Eppure guardando il cappuccio si nota chiaramente come le anellature siano decisamente oblique rispetto all'asse e che quindi il "taglio" superiore ne avrebbe intercettato più d'una. Invece le estremità appaiono uniformemente nere, come se fossero stati inseriti dei terminali nella celluloide prima di lavorarla.