Autore Topic: Stiloforo Columbus  (Letto 21555 volte)

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Online turin-pens

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #15 il: Luglio 14, 2013, 19:36:24 pm »
Non vorrei fare il guasta feste porgendo alla vostra attenzione il fatto che il titolo del topic è Stiloforo Columbus e che la parola "stiloforo" in gergo identifica lo strumento da scrittura quindi la penna, mentre tutto l'insieme anche se abitualmente lo chiamiamo "stiloforo" sarebbe più corretto chiamarlo set da scrivania o da tavolo.

Ho anche menzionato la bellezza dell'elefantino, il caratteristico materiale con cui è realizzata la base. Non ho mai fatto menzione della paternità del brevetto, limitandomi a fotografarlo.
Vi siete chiesti il perché?

Quel che posso dire in più, è che l'imbuto con quella forma e quel numero di brevetto è ricorrente nei set da scrivania della Columbus, questo però, non significa che il brevetto e/o l'imbuto stesso siano di produzione Columbus.
Dopo tutto, la produzione su licenza o l'utilizzo/commercio di un prodotto coperto da brevetto è ieri come oggi ricorrente in moltissimi settori.

Che il brevetto sia Omas? possibile dopo tutto Omas è nata producendo minuteria come ad esempio le viti per le basi dei set da scrivania, mollette di carica, pulsanti etc...

Che il brevetto sia SAFIS? possibile la SAFIS ha prodotto penne anche per Omas e come fabbrica, SAFIS nel corso del tempo si è rivelata molto più grande e strutturata di quanto si pensassimo.

Che sia un brevetto Columbus? possibile, è cosa nota che Columbus o meglio Eugenio Verga abbia prodotto e brevettato lo spoon filler per la Swan e che soltanto dopo lo utilizzò la Columbus stessa.

Che sia un brevetto estero utilizzato poi anche in Italia un po' da tutti quanti? possibile anche questo.

Offline Mrbones67

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #16 il: Luglio 14, 2013, 21:51:28 pm »
Non vorrei fare il guastafeste al quadrato, ma etimologicamente credo che stiloforo (foro dal latino fero cioè portare) sia riferibile al boccale, cioè ciò che porta la penna e non la penna che è lo "stilo"  da stilus, ovvero attrezzo a forma di asta.
In architettura, infatti, lo stiloforo è l'animale di  marmo che regge una colonna.



Offline Mrbones67

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #17 il: Luglio 14, 2013, 21:55:28 pm »
Anche da qui si desume che è più la base che si dovrebbe in maniera idonea definire stiloforo
http://www.fountainpen.it/Stiloforo

Online turin-pens

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #18 il: Luglio 14, 2013, 22:24:16 pm »
Anche da qui si desume che è più la base che si dovrebbe in maniera idonea definire stiloforo
http://www.fountainpen.it/Stiloforo

Quel che è scritto non è consono se si parla di penne e oggetti da scrittura.
Nel caso specifico delle penne stilografiche per stiloforo si intende la penna. Esattamente come il nome corretto dell'alimentatore è condotta e il puntale in gergo pennifero si chiama giunzione.
Uno dei motivi per cui mi sono sempre rifiutato di fare una sezione Wiki non controllata è proprio per non divulgare inesattezze o cose di cui non sono certo.

Quel che è riportato nel link segnalato, è sostanzialmente corretto ma fa riferimento principalmente al mondo dell'architettura quindi poco o nulla centra con le penne.

Lungi da me il voler convincere le persone ad ogni costo, e quindi chi pensa che quel che è riportato li sia corretto, è libero di crederlo ma da quel che so, il termine stiloforo riferito agli oggetti in questione ha un'origine molto più recente e molto più banale essendo un termine composto.

Online turin-pens

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #19 il: Luglio 15, 2013, 10:21:01 am »
In effetti e' strano, dieci minuti fa era arrivata anche la seconda immagine, quella
del bicchierino intero, ora e' di nuovo sparita, si vede che il server si e' fatto anche lui
qualche bicchierino di troppo...
No, quella l'ho tolta io perché era del calice del precedente post.
Ho rifatto le foto ed ora è andato tutto a posto. Misteri...

