Autore Topic: Stiloforo RIV  (Letto 6497 volte)

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Offline maxpen2012

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Stiloforo RIV
« il: Maggio 27, 2013, 12:39:14 pm »
Questo modesto stiloforo l'ho tovato ieri ad un mercatino a Firenze, non e' granche' ma mi ha rammentato un monumentale registratore di cassa RIV munito di manovella che
troneggiava nel negozio di mio nonno quando ero piccolo.
Certo la RIV produceva anche altro oltre ai famosi cuscinetti a sfere, sicuramente pero' non penne.
Non ho idea di quale stilografica ospitasse, probabilmente una Omas, visto che all'epoca
( anni'30 ) a Torino e dintorni non si produceva granche' quanto a penne...
Scherzavo, fermate i sicari Auroristi...!!!
 



Offline Wallygator

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #1 il: Maggio 27, 2013, 12:44:48 pm »
A me questi "omaggi aziendali" piacciono molto! :set2010001: :set2010001:

Offline fabbale

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #2 il: Maggio 27, 2013, 13:53:40 pm »

Oserei dire imbarazzatamente simile

http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=149.0

Questo è Cavaliere.


Online Giuseppe Tubi

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #3 il: Maggio 27, 2013, 15:23:06 pm »

Oserei dire imbarazzatamente simile

http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=149.0

Questo è Cavaliere.
O me lo dici dove trovi le similitudini? Il calice è diverso, la forma della base è differente, lo stemma smaltato pure.....
L'unica cosa uguale è il tipo di marmo utilizzato.
Un avrai mica preso la laurea in geologia al CEPU, vero?

Offline fabbale

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #4 il: Maggio 27, 2013, 16:19:52 pm »

Oserei dire imbarazzatamente simile

http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=149.0

Questo è Cavaliere.
O me lo dici dove trovi le similitudini? Il calice è diverso, la forma della base è differente, lo stemma smaltato pure.....
L'unica cosa uguale è il tipo di marmo utilizzato.
Un avrai mica preso la laurea in geologia al CEPU, vero?

E proprio quello che dicevo...anche se il Vet dirà che è un marmo comune che si trova/va ovunque... Il boccalino mi insegni una vita e si cambia...lo style è simule dai...palloso che un sei artro...

 :set2010041:

PS poi il diploma lo preso con le dispensa della Radio Elettra ....(per far felice i sabaudi che leggono)

Online turin-pens

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R: Stiloforo RIV
« Risposta #5 il: Maggio 28, 2013, 17:39:21 pm »
Ma che dite, non lo vedete che questo è un puro esempio di stile e tecnica Omas-Tabo-Saratoga-Nettuno-Tibaldi etc... e che la base non è in marmo ma in Omarite uno degli innumerevoli materiali inventati dal Simoni col kit del piccolo chimico insieme all'ing. Vebber mescolando tutto nel calderone col tridente del dio Nettuno sulle rive del fiume Sabato in una notte di luna piena.

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Offline maxpen2012

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La penna di Isaia
« Risposta #6 il: Maggio 29, 2013, 21:15:26 pm »
Invio le foto di una penna, che in seguito inseriro' in un post piu' acconcio.
Si tratta di una Omas del Dottore che ha una storia davvero particolare.
Pare sia stata usata dal Cav. Simoni per misurare la temperatura ad un suo caro amico
torinese, tale Isaia ( il cognome non e' noto ) che, anche a causa del clima nordico
era spesso influenzato.
Sembra anche che spesso usasse direttamente la penna, senza stare a toglierne il
termometro...
Vi ho narrato questa storia affinche' non andasse perduta una simile commovente
testimonianza di una grande amicizia ( e chissa', forse anche di amore...)



Offline mccagly

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #7 il: Maggio 29, 2013, 22:05:26 pm »
 :set2010062:

Qui la febbre viene a noi,

Prima o poi troveremo l'indirizzo ....

