Mi associo a Gigi nei complimenti alla tua bellissima Ancora.
Darei per certo che si tratti di una penna con caricamento a siringa inversa, che però è stato a quanto vedo un po' rimaneggiato.
Quello che si vede spuntare rimosso il fondello è il terminale che in realtà dovrebbe trovarsi dalla parte opposta dell'asticella, e che tiene ferma la guarnizione a diaframma, in gomma.
Da quella parte dovrebbe invece trovarsi il terminale da impugnare per estrarre la siringa, anch'esso nero di colore e che ha una forma molto simile al pulsantino delle penne dette appunto "a pulsante di fondo".
Gli auguri sono tanti, ma purtroppo non sono molte le speranze di trovare l'asticella intatta: era realizzata in ferro e rivestita in celluloide ed accadeva che l'umidità (o forse solo la condensa) provocassero l'ossidazione del ferro che gonfiava e distruggeva la guaina.
In questo post puoi vederne una appena rimossa dalla penna: ahimè di tre Maxima che ho trovato, tutte l'avevano in condizioni analoghe.
http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=4439.msg41147#msg41147Nel post propongo anche un a"ricetta" per ricostruirla, che comporta però un minimo di attrezzatura e di voglia di cimentarsi. C'è di bello che si può sbagliare quanto si vuole senza fare danni, a patto di recuperare sani i terminali. Altrimenti vanno rifatti anche quelli ed il lavoro si complica abbastanza.