Ho scritto il tutto prima degli ultimi due interventi di turin-pens che contengono cose interessanti da valutare.
Ho preso in considerazioni alcune tematiche tra le tante proposte, tutte condivisibili, per alcune delle quali aggiungerei qualcosa:
quali sono le varianti oggettive che fanno sì che una penna possa essere considerata di essere tramandata a futura memoria?
La risposta non è facile e non può essere univoca, ma solo quanto sappiamo di essa (penna) potrà guidarci, altrimenti resteranno solo le stilo belle e famose, ma non quelle semisconosciute.
Provocatoriamente mi sembra assurdo quanto siano comuni le Montblanc che sembra che tutti abbiano in gran quantità e che quindi arriveranno sicuramente ai posteri, ma quanto poco si è scritto di queste penne, non del marchio che tutti favoleggiano.
Il primo punto rielaborato da Walter
1. La penna stilografica non è un'opera d'arte realizzata in un pezzo unico, ma un prodotto industriale concepito per essere replicato anche in migliaia di esemplari.
mi sembra monco ed al termine aggiungerei:
, ma se non ha avuto successo di vendita potrebbero essere ben pochi gli esemplari esistenti.
allargare il discorso agli aspetti di come ampliare e migliorare la collezione,
Credo che una collezione debba abbracciare un pochino tutto dando priorità a qualcosa che ci piace in maniera particolare, marca. modello, sistema di riempimento, colore, periodo storico etc.
Si avrà quindi una ampia raccolta di marchi con i pezzi significativi, ma per quello specifico raccolgo tutto quello che trovo.
Mi spiego meglio.
Se voglio specializzarmi sulle Aurora, raccolgo tutte quelle che trovo al fine di valutare le pur minime differenze, ma ha poco senso, se colleziono Tibaldi, avere 50 copie del modello 88 di Aurora.
Comunque vada, mi sembra che si stia arrivando comunemente a definire un qualcosa che sinora non è stato mai fatto.