 :set2010101:

Online Giuseppe Tubi

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Re:La penna di Isaia
« Risposta #8 il: Maggio 29, 2013, 22:31:11 pm »
Invio le foto di una penna, che in seguito inseriro' in un post piu' acconcio.
Si tratta di una Omas del Dottore che ha una storia davvero particolare.
Pare sia stata usata dal Cav. Simoni per misurare la temperatura ad un suo caro amico
torinese, tale Isaia ( il cognome non e' noto ) che, anche a causa del clima nordico
era spesso influenzato.
Sembra anche che spesso usasse direttamente la penna, senza stare a toglierne il
termometro...
Vi ho narrato questa storia affinche' non andasse perduta una simile commovente
testimonianza di una grande amicizia ( e chissa', forse anche di amore...)
Si dice che il Cav. Simoni brevettò questa penna (e ce lo scrisse sopra bello grosso), dopo avere brevettato il termometro, che ideò allo scopo di poter dimostrare l'esistenza di un'altra sua invenzione, l'influenza (che con un pò di spregiudicatezza collaudò sull'amico Isaia) e poterne quindi depositare il brevetto. Nell'utilizzare la penna ad ausilio del suo amico, gli balenò alla mente l'idea della supposta, che si affrettò a brevettare.
Una sorte maligna gli impedì di brevettare altre rivoluzionarie invenzioni, tra le quali amo ricordare la penna dell'imbianchino, che celava al suo interno una pennellessa, la penna dell'idraulico, contenete una pinza per tubi (non io) ed una chiave del 19 strettamente avvolte in una matassa di stoppa per guarnizioni. Stava inoltre personalmente collaudando "l'inchiostro dell'avvinazzato": una bottiglia da due galloni etichettata "Inchiostro OMAS rosso rubino", che in realtà conteneva del Lambrusco d.o.c.. Il fine stratagemma consentiva allo sbevazzone di portarsi a casa in tutta tranquillità una carica etilica sufficiente a garantirgli alcune ore d'autonomia senza destare i sospetti della moglie.
Sotto le finestre di casa Simoni stazionarono per mesi interi, allestendo veri e propri bivacchi, George S. Parker, Walter A. Sheaffer e Louis Edson Waterman ed il carico di oro, incenso e mirra che recavano seco per cercare di assicurarsi almeno una delle invenzioni del Cav. Simoni, che però non mancava di gelarli quotidianamente con il solito fermo rifiuto: "Boja d'un mond leder, 'sta roba qua l'ha da rester OMAS e basta!"

Offline Marlowe

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Re:La penna di Isaia
« Risposta #9 il: Maggio 29, 2013, 23:11:47 pm »
Invio le foto di una penna, che in seguito inseriro' in un post piu' acconcio.
Si tratta di una Omas del Dottore che ha una storia davvero particolare.
Pare sia stata usata dal Cav. Simoni per misurare la temperatura ad un suo caro amico
torinese, tale Isaia ( il cognome non e' noto ) che, anche a causa del clima nordico
era spesso influenzato.
Sembra anche che spesso usasse direttamente la penna, senza stare a toglierne il
termometro...
Vi ho narrato questa storia affinche' non andasse perduta una simile commovente
testimonianza di una grande amicizia ( e chissa', forse anche di amore...)
Si dice che il Cav. Simoni brevettò questa penna (e ce lo scrisse sopra bello grosso), dopo avere brevettato il termometro, che ideò allo scopo di poter dimostrare l'esistenza di un'altra sua invenzione, l'influenza (che con un pò di spregiudicatezza collaudò sull'amico Isaia) e poterne quindi depositare il brevetto. Nell'utilizzare la penna ad ausilio del suo amico, gli balenò alla mente l'idea della supposta, che si affrettò a brevettare.
Una sorte maligna gli impedì di brevettare altre rivoluzionarie invenzioni, tra le quali amo ricordare la penna dell'imbianchino, che celava al suo interno una pennellessa, la penna dell'idraulico, contenete una pinza per tubi (non io) ed una chiave del 19 strettamente avvolte in una matassa di stoppa per guarnizioni. Stava inoltre personalmente collaudando "l'inchiostro dell'avvinazzato": una bottiglia da due galloni etichettata "Inchiostro OMAS rosso rubino", che in realtà conteneva del Lambrusco d.o.c.. Il fine stratagemma consentiva allo sbevazzone di portarsi a casa in tutta tranquillità una carica etilica sufficiente a garantirgli alcune ore d'autonomia senza destare i sospetti della moglie.
Sotto le finestre di casa Simoni stazionarono per mesi interi, allestendo veri e propri bivacchi, George S. Parker, Walter A. Sheaffer e Louis Edson Waterman ed il carico di oro, incenso e mirra che recavano seco per cercare di assicurarsi almeno una delle invenzioni del Cav. Simoni, che però non mancava di gelarli quotidianamente con il solito fermo rifiuto: "Boja d'un mond leder, 'sta roba qua l'ha da rester OMAS e basta!"