Ieri stavo facendo alcuni aggiornamenti al sistema sia al database del forum che alla struttura del cms, potrebbe essere questo il motivo dei momentanei problemi che sono stati riscontrati.

Offline LetiziaJac

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #20 il: Luglio 15, 2013, 10:41:25 am »
Concordo con l'analisi etimologica in toto. Se si chiama stilo-foro, significa che porta  una penna, non che è una penna. Mi riservo di controllare l'uso del temine stiloforo in cataloghi e listini d'epoca ma credo che anche il mondo delle penne, per quanto particolare e bizzarro, non possa esulare dalle elementari regole lessicali che permettono la comunicazione tra gli umani. L'etimologia è una scienza esatta e non è che una regola vale solo nell'ambito dell'architettura ma è diversa in quello della medicina o dell'orticoltura!

Nella mia umile esperienza di "umana", non dotata di poteri soprannaturali,  ho comunicato con il mondo delle penne per anni usando il termine "penna da tavolo" o addirittura "penna da stiloforo" riferendomi allo strumento per scrittura generalmente privo di cappuccio (con alcune eccezioni, vedi Pelikan da tavolo), dotato di un codino, destinato ad essere infilato in un boccalino ( bicchiere?) innestato su una base di vario genere e foggia. Quando ho parlato di "stiloforo", non ho avuto difficoltà a dialogare con i miei simili riferendomi chiaramente alla base + boccalino. E pensare che questo accadeva in tempi in cui si comunicava ancora con le parole, senza avere la possibilità di inviare foto in tempo reale!
Per il resto, il dibattito sul numero di brevetto mi pare molto interessante, ma come al solito, mi chiedo perché sia necessario sempre "giocare" a chi ne sa di più e chi ne sa di meno.
Scusatemi ancora se mi permetto, soprattutto in un periodo in cui i miei contributi al mondo pennistico sono veramente scarsi e sporadici;  prendete queste mie osservazioni come quelle di un forummista che legge i post, gode delle belle fotografie, si rallegra della quantità di informazioni utili che emergono, dello spirito di collaborazione che si respira nella maggior parte dei casi e a volte si chiede: ma perché? Perché questo grande potenziale, questa bella possibilità di comunicazione e di scambio, potentissima, efficace, ricca, poi si riduce così spesso a una diatriba su quello che non si sa ma si dovrebbe sapere e che però non viene detto ma ci si deve credere lo stesso? E troppo spesso, ancora resta inconcludente, sospesa a mezz'aria, in attesa di un tassello rivelatore.. che pare ci sia, ma non arriva mai. Un'epifania mancata!
Non sarebbe tanto meglio che ognuno dicesse quel che sa oppure stesse zitto? Quanti anni ancora saranno necessari prima che sia CHIARO che non c'è nessuno che sa tutto, non c'è nessuno che dietiene il privilegio della conoscenza e che, porcaccia miseria, uno straccio di conoscenza, di cultura pennisitca si raggiunge solo e dico SOLO se ciò che si sa viene condiviso?
Cosa volgiamo fare, continuare a fare i giochini dei tempi  dell'Accademia Italiana della Penne Stilografica( quella "antica")? Imparare è un'arte che non tutti sanno apprendere. Ci vogliono dei buoni maestri, e i migliori maestri imparano più dai propri allievi che da quello che hanno studiato sui libri.