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Offline f.hawks

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #10 il: Maggio 30, 2013, 15:52:09 pm »
Bene bene...... domenica si prospetta proprio una bella giornata goliardica.....
a proposito: devo portare i doposci o li noleggio direttamente in piazza statuto????

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #11 il: Maggio 30, 2013, 17:10:34 pm »
Bene bene...... domenica si prospetta proprio una bella giornata goliardica.....
a proposito: devo portare i doposci o li noleggio direttamente in piazza statuto????
Più che i doposci, penso che ti converrà premunirti di galoches e cerata. E magari un husky nella borsa, metticelo. No il cane, eh, lo strapuntino.

Offline Wallygator

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #12 il: Maggio 30, 2013, 17:48:56 pm »
Bene bene...... domenica si prospetta proprio una bella giornata goliardica.....
a proposito: devo portare i doposci o li noleggio direttamente in piazza statuto????

Le previsioni meteo non sono così sfavorevoli, anche se sono previste nevicate oltre i 1800 metri, quindi lascia stare i doposci; le temperature non sono alte specialmente la sera, ma é previsto un rialzo tra sabato e domenica.
Ad ogni buon conto forse non lo strapuntino, ma un giubbottino in valigia lo metterei.

Online turin-pens

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Re:La penna di Isaia
« Risposta #13 il: Maggio 31, 2013, 16:59:08 pm »
Invio le foto di una penna, che in seguito inseriro' in un post piu' acconcio.
Si tratta di una Omas del Dottore che ha una storia davvero particolare.
Pare sia stata usata dal Cav. Simoni per misurare la temperatura ad un suo caro amico
torinese, tale Isaia ( il cognome non e' noto ) che, anche a causa del clima nordico
era spesso influenzato.
Sembra anche che spesso usasse direttamente la penna, senza stare a toglierne il
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Vi ho narrato questa storia affinche' non andasse perduta una simile commovente
testimonianza di una grande amicizia ( e chissa', forse anche di amore...)
Si dice che il Cav. Simoni brevettò questa penna (e ce lo scrisse sopra bello grosso), dopo avere brevettato il termometro, che ideò allo scopo di poter dimostrare l'esistenza di un'altra sua invenzione, l'influenza (che con un pò di spregiudicatezza collaudò sull'amico Isaia) e poterne quindi depositare il brevetto. Nell'utilizzare la penna ad ausilio del suo amico, gli balenò alla mente l'idea della supposta, che si affrettò a brevettare.
Una sorte maligna gli impedì di brevettare altre rivoluzionarie invenzioni, tra le quali amo ricordare la penna dell'imbianchino, che celava al suo interno una pennellessa, la penna dell'idraulico, contenete una pinza per tubi (non io) ed una chiave del 19 strettamente avvolte in una matassa di stoppa per guarnizioni. Stava inoltre personalmente collaudando "l'inchiostro dell'avvinazzato": una bottiglia da due galloni etichettata "Inchiostro OMAS rosso rubino", che in realtà conteneva del Lambrusco d.o.c.. Il fine stratagemma consentiva allo sbevazzone di portarsi a casa in tutta tranquillità una carica etilica sufficiente a garantirgli alcune ore d'autonomia senza destare i sospetti della moglie.
Sotto le finestre di casa Simoni stazionarono per mesi interi, allestendo veri e propri bivacchi, George S. Parker, Walter A. Sheaffer e Louis Edson Waterman ed il carico di oro, incenso e mirra che recavano seco per cercare di assicurarsi almeno una delle invenzioni del Cav. Simoni, che però non mancava di gelarli quotidianamente con il solito fermo rifiuto: "Boja d'un mond leder, 'sta roba qua l'ha da rester OMAS e basta!"