Offline Mrbones67

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #21 il: Luglio 15, 2013, 11:38:47 am »
Faccio una precisazione, umilmente, che non so a cosa porti ma stiloforo, in ambito architettonico, prende stilo da stylos, greco, che vuol dire colonna, mentre stilo in senso di penna, benché una colonna sia dritta e affusolata come una penna, ritengo non possa che venire dal latino stilus, ovvero oggetto appuntito. Quindi stiloforo come parola nel vocabolario italiano esiste solo in versione architettonica (porta-colonna) benché per ovvietà, in campo di penne, è più ovvio pensare a stilus-fero come matrice...ma è un neologismo ad hoc? Non so e, da buon psicanalista, dove non so mi taccio! (e dove "so" ancor di più!) .   :)

Offline maxpen2012

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #22 il: Luglio 15, 2013, 12:02:58 pm »
Ahi, ahi...
Avevo ancora il dorso delle mani dolorante per le righellate di Riccardo, ed ecco
che me ne arrivano altre dalla Sig.Maestra...
Basta, adesso me ne vado in punizione dietro la lavagna... :set2010038:

Online turin-pens

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R: Stiloforo Columbus
« Risposta #23 il: Luglio 15, 2013, 14:17:15 pm »
Carissimi,

La mia specifica era dettata dal tentativo di focalizzare l'attenzione proprio sul brevetto che tanta curiosità ha destato. Come del resto ho scritto precedentemente, quel brevetto pone varie e curiose domande/interpretazioni visto che si ritrova su vari imbuti di varia forma e fattura e di varie marche tra cui come appunto Columbus, Omas ma anche Aurora etc...

Tornando invece momentaneamente sul termine in questione e il suo utilizzo, c'è da tenere presente che tutti i settori hanno dei propri termini specifici e altri che di più ampio aspetto. Alcuni esempi posso essere l'informatica, la giurisprudenza, la medicina, l'architettura, ma anche la nautica, l'aeronautica etc...  idem per l'astrononia, realtànche conosco abbastanza bene e dove con la parola telescopio si identifica una varietà di strumenti ottici molto diversi per forma, dimensione, struttura, costruzione e funzione.

Parlando invece più nello specifico, il termine stiloforo che tutti noi conosciamo e che abitualmente utilizziamo per identificare il set nella sua interezza, altro non è che una specie di moderna crasi (in senso lato) della lingua italiana derivata dalla contrazione di stilografica da foro, quest'ultimo inteso proprio come buco (ovvero quello dell'imbuto), ed è per questo che identifica la penna e non tutto l'insieme che è appunto un set da tavolo o da scrivania.
Poi noi per comodità, per abitudine etc... col termine stiloforo identifichiamo tutto l'insieme (penna, base, imbuto etc..)

Un esempio lampante è l'Aurora, che ha sempre chiamato i suoi set da scrivania Aurotavo ovvero Aurora da Tavolo.

Detto questo lungi da me dal voler convincervi, quindi chi pensa che sia corretto utilizzare un termine estrapolato dall'architettura no problem.

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Offline maxpen2012

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #24 il: Luglio 15, 2013, 14:38:01 pm »
Mi raccomando, nessuno se la prenda, tanto meno i bravi Riccardo e Letizia, dai
quali abbiamo tutti da imparare...
I latini dicevano "Ludere, non laedere", in parole povere, siamo ragazzi, si scherza...

Offline LetiziaJac

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #25 il: Luglio 15, 2013, 15:17:32 pm »
Parlando invece più nello specifico, il termine stiloforo che tutti noi conosciamo e che abitualmente utilizziamo per identificare il set nella sua interezza, altro non è che una specie di moderna crasi (in senso lato) della lingua italiana derivata dalla contrazione di stilografica da foro, quest'ultimo inteso proprio come buco (ovvero quello dell'imbuto), ed è per questo che identifica la penna e non tutto l'insieme che è appunto un set da tavolo o da scrivania.
No, non ci sto.
La parola stiloforo deriva dal latino e non è una crasi. Non è una "penna da buco ma una cosa che porta una penna". Il termine Aurotavo è una trovata commerciale pari a quella dell'Auroloide o della Permanite e mi pare poco pertinente come esempio di supporto. Comunque se di neologismo deve trattarsi allora è un neologismo piuttosto datato, dato che il listino Tibaldi degli anni 1940 elenca Stilofori ( basi con boccalino e vari elementi figurativi) e Penne da Tavolo ( quelle col codino). Per me, uno stiloforo rimane la base e la relativa penna si chiama penna da tavolo
E, se proprio dobbiamo rimanere nell'ambito del "Ludere non laedere"concluderò con una sibillina domanda:
Se uno "Stiloforo" è una penna da foro, allora una "Stilasca" è una penna da tasca?

Online turin-pens

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R: Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #26 il: Luglio 15, 2013, 15:44:15 pm »
Parlando invece più nello specifico, il termine stiloforo che tutti noi conosciamo e che abitualmente utilizziamo per identificare il set nella sua interezza, altro non è che una specie di moderna crasi (in senso lato) della lingua italiana derivata dalla contrazione di stilografica da foro, quest'ultimo inteso proprio come buco (ovvero quello dell'imbuto), ed è per questo che identifica la penna e non tutto l'insieme che è appunto un set da tavolo o da scrivania.
No, non ci sto.
La parola stiloforo deriva dal latino e non è una crasi. Non è una "penna da buco ma una cosa che porta una penna". Il termine Aurotavo è una trovata commerciale pari a quella dell'Auroloide o della Permanite e mi pare poco pertinente come esempio di supporto. Comunque se di neologismo deve trattarsi allora è un neologismo piuttosto datato, dato che il listino Tibaldi degli anni 1940 elenca Stilofori ( basi con boccalino e vari elementi figurativi) e Penne da Tavolo ( quelle col codino). Per me, uno stiloforo rimane la base e la relativa penna si chiama penna da tavolo
E, se proprio dobbiamo rimanere nell'ambito del "Ludere non laedere"concluderò con una sibillina domanda:
Se uno "Stiloforo" è una penna da foro, allora una "Stilasca" è una penna da tasca?

Letizia ho detto chiaramente che non è mia intenzione convincere nessuno, non mi cambia nulla sia che tu lo accetti oppure no. Per me sono tutti discorsi che come si dice, lasciano il tempo che trovano poichè nulla cambia nella funzione o nella natura dell'oggetto.
Esattamente come discutere se è più forte la nazionale italiana o brasiliana, Totti o Del Piero, Cassano o Balotelli, la Ferrari o la Mercedes, Alonso o Vettel tutte cose che suscitano ben poco il mio interesse, esattamente come il sapere chi o no è daccordo con quanto scrivo.
Però siccome viviamo in un paese libero, fino a prova contraria tutti sono liberi di esprimere la propria opinione e onestamente continuare a cavillare sulla genesi di questa parola mi sembra stucchevole.

La domanda sarebbe sibillina se la parola stilasca esistesse ma di fatto non esiste a meno che tu non abbia intenzione di depositarla. Depositata allora, potremmo poi parlare anche della nuova parola in questione.

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Online Giuseppe Tubi

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #27 il: Luglio 15, 2013, 20:26:48 pm »
Se posso, chiederei un break.
Penso che l'essenziale sia intendersi, ed i termini a disposizione sono più che sufficienti per aggirare qualsiasi incomprensione; nel dubbio se sia corretto intendere con stiloforo il solo supporto o meno, ci vengono in aiuto i termini bicchierino, calice, ecc.. Se diciamo penna da scrittoio (o scrivania) con relativo supporto, non c'è spazio per fraintendimenti.
Ahimè, i miei studi sono stati tutti tecnici e la mia cultura su latino, greco ed etimologie connesse è pari a zero, però, a senso, se si prende il senso letterale anche stilografica evoca una penna molto più simile a i cosiddetti rapidograph, dove effettivamente è presente uno stilo, che non alle penne a pennino che con tale termine è consuetudine indicare.
E' dunque più corretta la denominazione anglosassone di "penna a fontana"?
Ripeto, penso che la cosa principale sia intendersi.