Impossibile non menzionare anche altre mirabolanti invenzioni del noto Simoni dopo l'invenzione da parte sua di un curioso utensile che chiamò penna stilografica, accortosi della sua rivoluzionaria invenzione, (prima di allora l'essere umano più erectus che sapiens si limitava a imbrattare le grotte con primitivi scarabocchi.) si accorse di come questo arnese fosse sostanzialmente inutile e quindi inventò dapprima la carta e poi la scrittura stessa. Si ingegnò anche a erudire i suoi compagni ma data la loro scarsa capacità di apprendimento, il massimo che riuscirono a fare fu di utilizzare la carta per farne palline miste a sputazza utilizzate poi come munizioni per le cerbottane... Fu così che nella mente del Simoni balenò un'altra invenzione ovvero la scuola con gli alunni e questi li divise in secchioni e bulletti i primi agnelli sacrificali per i bulletti più in voga che utilizzarono i secchioni come bersagli mobili.
Stupito dall'efficienza delle cerbottane ma anche dei loro ingombri il Simoni si affrettò a brevettare un'altra tipologia di penna che all'occorrenza potesse diventare una piccola ma efficiente cerbottana comodamente trasportabile in tasca. Nacque così la penna biro, questa però fu trafugata da un giovane studente di Simoni che migrò in Francia e per non farsi riconoscere, cambiò il suo nome e cognome in Barone Bic. Simoni però non si arrese e inventò una nuova penna, forse la più rara ovvero la penna vodoo con al suo interno uno spillone acuminato e un pupazzo in miniatura con le sembianze del Barone Bic.
La neonata NATO venuta a conoscenza di questa arma di distruzione di massa compì una vera e propria spedizione nella città bolognese per impadronirsi della penna vodoo cosa che riuscì perfettamente facendo poi perdere le traccie di questa particolarissima penna.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Stiloforo RIV
« Risposta #14 il: Maggio 31, 2013, 20:40:13 pm »
E' così!!! La BIC (Benemerita Industria Cerbottane) aveva commercializzato le cannucce vuote, avendole ideate quali cerbottane tascabili; fu il diabolico Simoni ad avere l'intuizione del refill e ad inventare così la penna Biro. Usò appunto lo pseudonimo di Lazlo Biro perché all'ufficio brevetti non ne potevano più di trovarselo quotidianamente tra i maroni con un pacco di cazz invenzioni da registrare. Quella volta vi si presentò dunque con occhiali e barba finta, simulando un accento slavo. Purtroppo alla domanda di un impiegato "Ma è sicuro che funzioni?" gli scappò un "soc-mel!" Fu così riconosciuto e gonfiato di nocchini*.

* Nocchino: colpo inferto con le nocche, essenzialmente quella dell'indice, con un'azione di supporto offerta da quella del medio. La mano è praticamente chiusa a pugno, ma con le articolazioni della II falange di cui sopra in posizione avanzata. Il colpo è assai meno cruento del classico cazzotto, anche perché la mano compie una traiettoria semicircolare ruotando sul polso. E' comunque in grado di infliggere un dolore acuto alla zona occipitale alla quale è destinato. Proprio per la natura poco cruenta, trova la più classica applicazione nel venire assestato, generalmente in numero multiplo, a ragazzi e giovincelli allo scopo di rimarcare con forza un concetto verbalmente enunciato in contemporanea, o punire i medesimi per qualche malanno combinato a causa d'imperizia o sbadataggine.

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