Offline Mrbones67

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #28 il: Luglio 15, 2013, 21:56:26 pm »
Da questo annuncio vedo che effettivamente ci sono due nette posizioni in merito

http://www.ebay.it/itm/COLUMBUS-12-Penna-Stilografica-con-stiloforo-pennino-oro-585-8-/300934447160?pt=Penne&hash=item4611174038

Che interessi o meno vorrei tirare la mia personalissima conclusione su questa faccenda che mi appassiona e mi diverte: la lingua italiana esiste e nel vocabolario che ne riporta le parole di cui è composta stiloforo non esiste, almeno per come lo intendiamo tutti noi. Definire il portapenne con un termine architettonico non è un gusto, ma l'unica definizione che si trova nel vocabolario della lingua italiana è quello, c'è poco da fare. Ora, come sostenere altre tesi? Che venga dal latino (fero si ma stylos no!), che sia una crasi, un neologismo (questa è una ipotesi meno sconfermabile essendo il neologismo un'invenzione dunque non "depositata")? E' evidente che nessuno può arrogarsi di dire "perché lo dico io" altrimenti il bene prezioso della comunicazione va a farsi friggere...allora propongo un'ipotesi usando un termine di paragone con una parola che forse ha subito lo stesso destino: paranoia!
Quante volte avete sentito persone dire "sto in paranoia" per definire il fatto di annoiarsi e usare dunque così impropriamente questo termine solo perché captano la parola "noia" staccando le ultime 4 lettere? E' usato correntemente, non si può negare, ma erroneamente eppure condiviso in questa nuiova accezione...tanto che ora lo si trova anche nel devoto oli con questo significato estensivo.
Ma non sarà accaduto lo stesso per stiloforo, anche se nel 1940?
E' una parola che NON ESISTE al di fuori dell'architettura, non è un neologismo...che i pennaroli se la siano presa a loro uso e consumo? Magari un giorno lo troveremo nel vocabolario con questo significato "nuovo" pur se datato...
Io credo che scoprire di più sul linguaggio sia sempre appassionante e divertente...e se le persone lo fanno col giusto spirito se ne ricava solo piacere. :set2010001:


Offline pedewall

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Re:Stiloforo Columbus
« Risposta #29 il: Luglio 16, 2013, 01:07:40 am »
Innanzitutto ringrazio quanti hanno sinora risposto rendendo disponibile quanto contenuto nelle loro collezioni anche se mi sarebbe piaciuto riuscire ad ottenere qualcosa, in positivo o negativo, sulle TK/SAFIS.
Mi scuso con l’amministratore, non volevo spostare l’attenzione dall’oggetto principale del topic, ma l’occasione era per me troppo intrigante per rinunciare ad inserire l’argomento del brevetto; se l’amministratore lo ritiene opportuno, potrà spostare quanto ritenuto necessario su altro topic/sezione nuovo o più adatto che in ogni caso avrà origine da uno stiloforo con quel brevetto.

Per quanto sia di grande interesse un corretto uso delle parole, ritengo al pari del Tubi, che l’importante sia intendersi sul significato di quanto si dice, d’altronde queste sono solo disquisizione tra luminari di una materia di studio inesistente: la ……..pennicultura? (mi sa tanto di volatili) o come meglio la volete chiamare.

I miei ragionamenti hanno inizialmente preso forma dopo aver osservato che tante basi di stiloforo sono molto simili, talvolta uguali pur essendo commercializzate con marchi differenti: quindi, prendendo in prestito il temine dalla semiotica,  gli attanti non dovevano essere la marca e lo stiloforo, ma il brevetto e la base.
Nel caso assume quindi poca importanza la paternità del brevetto, serve solo a soddisfare la curiosità, tuttavia la data del rilascio è importante perché ci consente di stabilire quali produttori erano attivi in quell’anno e nel periodo immediatamente precedente.

Ma andiamo per gradi e vediamo se risponde ancora qualcuno per ampliare la base di osservazione che tra i vostri, i miei e quelli di altro “forummista” silente ha raggiunto il numero di 19 pezzi.

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